02-Giovanni della Croce - Detti di luce e amore.html |
A002000138 |
Prima: si porta in alto il più possibile; seconda: non sopporta la compagnia nemmeno di quelli della sua specie; terza: tende il becco verso il vento; quarta: non ha un colore determinato; quinta: canta soavemente. |
08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html |
A008000114 |
Ivi l’anima canta la felice sorte che ebbe nel passare attraverso la notte oscura della fede per arrivare, spoglia e purificata, all’unione con l’Amato.. |
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A008000192 |
In questa prima strofa l’anima canta la felice e fortunata sorte che ha avuto di potersi liberare dai beni esteriori, dalle passioni e dalle imperfezioni che risiedono nella parte sensitiva dell’uomo a causa del disordine esistente nella ragione. |
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A008000201 |
Condotta da Dio e mossa soltanto dall’amore per lui, di cui era tutta infiammata, essa canta di essere uscita in una notte oscura. |
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A008000457 |
In questa seconda strofa l’anima canta la sorte fortunata che le è toccata nel liberare lo spirito da ogni imperfezione e da ogni brama di appropriarsi dei beni spirituali. |
09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html |
A009000114 |
Ciò è quanto canta in questa prima strofa, chiamando molto appropriatamente notte oscura questa via angusta, come spiegherò più avanti nei singoli versi della strofa. |
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A009000709 |
Per questo nel verso canta: al buio e ben celata.. |
10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
A010000434 |
Per questo l’anima, considerando che egli ordinò così e che così fu fatto, canta nel verso successivo: piantati dalla mano dell’Amato!. |
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A010000465 |
L’anima, dunque, ferita dall’amore mentre segue la traccia della bellezza del suo Amato, che ha conosciuta attraverso le creature, e ardente del desiderio di contemplare l’invisibile bellezza, canta la strofa seguente.. |
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A010000717 |
Tutte e ciascuna, secondo la modalità propria, manifestano la loro dipendenza da Dio; ciascuna, a suo modo, canta ciò che Dio è in essa; così l’anima sembra udire l’armonia di una musica dolcissima, che trascende tutte le danze e le melodie del mondo. |
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A010000719 |
Tutto questo è come una musica, perché, possedendo ciascuno doni diversi dagli altri, ognuno canta le proprie lodi in maniera diversa, ma formando tutti un’armonia d’amore, come avviene nei concerti.. |
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A010000721 |
E così tutte queste voci si fondono in un’unica voce che canta la grandezza di Dio, la sua sapienza e scienza straordinaria. |
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A010000736 |
Canta, altresì, la ricchezza di doni e di virtù di cui si vede colmata e ricoperta nel talamo dell’unione con il suo Sposo; dice infatti di vivere ormai in unione con l’Amato e in lui di possedere le virtù in tutta la loro pienezza. |
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A010000736 |
In questa canta il felice ed eccelso stato in cui si vede posta e la sicurezza che vi gode. |
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A010000794 |
In questa strofa l’anima canta il sublime favore che Dio le ha fatto accogliendola nell’intimo del suo amore, che è l’unione o trasformazione d’amore in Dio. |
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A010001191 |
Canta anche la felice sorte che ha avuto trovando il suo Sposo in quest’unione. |
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A010001191 |
Canta la purezza dell’anima in questo stato, le ricchezze e la ricompensa ottenuta per esservisi disposta e per aver sofferto al fine di giungere fino a lui. |
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A010001199 |
Poiché l’anima, prima di giungere a questo sublime stato, andò in cerca del suo Amato come la tortorella, non trovando né volendo cercare consolazione né conforto se non in lui, lo Sposo stesso canta la fine delle sue prove e il compimento dei suoi desideri, dicendo che la tortorella / il suo compagno amato / sopra le verdi rive ha ritrovato. |
11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html |
A011000005 |
Canzoni che l’anima canta nell’intima unione con Dio. |
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A011000168 |
E come se dicesse: non solo ormai non sei più oscura come in passato, bensì sei la divina luce del mio intelletto, con il quale già posso guardarti; e non solamente non distruggi la mia debolezza, ma anzi sei la forza della mia volontà con la quale ti posso amare e godere, essendomi tutta convertita in amor divino; e già non sei peso né oppressione per la sostanza dell’anima, ma al contrario ne sei gloria, diletto e immensità, così che di me si può dire ciò che si canta nel divino Cantico: Chi è colei che sale dal deserto abbondante di delizie, appoggiata al suo diletto, spargendo amore in ogni dove? (8,5). |
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A011000190 |
Così la morte di costoro è soave e dolce, più di quanto non sia stata tutta la loro vita spirituale; poiché essi muoiono a causa di così sublimi impeti e deliziosi incontri d’amore, giacché sono come il cigno che canta più soavemente quando muore. |
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A011000194 |
E all’anima così esaltata sembreranno ancor meno, poiché sentendo attraverso Dio percepisce le cose come Dio, davanti al quale, come canta David, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato ( Sal 89,4) o, come dice Isaia, tutte le genti sono come se non fossero state (40,17). |
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A011000365 |
Siccome i meriti dell’anima che si trova in questo stato sono ordinariamente grandi, sia per il numero che per la qualità, canta a Dio nel suo spirito tutto quello che David dice nel salmo, il cui inizio è: Exaltabo te, Domine, quoniam suscepisti me, e in particolar modo quei due versetti finali che dicono: Convertisti planctum meum in gaudium mihi; conscidisti saccum meum et circumdedisti me laetitia (29, 12-13), affinché ti canti la mia gloria e già non sia afflitto; Signore, mio Dio, per sempre ti loderò.. |