Parola «Strofa» [ Frequenza = 122 ]


08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html
  A008000009 

 Ove si presenta la prima strofa.

  A008000009 

 Viene commentata la strofa:.

  A008000022 

 Ove si spiega il secondo verso della strofa:.

  A008000023 

 Ove si spiegano gli altri versi della strofa:.

  A008000025 

 Seconda strofa.

  A008000111 

 Nel corso della spiegazione, quando l’argomento sarà utile riportare ogni singola strofa e i versi distinti.

  A008000192 

 In questa prima strofa l’anima canta la felice e fortunata sorte che ha avuto di potersi liberare dai beni esteriori, dalle passioni e dalle imperfezioni che risiedono nella parte sensitiva dell’uomo a causa del disordine esistente nella ragione.

  A008000194 

 La prima notte o purificazione riguarda la parte sensitiva della persona, di cui si parla in questa strofa; ne tratto nel libro I di quest’opera.

  A008000194 

 La seconda notte riguarda la parte spirituale, di cui parla la seconda strofa; del ruolo attivo dell’anima parlerò nei libri II e III, mentre del ruolo passivo nel libro quarto..

  A008000199 

 Spiegazione della strofa.

  A008000201 

 Ecco, in breve, ciò che l’anima intende dire in questa strofa.

  A008000205 

 Questa, in sostanza, la spiegazione della strofa.

  A008000433 

 Ho già spiegato il primo verso di questa strofa, che parla della notte dei sensi; ho pure detto che cosa intendere per notte dei sensi e perché si chiama notte.

  A008000433 

 Ora è il momento di trattare delle sue proprietà e dei suoi effetti meravigliosi, contenuti nei versi successivi di detta strofa.

  A008000449 

 Di essa si tratta nella seconda strofa..

  A008000457 

 In questa seconda strofa l’anima canta la sorte fortunata che le è toccata nel liberare lo spirito da ogni imperfezione e da ogni brama di appropriarsi dei beni spirituali.

  A008000461 

 Occorre notare che nella prima strofa, parlando della parte sensitiva, l’anima dice che uscì in una notte oscura: mentre qui, ove si tratta della parte spirituale, afferma che uscì al buio, perché le tenebre dello spirito sono più dense, proprio come il buio è tenebra più profonda dell’oscurità della notte.


09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html
  A009000018 

 Ove vengono spiegati i tre versi della strofa..

  A009000026 

 Ove si riporta la prima strofa e la sua spiegazione..

  A009000046 

 Ove si spiega il terzo verso della seconda strofa..

  A009000049 

 Ove viene spiegata brevemente la terza strofa..

  A009000058 

 In seguito verrà spiegata ogni singola strofa, posta prima del suo commento; dopo verranno spiegati i singoli versi, sempre citandoli prima.

  A009000114 

 Ciò è quanto canta in questa prima strofa, chiamando molto appropriatamente notte oscura questa via angusta, come spiegherò più avanti nei singoli versi della strofa.

  A009000124 

 In questa prima strofa l’anima racconta in che modo si è dovuta distaccare affettivamente da se stessa e da tutte le cose, cioè come abbia dovuto praticare una radicale rinuncia per morire a queste cose e a se stessa.

  A009000322 

 Poiché l’anima capisce che in quest’arida purificazione, che ha attraversato, ha ottenuto tanti e così preziosi vantaggi, come ho detto, non stupisce molto che nella strofa che sto spiegando esclami: Oh, sorte fortunata! Uscii, né fui notata, cioè mi liberai dai lacci e dalla soggezione in cui mi tenevano i miei appetiti sensibili e i miei affetti, senza essere notata, senza che i tre suddetti nemici me lo potessero impedire.

  A009000367 

 Ciò è quanto il Signore opera in essa per mezzo della pura e oscura contemplazione, come lo dà a intendere la prima strofa.

  A009000371 

 Prima strofa.

  A009000379 

 Applicando ora questa strofa alla purificazione, alla contemplazione, allo spogliamento o povertà di spirito, realtà tutte che significano quasi la stessa cosa, posso spiegare nel modo seguente ciò che dice l’anima.

