02-Giovanni della Croce - Detti di luce e amore.html |
A002000013 |
Potremo così rimuovere forse molti ostacoli e inciampi a tante anime che v’incappano per ignoranza e, per ignoranza, si smarriscono, convinte invece di seguire il tuo dolcissimo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, e di farsi simili a lui nella loro vita, nelle loro pratiche di pietà, nelle loro virtù, come pure nello spogliamento e nella povertà di spirito. |
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A002000042 |
Dio stesso è mio e per me, perché Cristo è mio e tutto per me. |
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A002000104 |
Crocifissa interiormente ed esteriormente con Cristo, vivrà in questa vita con grande gioia della sua anima, salvandola con la sua perseveranza (cfr. Lc 21,19).. |
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A002000109 |
Le basti Cristo crocifisso e con lui soffra e riposi; per questo si annienti in tutte le cose esteriori e interiori.. |
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A002000112 |
Abbia in cuore forza contro tutto quello che l’ha spinta verso ciò che non è Dio e sia amica della passione di Cristo.. |
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A002000119 |
Chi non cerca la croce di Cristo non cerca neppure la sua gloria.. |
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A002000174 |
Imita piuttosto il Cristo, che è perfettissima e santissimo, e non sbaglierai mai.. |
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A002000179 |
Altro detto per vincere gli appetiti disordinati: coltivare un abituale desiderio di imitare Gesù Cristo in tutte le sue opere, conformandosi alla sua vita, sulla quale occorre meditare per poterla imitare e comportarsi in tutto come avrebbe fatto lui (1S 13,3).. |
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A002000181 |
non andare in cerca del meglio delle cose, ma del peggio, e sopportare per Cristo nudità di spirito, vuoto e povertà di tutto ciò che c’è nel mondo (cfr. 1S 13, 5-6).. |
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A002000183 |
Abbia un cuore forte contro tutte le cose che vorrebbero spingerla verso ciò che non è Dio e ami soffrire per Cristo.. |
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A002000200 |
Se vuoi essere perfetto, vendi la tua volontà e dalla ai poveri di spirito, vieni a Cristo con la mansuetudine e l’umiltà e seguilo fino al Calvario e al sepolcro.. |
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A002000210 |
Cosa sa chi non sa soffrire per Cristo?. |
04-Giovanni della Croce - Quattro consigli a un religioso.html |
A004000010 |
Non le prenda in modo tale che Dio, anziché farle trarre profitto dalla prova, la rimproveri per non aver voluto portare la croce di Cristo con pazienza. |
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A004000010 |
Se non l’osserverà, non potrà essere buon religioso, né sapere perché è entrato in religione; non cercherà Cristo ma solo se stesso; non troverà la pace dell’anima, né cesserà di peccare e di turbarsi spesso. |
05-Giovanni della Croce - Gradi di perfezione.html |
A005000004 |
Non fare cosa né dire parola importante che Cristo non avesse fatto o detto se si fosse trovato nella situazione in cui mi trovo io e avesse avuto la mia età e la mia salute.. |
08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html |
A008000266 |
Difatti l’anima che non desidera altro che osservare perfettamente la legge del Signore e portare la croce di Cristo, sarà l’arca vera, quella che racchiude in sé la vera manna, cioè Dio, quando avrà impressi in sé perfettamente questa legge e questo legno, senza affezione per nessun’altra cosa.. |
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A008000266 |
L’unico desiderio che Dio ammette e vuole, laddove egli dimora, è quello di osservare la sua legge in ogni particolare e di prendere su di sé la croce di Cristo. |
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A008000270 |
Cosa ha a che vedere, infatti, la creatura con il Creatore, il sensibile con lo spirituale, il visibile con l’invisibile, il temporale con l’eterno, il cibo celestiale, puro e spirituale, con il nutrimento grossolano dei sensi, lo spogliamento del Cristo con l’attaccamento alle cose?. |
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A008000374 |
In primo luogo, occorre coltivare un costante desiderio d’imitare Cristo in ogni azione, conformandosi alla sua vita, sulla quale bisogna riflettere per saperla imitare e per comportarsi come lui si comporterebbe.. |
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A008000376 |
Occorre liberarsene per amore di Gesù Cristo, che in questa vita non ebbe né cercò altro piacere che fare la volontà del Padre suo, che egli chiamava suo cibo e sua bevanda (Gv 4,34). |
