10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
A010000671 |
Poiché questa piccola colomba dell’anima andava volando al soffio dell’amore sulle acque del diluvio dei suoi affanni e delle sue ansie d’amore manifestate fin qui, senza trovare dove posare il piede, ecco che all’ultimo volo, di cui si è parlato, il pietoso padre Noè stese la mano della sua misericordia, la raccolse e l’introdusse nell’arca della sua carità e del suo amore (Gn 8,8-9). |
||||||
A010000673 |
Come nell’arca di Noè, stando a quanto narra la sacra Scrittura, c’erano molti scomparti, data la grande varietà di animali, e tutte le specie di cibo che si potevano mangiare (Gn 6,14-21), così l’anima, nel suo volo verso l’arca, cioè il petto di Dio, vede le molte dimore, indicate dal Signore per bocca di san Giovanni, che sono nella casa del Padre (Gv 14,2). |
||||||
A010001195 |
Come la colomba che uscì dall’arca di Noè, vi tornò con un ramoscello d’olivo nel becco, come segno della misericordia di Dio per aver fatto cessare le acque che avevano sommerso la terra (Gn 8.8-11), allo stesso modo l’anima, uscita dall’arca dell’onnipotenza di Dio al momento in cui fu creata, dopo aver attraversato le acque del diluvio dei suoi peccati e delle sue imperfezioni, delle pene e delle sofferenze di questa vita, ora ritorna all’arca del petto del suo Creatore con il ramoscello d’olivo, che è la clemenza e la misericordia che Dio le ha usato. |
||||||
A010001195 |
Qui lo Sposo paragona l’anima alla colomba dell’arca di Noè: l’andare e il venire della colomba all’arca rappresenta ciò che è accaduto all’anima in questa situazione. |