  A009000485 

 Ora, tenendo presente questo paragone insieme alle spiegazioni del primo verso della prima strofa della “Notte oscura” e delle sue terribili caratteristiche, sarà opportuno passare oltre queste cose tristi dell’anima e cominciare invece a trattare del frutto delle sue lacrime nonché delle sue proprietà preziose che sono annunciate dal secondo verso: con ansie, dal mio amor tutta infiammata..

  A009000541 

 Per questo motivo, giustamente e coerentemente, l’anima aggiunge subito il terzo verso della strofa che dice: oh, sorte fortunata!.

  A009000553 

 Seconda strofa.

  A009000561 

 In questa strofa l’anima sta ancora cantando alcune proprietà dell’oscurità della notte, ripetendo i preziosi vantaggi che questa le ha procurato.

  A009000649 

 Questa è la segreta scala di cui parla l’anima nella seconda strofa.

  A009000671 

 Proprio di questa rossa livrea l’anima è vestita, quando, come ha affermato nella prima strofa, nella notte oscura esce da sé e da tutte le cose create, con ansie, dal mio amor tutta infiammata, attraverso la segreta scala della contemplazione, verso l’unione perfetta dell’amore di Dio, sua amata salvezza..

  A009000685 

 Quando, dunque, l’anima dice che uscì al buio e ben celata è per far meglio comprendere la completa sicurezza di cui ha parlato nel primo verso di questa strofa e di cui gode lungo il cammino dell’unione d’amore con Dio con il favore dell’oscura contemplazione.

  A009000717 

 Per questo ripete due volte lo stesso verso, nella prima e nella seconda strofa, proprio perché due sono le parti dell’anima, quella spirituale e quella sensitiva; per poter camminare verso l’unione divina d’amore, devono prima essere riformate, ordinate e acquietate entrambe dal punto di vista sensitivo e spirituale, conformemente allo stato originale d’innocenza posseduto da Adamo.

  A009000717 

 Questo verso, quindi, che nella prima strofa si riferisce al riposo della parte inferiore e sensitiva, in questa seconda strofa si riferisce in modo particolare alla parte superiore e spirituale.

  A009000725 

 Terza strofa.


10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html
  A010000339 

 In questa prima strofa l’anima innamorata del Verbo Figlio di Dio, suo Sposo, desiderando unirsi a lui con una visione chiara ed essenziale, espone le sue ansie d’amore, lamentandosi per la sua assenza.

  A010000376 

 In questa strofa l’anima vuole servirsi di buoni intermediari presso il suo Amato, chiedendo loro di informarlo del suo dolore e della sua pena.

  A010000403 

 Questo è il pensiero che esprime nella presente strofa: cercare l’Amato, esercitandosi nelle virtù e nelle mortificazioni della vita contemplativa e attiva.

  A010000419 

 Questo dunque è l’atteggiamento che, secondo la presente strofa, l’anima ritiene opportuno adottare lungo il cammino di ricerca del suo Amato.

  A010000432 

 Dopo che l’anima ha illustrato il modo per disporsi a intraprendere questo cammino, cioè non andare in cerca di piaceri e soddisfazioni, e la forza che occorre per vincere le tentazioni e le difficoltà – in questo consiste l’esperienza della conoscenza di sé, la prima cosa da fare se si vuole pervenire alla conoscenza di Dio –, ora, in questa strofa, comincia a camminare, mediante la considerazione e la conoscenza delle creature, verso la conoscenza del suo Amato, che le ha create.

  A010000432 

 In questa strofa è contenuta, altresì, la riflessione sugli elementi e le creature inferiori e la riflessione sui cieli e le creature e cose materiali che Dio ha creato in essi, come anche la riflessione sugli spiriti celesti.

  A010000432 

 L’anima, quindi, in questa strofa, si rivolge alle creature interrogandole sul suo Amato.

  A010000457 

 In questa strofa le creature rispondono all’anima.