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A008000389 |
non alla ricerca del meglio nelle cose terrene, ma al peggio, e desiderare in tutto nudità, vuoto e povertà di quanto v’è al mondo per amore di Cristo.. |
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A008000535 |
In Luca Cristo dice: Qui non renuntiat omnibus quae possidet, non potest meus esse discipulus, che vuol dire: Chi non rinunzia a tutti i suoi averi, con la volontà, non può essere mio discepolo (Lc 14,33). |
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A008000549 |
È come se il Signore volesse dire: è davvero molto stretta, più di quanto pensiate! Va inoltre osservato come egli in primo luogo affermi che stretta è la porta, il che permette di capire che per entrare in questa porta di Cristo, che è l’inizio del cammino, l’anima deve anzitutto mortificare e spogliare la sua volontà di tutte le cose sensibili e temporali, amando Dio al di sopra di tutto. |
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A008000555 |
Avviene dunque che, quando si presenta loro l’opportunità di compiere un atto di virtù solido e perfetto, come l’annullamento di ogni soavità in Dio, la permanenza nell’aridità, nelle avversioni, nelle sofferenze – cose in cui consiste la pura croce spirituale, la nudità e la povertà di spirito del Cristo –, tali persone rifuggono tutto questo come se fosse la morte e vanno solo in cerca di dolcezze e soavità nei rapporti con Dio. |
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A008000555 |
Infatti, cercare se stessi in Dio significa ricercare i doni e le consolazioni di Dio, mentre cercare unicamente Dio non è solo voler rinunciare a tutto per amore di Dio, ma essere propensi a scegliere per Cristo quanto di più disgustoso vi possa essere, sia da parte di Dio che del mondo. |
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A008000555 |
Ma questo non è rinnegare se stessi né nudità di spirito, bensì golosità spirituale! Agendo così, esse si rendono nemiche della croce di Cristo (Fil 3,18), perché il vero spirito cerca nel Signore più l’amaro che il dolce, propende più per la sofferenza che per la consolazione, più per la mancanza di ogni bene per amore di Dio che per il possesso, più per le aridità e le afflizioni che per le dolci comunicazioni, sapendo che questo significa seguire Cristo e rinnegare se stessi; il resto, invece, è cercare se stessi in Dio, cosa molto contraria all’amore. |
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A008000557 |
Ma chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà (Mt 10,39, cioè: chi per amore di Cristo rinuncia a tutto ciò che può desiderare e gustare, scegliendo ciò che più assomiglia alla croce – il Signore stesso nel vangelo di san Giovanni chiama quest’atteggiamento odiare la propria vita (Gv 12,25) –, costui la guadagnerà. |
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A008000561 |
Di conseguenza, non riterrei per buono quello spirito che volesse camminare attraverso dolesse e agiatezze, e rifiutasse d’imitare Cristo.. |
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A008000561 |
In realtà, si fa progresso solo imitando Cristo, che è la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me, come dice egli stesso nel vangelo di Giovanni (Gv 14,6). |
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A008000561 |
Per questo motivo vorrei convincere le persone spirituali circa il fatto che questo cammino che porta a Dio non consiste nella molteplicità delle meditazioni, nei metodi, negli esercizi, nei gusti – sebbene tutto questo sia in qualche modo necessario ai principianti –, ma in una sola cosa indispensabile: nel saper rinnegare davvero se stessi, esteriormente e interiormente, offrendosi alla sofferenza per amore di Cristo e annientandosi in tutto. |
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A008000563 |
Ho detto che Cristo è la via, e questa via è la morte alla nostra natura sia sensitiva che spirituale. |
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A008000563 |
Ora voglio far comprendere come questo avvenga in noi, a imitazione di Cristo nostro modello e nostra luce.. |
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A008000567 |
Comprenda, perciò, l’uomo spirituale il mistero della porta e della via di Cristo per unirsi a Dio e sappia che quanto più per amor suo si annienterà, nelle sue parti sensitiva e spirituale, tanto più si unirà a Dio e più grande sarà la sua opera. |
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A008000567 |
In secondo luogo è certo che Cristo al momento della morte fu annientato anche nell’anima, quando fu lasciato senza conforto e sollievo alcuno, abbandonato dal Padre nella più profonda aridità affettiva. |
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A008000569 |
