01-Giovanni della Croce - Poesie.html |
A001000072 |
Morte in vita, uccidendo, hai tu cambiato!. |
02-Giovanni della Croce - Detti di luce e amore.html |
A002000092 |
Poiché al momento della morte ti dovrai pentire di non aver impiegato il tempo presente a servire Dio, perché non lo organizzi e lo impieghi ora come vorresti averlo fatto in punto di morte?. |
08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html |
A008000174 |
Se, invece, trova qualcuno che la conferma in questa sua convinzione, dicendole che è colpa sua, la pena e l’angoscia di quell’anima cresceranno a dismisura fino a superare le sofferenze della morte. |
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A008000252 |
Al fine di evidenziare tale distanza, sant’Agostino rivolgendosi a Dio, afferma nei Soliloqui: Me misero! Quando la mia pochezza e la mia imperfezione potranno incontrarsi con la tua rettitudine? Tu sei veramente buono e io cattivo; tu pio, io empio; tu santo, io miserabile; tu giusto, io ingiusto; tu luce, io cieco; tu vita, io morte; tu medicina, io malato; tu verità somma, io tutto vanità. |
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A008000264 |
Perciò, quando Nadab e Abiu, figli del sommo sacerdote Aronne, offrirono un fuoco illegittimo, il Signore, irritato, li colpì a morte proprio lì, davanti all’altare (cfr. Lv 10,1-2). |
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A008000286 |
La sacra Scrittura dice che lo stancava e lo tormentava tanto da indebolirlo fin quasi alla morte: Defecit anima eius, et ad mortem usque lassata est (Gdc 16,16).. |
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A008000332 |
Se non sono mortificati, non si fermano finché non compiono in essa ciò che fanno i figli della vipera: mentre crescono nel suo ventre la mordono e la uccidono, restando essi vivi a prezzo della sua morte. |
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A008000360 |
La morte della grazia è, infatti, la vita degli appetiti. |
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A008000555 |
Avviene dunque che, quando si presenta loro l’opportunità di compiere un atto di virtù solido e perfetto, come l’annullamento di ogni soavità in Dio, la permanenza nell’aridità, nelle avversioni, nelle sofferenze – cose in cui consiste la pura croce spirituale, la nudità e la povertà di spirito del Cristo –, tali persone rifuggono tutto questo come se fosse la morte e vanno solo in cerca di dolcezze e soavità nei rapporti con Dio. |
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A008000557 |
Chi potrà far comprendere fin dove il Signore vuole che arrivi questa rinuncia? Essa dev’essere, certamente, come una morte e un totale annientamento temporale, naturale e spirituale in relazione alla volontà, nella quale si opera ogni rinuncia. |
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A008000563 |
Ho detto che Cristo è la via, e questa via è la morte alla nostra natura sia sensitiva che spirituale. |
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A008000567 |
In secondo luogo è certo che Cristo al momento della morte fu annientato anche nell’anima, quando fu lasciato senza conforto e sollievo alcuno, abbandonato dal Padre nella più profonda aridità affettiva. |
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A008000567 |
Tale unione non consiste, quindi, nelle gioie, nelle consolazioni o nei sentimenti spirituali, ma in una vera morte di croce, sensitiva e spirituale, cioè esteriore e interiore.. |
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A008000569 |
Li vediamo, infatti, cercare in lui dolcezze e consolazioni e amare molto se stessi, piuttosto che cercare le sue amarezze e la sua morte, segno di coloro che lo amano molto. |
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A008000809 |
Ne abbiamo un esempio nei due discepoli che, dopo la sua morte, andavano a Emmaus, tristi, sfiduciati e dicevano: Nos autem sperabamus quod ipse esset redempturus Israel: Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele (Lc 24,21). |
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A008000815 |
Questa profezia può essere verissima e, malgrado ciò, i nemici del santo possono prevalere su di lui e infliggergli la morte. |
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A008000817 |
Il desiderio formale dell’anima, infatti, non era un determinato genere di morte, ma glorificare Dio attraverso il martirio e testimoniargli il suo amore come martire. |