  A010000457 

 In sostanza, quindi, questa strofa ricorda che Dio ha creato tutte le cose con grande facilità e in breve tempo, e in esse ha lasciato una traccia del suo essere, non solo traendole dal nulla all’esistenza, ma dotandole altresì di innumerevoli grazie e virtù, abbellendole con ordine ammirevole e con l’immancabile subordinazione delle une rispetto alle altre.

  A010000465 

 L’anima, dunque, ferita dall’amore mentre segue la traccia della bellezza del suo Amato, che ha conosciuta attraverso le creature, e ardente del desiderio di contemplare l’invisibile bellezza, canta la strofa seguente..

  A010000478 

 Quando si accorge che nulla può curare la sua afflizione se non la vista e la presenza dell’Amato, diffidando di ogni altro rimedio, gli chiede in questa strofa di concederle il dono e il possesso della sua presenza.

  A010000501 

 In questa strofa lascia intendere che è ferita d’amore a motivo di una conoscenza più alta che ha dell’Amato, per mezzo delle creature razionali, cioè gli angeli e gli uomini, che sono più nobili delle altre.

  A010000501 

 Nella strofa precedente l’anima ha mostrato di essere malata o ferita d’amore per lo Sposo a motivo di quanto di lui ha conosciuto attraverso le creature irrazionali.

  A010000507 

 Questo morire d’amore avviene nell’anima mediante un tocco di somma conoscenza della Divinità, cioè quel non so cosa – di questa strofa – che vanno appena balbettando.

  A010000509 

 Secondo la strofa, queste due forme di sofferenza d’amore, cioè la piaga e il morire, sono prodotte dalle creature razionali: la piaga, per il fatto che le vanno raccontando infinite grazie dell’Amato nei misteri e nella sapienza di Dio insegnati dalla fede; quanto al morire, esso è dovuto a ciò che, come riferisce la strofa, vanno appena balbettando, cioè il sentimento e la nozione della Divinità che alcune volte l’anima scopre in quello che sente raccontare di Dio.

  A010000521 

 E allora l’anima prosegue nel suo lamento e nella strofa seguente parla con la vita della sua anima, dicendo:.

  A010000534 

 Il senso della strofa è dunque il seguente: vita dell’anima mia, come puoi perseverare in questa vita di carne, che per te è morte e privazione della vita spirituale in Dio, nel quale per essenza, amore e desiderio tu vivi veramente, più che nel corpo? Anche se questo non fosse motivo perché tu esca da questo corpo di morte (Rm 7,24) per vivere e godere la vita del tuo Dio, come puoi permanere in questo corpo? Bastano infatti a porre fine alla tua vita le ferite d’amore ricevute attraverso le grandezze a te comunicate da parte dell’Amato oppure quelle dell’amore veemente che di lui senti e percepisci, e che sono tocchi e ferite d’amore capaci di uccidere.

  A010000534 

 In questa strofa, quindi, parla con la vita stessa della sua anima, rimproverandole il dolore che le causa.

  A010000553 

 In questa strofa l’anima riprende a parlare con l’Amato, continuando a lamentarsi della sua sofferenza, perché l’amore impaziente, quale l’anima dimostra d’avere, non tollera indugio né concede tregua alla sua pena, manifestando in tutti i modi le sue ansie fino a trovarne il rimedio.

  A010000561 

 L’anima, dunque, vedrà che il suo cuore è stato davvero rapito, se essa è tutta ardente d’amore4 per l’Amato e se non gode al di fuori di lui, come manifesta in questa strofa.

  A010000576 

 L’anima prosegue in questa strofa chiedendo all’Amato di voler finalmente porre termine alle sue ansie e alle sue pene.

  A010000627 

 Così, debole com’è, non potendo sopportare tale eccesso, esclama in questa strofa: Distoglili, Amato! Cioè allontana questi tuoi occhi divini, perché mi fanno volare fuori di me verso la somma contemplazione insopportabile da parte della natura.