Non voglio dilungarmi oltre su questo argomento, anche se non smetterei mai di parlarne, perché vedo che Cristo è assi poco conosciuto da coloro che si considerano amici suoi. |
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A008000569 |
Parlo di quelli che si ritengono suoi amici, non degli altri che vivono lontano e separati da lui, grandi letterati, potenti e tutti gli altri che vivono là nel mondo, preoccupati di soddisfare le loro ambizioni e le loro manie di grandezza, perché di costoro posso dire che non conoscono Cristo e che avranno una fine, per quanto buona, molto amara. |
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A008000635 |
Uno dei motivi per cui Cristo non voleva che la Maddalena (Gv 20,17) e san Tommaso (Gv 20,29) lo toccassero era proprio questo. |
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A008000645 |
Avviene così quando ci si immagina Cristo crocifisso o legato alla colonna o in un’altra situazione, oppure Dio seduto in trono in tutta la sua maestà; o ancora la gloria come una luce bellissima, ecc., e similmente qualsiasi altra cosa del genere, sia divina che umana, che può essere oggetto d’immaginazione. |
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A008000725 |
Si potrebbero qui ricordare anche le visioni che ebbe la moglie di Pilato (Mt 27,19), perché questi non condannasse Cristo, e molti altri episodi. |
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A008000749 |
Anche Pietro, pur essendo certissimo d’aver avuto una visione della gloria di Cristo nella trasfigurazione, tuttavia – dopo averla riportata nella sua seconda lettera – non volle che fosse presa come principale argomento di certezza. |
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A008000767 |
Anche san Paolo si rammarica di questa poca disposizione e dell’inettitudine a ricevere i doni spirituali, quando scrive ai cristiani di Corinto: Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo. |
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A008000805 |
In realtà, chi non si sarebbe ingannato e confuso interpretando alla lettera la profezia che Davide fa di Cristo in tutto il Salmo 71, soprattutto quando dice: Et dominabitur a mari usque ad mare, et a flumine usque ad terminos orbis terrarum: E dominerà da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra (v.8)? Nello stesso salmo aggiunge: Liberabit pauperem a potenti, et pauperem cui non erat adiutor, che significa: Egli libererà il povero che grida e il misero che non trova aiuto (v.12). |
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A008000807 |
Cristo, infatti, è il Signore non solo della terra ma anche del cielo, perché è Dio. |
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A008000807 |
Dio, dunque, parlava della cosa più importante riguardo a Cristo e ai suoi seguaci, cioè del regno eterno e della libertà eterna; al contrario, i giudei interpretavano a modo loro le profezie, fermandosi all’elemento meno importante di queste cose, cioè il dominio temporale e la libertà terrena di cui Dio fa poco conto; ai suoi occhi non sono niente né l’uno né l’altra. |
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A008000807 |
Queste profezie su Cristo dovevano essere interpretate nel loro senso spirituale, e questo senso è molto vero. |
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A008000809 |
Lo Spirito Santo rivela, dunque, molte cose che hanno un significato diverso da quello inteso dagli uomini, come si evince anche dalle parole di Caifa riguardo a Cristo: È meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera (Gv 11,50). |
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A008000815 |
Ciò è quanto si osserva in quella profezia che Davide fa a riguardo di Cristo nel salmo 2: Reges eos in virga ferrea, et tamquam vas figuli confringes eos: Li spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla li frantumerai (Sal 2,9). |
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A008000815 |
Dio qui si riferisce alla sovranità più importante e perfetta, che è quella eterna, in effetti già realizzata, e non a quella regalità meno importante o temporale, che Cristo non esercitò durante la sua vita terrena.. |
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A008000827 |
Quando san Giovanni parla dell’ingresso di Cristo in Gerusalemme, afferma: Haec non cognoverunt discipuli eius primum: sed quando glorificatus est Jesus, tunc recordati sunt quia erant scripta de eo: Sul momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di lui (12,16). |
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A008000875 |
Ma ora che la fede è fondata in Cristo e la legge evangelica è promulgata in quest’era di grazia, non c’è più motivo d’interrogare Dio come prima, perché parli o risponda come faceva allora. |
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A008000877 |