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A008000817 |
Quel genere di morte non ha alcun valore senza quest’amore; ma tale amore, l’esercizio e la corona del martirio le vengono concessi compiutamente per altra via; quindi, pur non morendo martire, l’anima è molto soddisfatta per aver ricevuto ciò che desiderava. |
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A008000851 |
Per questo motivo voleva colpirlo a morte.. |
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A008000925 |
Anche nel libro dei Giudici leggiamo che Manoach, padre di Sansone, che aveva visto nella sua essenza un angelo sotto forma di un giovane molto bello, disse a sua moglie che aveva avuto la stessa visione: Morte moriemur, quia vidimus Dominum: Moriremo certamente, perché abbiamo visto Dio (Gdc 13,22).. |
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A008001290 |
In tal maniera mostrano la triste ricompensa che si riceve da una simile divinità: poiché da questa non c’è nulla da sperare, ne ricavano solo disperazione e morte. |
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A008001290 |
Quando, infatti, vedono che la loro divinità temporale viene a mancare, si disperano e si danno la morte per motivi miserabili. |
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A008001290 |
Quanto, poi, a coloro che tale divinità non spinge fino al danno estremo della morte, essa li fa tuttavia vivere nelle sofferenze della preoccupazione e in mille altre miserie; non lascia entrare la gioia nel loro cuore e non permette che qualche bene risplenda ai loro occhi sulla terra. |
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A008001320 |
Anche l’anima, allora, sarà costretta a girare le macine del mulino, prigioniera tra i suoi avversari; e poi, forse, morirà della seconda morte, quella spirituale, come Sansone morì di morte fisica insieme ai suoi nemici. |
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A008001450 |
Contro la volontà di Dio decise di andare a maledire il popolo di Israele, e Dio, adirato, lo minacciò di morte (Nm 22,22-23). |
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A008001458 |
Occorre ricordare a tale proposito che tutti quei maghi e indovini tra i figli di Israele, che Saul fece mettere a morte (1Sam 28,3) perché avevano voluto imitare i veri profeti di Dio, erano stati vittime di fatti esecrandi e di inganni.. |
09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html |
A009000210 |
Poiché nelle cose spirituali sono molto attratti dalle dolcezze, quando non ve le trovano si annoiano a morte. |
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A009000328 |
Alcuni sono assaliti dall’angelo di Satana (2Cor 12,7), un vero e proprio spirito di fornicazione, che frusta i loro sensi con odiose e possenti tentazioni, oppure tormenta il loro spirito con brutti pensieri e la loro immaginazione con rappresentazioni molto vive nella fantasia, infliggendo loro maggior dolore della stessa morte.. |
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A009000395 |
Soffrono e vengono sottoposti a un’agonia tale che considerano la morte un sollievo. |
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A009000401 |
Immergendola in una profonda e densa tenebra, sconnette e scompone la sua sostanza spirituale, in modo tale che l’anima si sente annientare e struggere alla vista delle sue miserie, come se sperimentasse una dura morte spirituale. |
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A009000401 |
Ma le conviene passare per questa tomba di oscura morte per arrivare alla risurrezione spirituale che l’attende.. |
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A009000403 |
Davide descrive questo genere di tortura e di tormento, anche se trascende ogni comprensione, nei seguenti termini: Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti impetuosi… nel mio affanno invocai il Signore ( Sal 17,5-7). |
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A009000403 |
In realtà, quando questa contemplazione purificatrice prende il sopravvento, l’anima sente molto vivamente l’ombra e i gemiti della morte nonché i tormenti dell’inferno. |
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A009000403 |
Mi hai gettato nella fossa profonda, nelle tenebre e nell’ombra di morte. |
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A009000627 |
Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio ( Gv 11,4), in quanto l’anima, per amore di Dio, muore al peccato e a tutto ciò che non è Dio, come afferma Davide: L’anima mia viene meno nell’attesa della tua salvezza ( Sal 118,81). |