  A010000627 

 Ora, poiché l’anima ha manifestato un vivo desiderio di vedere gli occhi divini, come ha appena detto nella strofa precedente, l’Amato le mostra qualche raggio della sua grandezza e divinità, come essa desiderava.

  A010000671 

 Questo è avvenuto nel momento in cui, nella strofa precedente, le ha detto: Colomba mia, ritorna!.

  A010000701 

 In questo passo è contenuto quasi tutto ciò che ho detto finora sul rapimento, partendo dalla strofa 13 che dice: Distoglili, Amato! Qui, infatti, Elifaz il temanita dice che gli fu recata furtiva una parola; essa indica quella conoscenza nascosta, offerta all’anima.

  A010000701 

 Riprenderò poi la spiegazione dei versi dell’altra strofa.

  A010000763 

 In questa strofa la sposa loda l’Amato per tre favori che egli accorda alle anime devote allo scopo d’incoraggiarle maggiormente e condurle a un più alto grado d’amore di Dio.

  A010000794 

 In questa strofa l’anima canta il sublime favore che Dio le ha fatto accogliendola nell’intimo del suo amore, che è l’unione o trasformazione d’amore in Dio.

  A010000833 

 In questa strofa la sposa racconta come le due parti, cioè Dio e lei, si sono donate l’una all’altra in questo matrimonio spirituale.

  A010000854 

 Nella strofa precedente l’anima, o meglio, la sposa ha detto che si è donata tutta allo Sposo senza riservare nulla per sé; nella presente strofa mostra in che modo ha mantenuto la promessa.

  A010000883 

 Così – è quanto vuole dire in questa strofa – parlando con le persone del mondo dice che, se ormai non la vedono più intenta ai soliti rapporti e passatempi che prima le erano abituali nel mondo, dicano e credano pure che si è persa e si è estraniata da loro.

  A010000883 

 In questa strofa l’anima risponde a un rimprovero tacito che le persone del mondo di solito muovono a coloro che si consacrano per davvero a Dio.

  A010000883 

 Non solo; ma in questa stessa strofa essa confessa e si gloria di essersi dedicata a simili cose, rinunciando al mondo e a se stessa per il suo Amato.

  A010000908 

 In questa strofa la sposa si rivolge di nuovo allo Sposo per parlargli d’amore e godere della sua presenza.

  A010000922 

 Quando, infatti, l’amore si porta unicamente e tutto intero verso Dio, come l’anima dice qui, anche le virtù sono perfette, compiute e tutte fiorite nell’amore divino, perché, a questo punto, l’amore che Dio nutre per l’anima è inestimabile, secondo quanto essa medesima lascia intendere nella strofa seguente..

  A010000935 

 In questa strofa l’anima vuol dire tre cose.

  A010000946 

 A lui attribuisce tutta la gloria nella strofa successiva, quando dice:.

  A010000946 

 Per questo l’anima nella strofa ricorda le due cose, per essere riconoscente all’Amato e ringraziarlo di un dono così grande.

  A010000959 

 Ora, nella presente strofa, vuole spiegare le sue intenzioni e dissipare ogni possibile fraintendimento: essa, in verità, si preoccupa e teme che le venga attribuito qualche valore o merito, sottraendo così a Dio ciò che gli è dovuto e che essa vuole dargli.

  A010001006 

 Nel desiderio di trattenere abitualmente questa soavità, senza che nulla ve la ostacoli, in questa strofa chiede agli angeli e ai ministri di Dio di allontanare da lei tutte quelle cose che possono strappare e rovinare il fiore e la fragranza delle sue virtù.

  A010001014 

 In questa strofa la sposa non chiede solo di poter intrecciare bene la pigna, ma chiede altresì ciò che è detto nel verso seguente: nessuno appaia là, sulla collina..

  A010001031 

 Oltre a quanto detto nella strofa precedente, anche l’aridità di spirito impedisce all’anima sposa di gustare le dolcezze interiori di cui ha parlato prima.

  A010001031 

 Temendo questo, l’anima nella presente strofa fa due cose.