Questo è il significato di quel testo, in cui san Paolo cerca d’indurre gli ebrei ad abbandonare le antiche pratiche e i modi di comportarsi con Dio consentiti dalla legge di Mosè, per fissare gli occhi solo su Cristo: Multifariam multisque modis olim Deus loquens patribus in prophetis: novissime autem diebus istis locutus est nobis in Filio: Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio (Eb 1,1-2). |
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A008000879 |
Ma se uno mi interrogasse adesso come allora e mi chiedesse qualche visione o rivelazione, sarebbe come se mi chiedesse un’altra volta il Cristo o più fede di quanta ne abbia già offerta in Cristo. |
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A008000879 |
Pertanto, chi ora volesse interrogare Dio o chiedergli qualche visione o rivelazione, non solo farebbe una sciocchezza, ma anche offenderebbe Dio, perché non fisserebbe gli occhi unicamente su Cristo senza cercare altre cose o novità. |
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A008000879 |
Se in passato parlavo, lo facevo per promettere la venuta di Cristo; e se mi interrogavano, rispondevo per orientare alla venuta e alla speranza di Cristo, nel quale avrebbero trovato ogni bene, come risulta chiaramente da tutta la dottrina degli evangelisti e degli apostoli. |
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A008000881 |
Di queste si gloriava lo stesso Apostolo quando diceva: Io ritenni di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e questi crocifisso (1Cor 2,2). |
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A008000881 |
Se tu volessi ancora altre visioni e rivelazioni divine o umane, contemplalo nella sua umanità e vi troverai più di quanto pensi, come afferma sempre l’apostolo Paolo: In ipso habitat omnis plenitudo divinitatis corporaliter: È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità (Col 2,9).. |
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A008000883 |
Nel momento in cui Cristo, spirando sulla croce, ha esclamato: Consummatum est: Tutto è compiuto! (Gv 19,30), non solo sono finite tutte queste comunicazioni soprannaturali, ma altresì tutte le cerimonie e i riti dell’antica legge. |
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A008000883 |
Non si deve credere a nulla di ciò che ci viene per via soprannaturale, ma solo all’insegnamento di Cristo uomo e, ripeto, a quello dei suoi ministri, uomini anch’essi. |
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A008000883 |
Non è più opportuno, dunque, interrogare Dio come un tempo, tanto meno è necessario che egli parli ancora, poiché, avendo finito di rivelarci tutta la fede in Cristo, non ha altra verità di fede da rivelare, né ve ne sarà più. |
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A008000883 |
Ora, perciò, deve guidarci in tutto la legge di Cristo uomo, della sua Chiesa e dei suoi ministri, che ci parlano in maniera umana e visibile. |
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A008000885 |
È quanto mai vero, dunque, che dobbiamo attenerci a ciò che Cristo ci ha insegnato. |
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A008000935 |
Così, al fine di spiegare il testo di san Matteo, ove si legge che il demonio mostrò a Cristo tutti i regni del mondo con la loro gloria: Ostendit omnia regna mundi et gloriam eorum (Mt 4,8), alcuni interpreti dicono che lo fece per suggestione spirituale. |
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A008000999 |
Così l’apostolo Pietro, pur avendo in qualche modo visto la gloria del Figlio di Dio rivelata sul monte Tabor, tuttavia nella sua seconda lettera scrive: Et habemus firmiorem propheticum sermonem; cui bene facitis attendentis, ecc.: sebbene sia certa la visione che abbiamo avuto di Cristo sul monte, abbiamo però una parola ancor più sicura, quella dei profeti, alla quale fate bene a prestare attenzione (2Pt 1,19).. |
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A008001090 |
Poiché nessuno può servire a due padroni (Mt 6,24), come dice Cristo, la memoria non può essere unita contemporaneamente a Dio e alle immagini o conoscenze particolari: Dio non ha forma né immagine che possa essere compresa dalla memoria; ne segue che, quando l’anima è unita a Dio, come dimostra l’esperienza di ogni giorno, rimane priva di forme e di figure, l’immaginazione resta inattiva e la memoria immersa nel sommo Bene, in totale oblio, senza ricordare nulla. |
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A008001158 |
Per questo motivo non arrivano al sommo possesso e alla piena dolcezza di Dio, perché colui che non rinuncia a tutto ciò che possiede, non può essere discepolo di Cristo (Lc 14,33).. |
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A008001264 |
Di costoro Cristo dice che percorrono mari e monti per arricchirli e farne figli di perdizione, due volte più cattivi di quanto siano stati loro (cfr. Mt 23,15).. |