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A009000633 |
Trovandosi nel quarto grado, la sposa, che desidererebbe essere già nell’ultimo, dice allo Sposo: Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, cioè l’atto e l’opera d’amore, tenace come gli inferi è la passione ( Ct 8,6). |
10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
A010000386 |
L’anima presenta qui tre necessità, cioè languore, sofferenza e morte. |
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A010000386 |
Quanto alla memoria, si sente morire perché, ricordandosi che manca di tutti i beni dell’intelletto, che consistono nel vedere Dio, e della delizie della volontà, ossia del possesso di Dio, memore che è possibile perderlo per sempre, soffre una sensazione simile alla morte.. |
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A010000388 |
Il veleno si riferisce alla memoria e significa la morte dell’anima, come lascia intendere Mosè parlando, nel Deuteronomio, dei ripudiati da Dio in questi termini: Fel draconum vinum eorum, et venenum aspidum insanabile: Tossico di serpenti è il loro vino, micidiale veleno di vipere (Dt 32,33), ciò che significa la privazione di Dio o la morte dell’anima. |
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A010000534 |
Il senso della strofa è dunque il seguente: vita dell’anima mia, come puoi perseverare in questa vita di carne, che per te è morte e privazione della vita spirituale in Dio, nel quale per essenza, amore e desiderio tu vivi veramente, più che nel corpo? Anche se questo non fosse motivo perché tu esca da questo corpo di morte (Rm 7,24) per vivere e godere la vita del tuo Dio, come puoi permanere in questo corpo? Bastano infatti a porre fine alla tua vita le ferite d’amore ricevute attraverso le grandezze a te comunicate da parte dell’Amato oppure quelle dell’amore veemente che di lui senti e percepisci, e che sono tocchi e ferite d’amore capaci di uccidere. |
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A010000536 |
Infatti la vita naturale è come morte, perché la priva di quella spirituale, ove il suo essere, la sua vita, le sue operazioni sono piene d’amore e di zelo. |
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A010000555 |
Per questo dice: Perché, avendo questo cuor piagato, poi non l’hai sanato?, come a dire: perché, dopo averlo ferito fino a piagarlo, non lo guarisci finendo di ucciderlo d’amore? Poiché sei stato la causa della dolorosa piaga d’amore, sii anche la causa della salvezza nella morte per amore. |
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A010000895 |
Naturalmente si tratta di una morte spirituale a tutte le cose terrene e a se stessi. |
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A010001089 |
Se tua madre ai piedi dell’albero ti ha dato la morte, io sotto l’albero della croce ti ho donato la vita. |
11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html |
A011000043 |
Uccidendo, morte in vita hai mutato.. |
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A011000189 |
Bisogna sapere che la morte di quelli giunti a questo stato, sebbene per il suo processo naturale sia simile a quella degli altri, tuttavia è molto diversa nella causa e nel modo in cui avviene. |
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A011000190 |
Così la morte di costoro è soave e dolce, più di quanto non sia stata tutta la loro vita spirituale; poiché essi muoiono a causa di così sublimi impeti e deliziosi incontri d’amore, giacché sono come il cigno che canta più soavemente quando muore. |
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A011000190 |
Per questo David disse che era preziosa la morte dei santi nell’obbedienza di Dio ( Sal 115,15), perché qui si uniscono tutte le ricchezze dell’anima e i suoi fiumi d’amore entrano nel mare, i quali fiumi sono così immensi e colmi da sembrare già il mare; unendosi il primo all’ultimo dei suoi tesori, per accompagnare il giusto che parte per il suo regno, mentre riecheggiano dai confini della terra le lodi che, come dice Isaia, sono la gloria del giusto (24,16).. |
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A011000222 |
Uccidendo, morte in vita hai mutato.. |
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A011000228 |
E così l’anima qui esalta il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, lodando le tre grandi grazie e beni che in lei operano, poiché hanno mutato la sua morte in vita, trasformandola in sé.. |