  A010001045 

 Essendo questa una cosa tanto necessaria, sorgente di tanto bene e gloria per l’anima, la sposa la desiderò e la chiese nel Cantico dei Cantici con le stesse parole di questa strofa, dicendo: Surge, aquilo, et veni, auster, perfla hortum meum, et fluent aromata illius: Lèvati, aquilone, e tu, austro, vieni, soffia per il mio giardino, si effondano i suoi aromi e le sue preziose spezie (Ct 4,16).

  A010001060 

 Non ci resta ora che trattarne nella presente strofa, in cui a parlare è lo Sposo, che ormai si rivolge all’anima chiamandola sposa e dicendo due cose.

  A010001062 

 In questo stato, quasi che fosse già sposata, ha ricevuto dallo Sposo preziosi doni e ricchezze, come ha cantato dalla strofa in cui è avvenuto il fidanzamento divino, che comincia con le parole: Distoglili, Amato, fino alla presente strofa, che inizia con: Entrata ormai è la sposa.

  A010001062 

 L’anima ha esposto le caratteristiche del fidanzamento spirituale, menzionate dallo Sposo, perciò non se ne parlerà nella presente strofa.

  A010001062 

 Per spiegare più chiaramente l’ordine di queste strofe e far comprendere il cammino solitamente percorso dall’anima per arrivare al matrimonio spirituale, lo stato più elevato cui essa possa pervenire e del quale ora, con l’aiuto di Dio, parlerò, si deve osservare che, prima di raggiungerlo, l’anima si è anzitutto esercitata nelle prove e nelle amarezze della mortificazione, nonché nella meditazione, cose di cui ha parlato dall’inizio fino alla strofa in cui dice: Mille grazie spargendo.

  A010001083 

 Questo fa lo Sposo nella presente strofa: con grande soavità d’amore rivela, interiormente, all’anima i suddetti misteri.

  A010001089 

 Quanto è contenuto in questa strofa corrisponde letteralmente alle parole proferite dallo Sposo alla sposa nel Cantico dei Cantici: Sub arbore malo suscitavi te; ibi corrupta est mater tua, ibi violata est genitrix tua: Sotto il melo ti ho svegliata; là dove tua madre fu corrotta, là dove colei che ti generò fu violata (Ct 8,5 Volg.)..

  A010001110 

 Questo comando vale anche per le altre parti di questa strofa, che ora verranno spiegate: leoni, cervi, daini saltatori..

  A010001124 

 Si commenta il verso della seconda strofa: io, per le soavi lire e il canto di sirene, vi scongiuro..

  A010001145 

 È la sposa che parla in questa strofa.

  A010001155 

 Questa strofa è stata inserita qui per mostrare la pace sicura e serena che gode l’anima una volta pervenuta a questo stato così sublime.

  A010001168 

 La stessa cosa chiede l’anima allo Sposo, in questa strofa, esprimendogli quattro desideri.

  A010001168 

 Nella presente strofa, la sposa si dedica al godimento dell’Amato nel raccoglimento profondo della sua anima, dove lo Sposo unito a lei per amore la colma di delizie in maniera del tutto nascosta.

  A010001191 

 In questa strofa è lo Sposo che parla.

  A010001235 

 È, dunque, l’anima che parla in questa strofa con lo Sposo, chiedendogli tre cose che sono proprie dell’amore.

  A010001264 

 Per questo, nella presente strofa, la sposa dice che, dopo essere entrata più intimamente nella Sapienza divina e nelle prove, conoscerà e penetrerà gli eccelsi misteri del Dio-uomo, misteri sublimi in sapienza e nascosti in Dio.

  A010001289 

 In questa strofa, quindi, dice due cose; la prima, che lo Sposo le mostrerà lì, cioè in quella trasformazione di conoscenze, ciò che essa ha sempre perseguito nei suoi atti e propositi, cioè le insegnerà ad amare perfettamente il suo Sposo come si ama lui, insieme con le altre cose che verranno spiegate nella strofa seguente; la seconda, che lì le concederà anche la santità e la purezza che le aveva concesso nello stato di giustizia originale, o nel giorno del battesimo, purificandola completamente da tutte le sue imperfezioni e da tutte le sue macchie passate, come fece allora.