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A008001284 |
Per questo Cristo nel vangelo li chiama figli di questo secolo e dice che costoro, nei loro interessi, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce (Lc 16,8). |
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A008001328 |
L’anima non potrebbe assolutamente metter in pratica questo consiglio se cercasse la propria gioia nei beni materiali; chi pensa a se stesso, infatti, non si rinnega né segue Cristo.. |
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A008001362 |
La gioia che si prova respirando soavi profumi genera la ripugnanza per i poveri, cosa contraria alla dottrina di Cristo, avversione per la servitù, poca sottomissione del cuore per le cose umilianti e insensibilità spirituale, che è quanto meno proporzionata alla passione disordinata di questa gioia.. |
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A008001442 |
Per questo motivo, quando coloro che avranno stimato le loro opere in questo modo e per ricompensa chiederanno al Signore la gloria, dicendo: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?, Cristo risponderà: Allontanatevi da me, voi operatori di iniquità (Mt 7,22-23).. |
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A008001456 |
Con le loro pratiche empie e perverse costoro si sono appropriati, mediante l’inganno, del Corpo del Signore Gesù Cristo. |
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A008001460 |
Per questo motivo, come si legge negli Atti degli Apostoli (4,29-30), benché i discepoli avessero già ricevuto queste grazie e questi doni, pregavano Dio perché si degnasse di stendere la sua mano e di compiere segni, opere e guarigioni tramite loro, per diffondere nei cuori la fede del Signore Gesù Cristo.. |
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A008001506 |
Cerca dentro di sé, invece, l’immagine viva di Cristo crocifisso, nel quale è contenta che le tolgano tutto e che tutto le manchi. |
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A008001516 |
L’insensatezza di alcuni arriva a tanto da confidare più in un’immagine che in un’altra, convinte che Dio le ascolterà di più attraverso questa che quella, anche se entrambe rappresentano il medesimo soggetto, come ad esempio due immagini di Cristo o della Madonna. |
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A008001554 |
Questa riflessione ci riporta all’affermazione di Cristo, già citata: I veri adoratori devono adorare in spirito e verità (Gv 4,24). |
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A008001594 |
Quanto alle altre cerimonie riguardanti la preghiera o certe devozioni, non ci si attacchi a riti o modi di pregare diversi da quelli che ci ha insegnato Cristo (cfr. Lc 11,1-2). |
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A008001604 |
Difatti nella Scrittura leggiamo che una volta gli apostoli trovarono un tale che, pur non essendo discepolo di Cristo, cacciava un demonio in suo nome. |
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A008001604 |
Questo accadde non perché Cristo non volesse che cacciassero i demoni in nome suo, ma perché essi non avevano le qualità richieste. |
09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html |
A009000196 |
Il peggio è che molto sovente osano comunicarsi senza il permesso e il consiglio del ministro di Cristo e dispensatore dei suoi doni. |
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A009000214 |
Per tutti questi motivi provano una profonda tristezza e una grande ripugnanza ad imboccare la via angusta che conduce alla vita, di cui parla Cristo (Mt 7.14).. |
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A009000657 |
L’anima, dunque, ferita dall’amore per Cristo suo sposo, desidera entrare nelle sue grazie e conquistarne la volontà. |
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A009000697 |
Perciò se l’anima, mediante l’angelo buono, è favorita di visioni vere – le quali di solito vengono accordate mediante lui, anche se raffigurano il Cristo, che non appare quasi mai di persona –, Dio permette anche all’angelo cattivo di presentare visioni false, e queste visioni, essendo verosimili, possono facilmente gettare nell’inganno l’anima imprudente, come è già accaduto molte volte. |
10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
A010000053 |
Spiegazione delle strofe che trattano dell’esercizio d’amore tra l’anima e Cristo Sposo; vi si toccano e si spiegano alcuni punti ed effetti della preghiera, su richiesta della madre Anna di Gesù, priora delle Scalze di san Giuseppe a Granada, nell’anno 1584.. |
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A010000409 |