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A011000232 |
E, sebbene qui l’anima nomini tutte e tre le Persone divine a cagione delle proprietà dei loro effetti, si rivolge solo a una di loro, dicendo: morte in vita hai mutato, poiché tutte e tre operano insieme; e così tutto lo attribuisce a uno e uno a tutte.. |
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A011000346 |
Uccidendo, morte in vita hai mutato.. |
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A011000348 |
32. La morte non è altro che privazione della vita; infatti, arrivando la vita, non resta traccia di morte. |
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A011000348 |
Per ciò che concerne lo spirito, vi sono due modi di vita: una è quella beatifica e consiste nel vedere Dio; questa si raggiunge per mezzo della morte corporale e naturale, come afferma san Paolo quando dice: Sappiamo che quando questa nostra casa terrestre si distruggerà, Dio ci concederà una dimora eterna in cielo (2Cor 5,1).. |
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A011000351 |
In questa vita nuova, ossia quando l’anima è giunta alla perfezione dell’unione con Dio di cui qui trattiamo, tutti gli appetiti dell’anima e le sue potenze secondo le loro inclinazioni e operazioni, le quali di per sé erano opere di morte e privazione della vita spirituale, si mutano in divine.. |
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A011000351 |
Tutto ciò è esercizio della vita vecchia, la quale è morte della nuova, che è la spirituale, nella quale l’anima non potrà vivere perfettamente se non morirà altrettanto perfettamente l’uomo vecchio, come ammonisce l’Apostolo quando afferma: Si spoglino dell’uomo vecchio e si rivestano di quello nuovo, il quale è creato secondo Dio in giustizia e in santità ( Ef 4,22-24). |
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A011000351 |
È da notare che ciò che qui l’anima chiama morte è l’uomo vecchio [ Rm 6,6], cioè l’uso delle potenze – memoria, intelletto e volontà – impegnate nelle cose del secolo, e gli appetiti occupati nel gusto delle creature. |
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A011000353 |
34.E poiché, come dicono i filosofi, ogni vivente vive per mezzo delle sue operazioni, avendo l’anima le sue operazioni in Dio per l’unione che ha con Dio, vive vita divina; e così la sua morte si è trasformata in vita, ossia la sua vita animale si è mutata in vita spirituale.. |
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A011000357 |
L’appetito naturale, che solo aveva capacità e forza per gustare il sapore della creatura, procurando così morte, ora è mutato in gusto e sapore divino, mosso e soddisfatto già da un altro principio dove vive più che mai, ossia dal diletto di Dio, ed essendo a lui unito è solamente appetito di Dio.. |
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A011000359 |
In questo modo l’anima è morta a tutto ciò che era in se stessa, ossia a tutto ciò che era morte per lei e viva a ciò che è Dio in sé.. |
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A011000360 |
E perciò, parlando di sé, dice nel verso: Uccidendo, morte in vita hai mutato. |
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A011000360 |
Essendo mutata la morte di quest’anima in vita di Dio, le si addicono anche le parole dell’Apostolo quando afferma: Absorta est mors in victoria (1Cor 15,54), così come quelle che il profeta Osea pronuncia in nome di Dio: O morte, io sarò la tua morte (13,14), che significano: poiché io sono la vita, essendo morte della morte, questa verrà assorbita nella vita.. |
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A011000449 |
Poiché l’appetito spirituale è vuoto e libero da ogni creatura e da ogni affezione, perduta la sua tempra naturale e forgiato in modo divino, fatto ormai l’anima il vuoto in sé, ma non avendo ancora avuto la comunicazione del divino nell’unione con Dio, essa avverte la pena di questo vuoto e una sete maggiore della morte, soprattutto quando da alcuni spiragli o riflessi traspare qualche raggio divino senza che tuttavia esso le si comunichi. |
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A011000457 |
In un certo qual modo la loro capacità sarà infinita, come infinita sarà la loro sere; anche la loro fame sarà profonda e infinita, così come la loro inquietudine e la loro pena saranno morte infinita. |