  A010001310 

 Nella strofa precedente ho detto che la sposa chiedeva due cose: la prima era l’oggetto dei suoi desideri; la seconda era che lo Sposo le desse ciò che le aveva dato un tempo, come ho appena spiegato.

  A010001310 

 Quanto alla prima richiesta, che consisteva nell’oggetto dei suoi desideri, l’anima ora ne va esplicitando la natura in questa strofa: non si tratta soltanto, come dicevo, dell’amore perfetto, ma anche di tutto ciò che è contenuto nella presente strofa, cioè l’amore stesso e ciò che, tramite esso, viene comunicato all’anima.

  A010001345 

 In quest’ultima strofa l’anima vuole mostrare la disposizione in cui si trova per ricevere i favori che si godono in questo stato e che essa ha chiesto allo Sposo divino; senza tale disposizione è impossibile ricevere tali favori o conservarli.

  A010001345 

 Tutto questo l’anima espone nella presente strofa, dicendo: Nessuno ciò guardava..


11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html
  A011000006 

 Prima strofa.

  A011000007 

 Seconda strofa.

  A011000008 

 Terza strofa.

  A011000009 

 Quarta strofa.

  A011000027 

 Di tali strofe darò spiegazione, secondo il procedimento che ho usato in altri casi: prima le presenterò di seguito, poi commenterò brevemente ogni strofa; e infine spiegherò ogni singolo verso..

  A011000086 

 La o! serve per descrivere un grande desiderio e un’ardente preghiera rivolta a persuadere; e per ottenere entrambi gli effetti l’anima l’usa in questa strofa, perché con essa esprime e confessa il suo grande desiderio, chiedendo all’amore che la liberi..

  A011000211 

 Ricapitolando, tutta la strofa è come se dicesse: O fiamma dello Spirito Santo che tanto intimamente e teneramente trapassi la sostanza dell’anima mia e la cauterizzi con il tuo glorioso ardore!.

  A011000227 

 In questa strofa l’anima spiega come le tre persone della Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, siano coloro che realizzano in lei questa divina opera di unione.

  A011000317 

 25. Le sofferenze che patiscono coloro che devono giungere a tale stato sono di tre generi: travagli e desolazioni, timori e tentazioni, in molti diversi modi da parte del secolo; tentazioni, aridità e afflizioni da parte del senso; tribolazioni, tenebre, oppressioni, abbandoni, tentazioni e altre sofferenze da parte dello spirito, affinché, in questo modo, si purifichi secondo la parte spirituale e sensitiva, così come abbiamo detto spiegando il quarto verso della prima strofa..

  A011000380 

 Voglia Dio in questa circostanza concedermi il suo favore, poiché è assolutamente necessario per spiegare la profondità di questa strofa.

  A011000381 

 In questa strofa l’anima loda e ringrazia il suo Sposo per le grandi grazie che riceve dall’unione con lui, poiché per mezzo di questa unione le comunica molte importanti notizie di se stesso, tutte amorose, con le quali illumina e innamora le potenze e il senso dell’anima, il quale prima di questa unione era oscuro e cieco.

  A011000412 

 E poiché l’anima, nella comunicazione dello spirito di queste lampade, è infiammata ed esercitata nell’amore, con atto d’amore, preferisce chiamarle lampade piuttosto che acque dicendo: O lampade di fuoco! Tutto ciò che si può dire in questa strofa è inferiore a ciò che avviene, perché la trasformazione dell’anima in Dio è indicibile.

  A011000421 

 E così questi movimenti fatti da Dio e dall’anima insieme non sono solo splendori, bensì anche glorificazioni, poiché questi movimenti e fiammate sono i giochi e le feste gioiose che, come dicemmo nel secondo verso della prima strofa lo Spirito Santo fa nell’anima, durante i quali sembra sempre che voglia darle la vita eterna e concederle la sua gloria perfetta, introducendola davvero in sé.





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