Ne segue che non solo i beni terreni e i piaceri corporali impediscono e ostacolano il cammino verso Dio, ma anche le consolazioni e i conforti spirituali, se posseduti o cercati con attaccamento, impediscono di seguire la via della croce dello Sposo Cristo. |
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A010000409 |
Per cercare Cristo, afferma che non si attarderà a cogliere cose del genere. |
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A010000409 |
Sia gli uni che gli altri occupano il cuore e impediscono lo spogliamento spirituale richiesto per camminare direttamente nella via di Cristo, se l’anima dovesse soffermarvisi od occuparsene. |
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A010000417 |
Per sangue intende il mondo e per armatura di Dio la preghiera e la croce di Cristo, ove risiedono l’umiltà e la mortificazione di cui ho parlato.. |
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A010000599 |
E con il desiderio di cui arde, dice: O fede del mio sposo Cristo, le verità sul mio Amato che hai infuso nella mia anima, nell’oscurità e nelle tenebre, degnati di manifestarmele in tutta chiarezza! Quanto contieni in te, conoscenze confuse per me, degnati, facendole uscire da te, di svelarle e di mostrarmele, distinte e compiute, presentandomele in un istante come esse appariranno nella gloria! Dice allora il verso: O fonte cristallina!. |
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A010000601 |
Chiama cristallina la fede per due motivi: anzitutto perché è di Cristo suo Sposo, e poi perché ha le proprietà del cristallo: è pura nella verità, forte e luminosa, limpida da errori e da forme naturali. |
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A010000601 |
Per questo Cristo nostro Signore, parlando con la samaritana, chiamò «fonte» la fede, dicendo che per coloro che avrebbero creduto in lui si sarebbe aperta una sorgente d’acqua zampillante per la vita eterna (cfr. Gv 4,14). |
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A010000609 |
Dicendo vivo io, ma non più io, vuol farci comprendere che, sebbene lui vivesse, la vita non era la sua, perché era trasformato in Cristo, e così la sua vita era più divina che umana; per questo dice che non è lui che vive, ma Cristo in lui.. |
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A010000609 |
Questo voleva dire san Paolo quando scriveva: Vivo autem iam non ego; vivit vero in me Christus: Vivo, però non più io, ma vive in me Cristo ( Gal 2,20). |
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A010000611 |
In base a questa somiglianza e trasformazione, possiamo dunque dire che la sua vita e tutta la vita di Cristo erano una vita sola per unione d’amore. |
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A010000687 |
In realtà quella voce udita esternamente significava la forza e il potere conferiti interiormente all’umanità di Cristo. |
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A010000796 |
Isaia, profetizzando la perfezione di Cristo, afferma: Replebit eum spiritus timoris Domini: Lo riempirà lo spirito del timore del Signore (Is 11,3 Volg.). |
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A010000889 |
Esse non compiono per Cristo opere che siano perfette e testimonino il distacco assoluto, non badando a ciò che diranno o penseranno gli altri. |
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A010000889 |
Hanno ancora vergogna di confessare Cristo con le loro opere di fronte agli uomini, perché schiave del rispetto umano. |
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A010000889 |
In realtà, non vivono pienamente la vita in Cristo. |
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A010000895 |
E di fatto è così, come dice san Paolo: Mori lucrum (Fil 1,21), cioè il mio morire per Cristo è il mio guadagno. |
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A010000916 |
Per questo Davide, rivolgendosi a Cristo, dice a tale proposito: Astitit regina a dextris tuis in vestitu deaurato, circumdata varietate: Alla tua destra sta la regina con veste ricamata d’oro e coperta d’ornamenti ( Sal 44,10 Volg.). |
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A010000918 |
Ciascuna di esse è come una ghirlanda ornata di fiori, cioè di virtù e di doni, e tutte insieme sono una ghirlanda per il capo dello Sposo, Cristo. |
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A010000918 |
La prima è composta dai bei fiori bianchi di tutte le vergini, ciascuna con la sua aureola di verginità; tutte insieme formano un’aureola che ornerà il capo di Cristo Sposo. |
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A010000918 |
La seconda aureola è formata dai fiori splendenti dei santi dottori; ciascuno con la sua aureola particolare; tutti insieme saranno un’aureola che cingerà il capo del Cristo, al di sopra dell’aureola delle vergini. |
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A010000918 |
La terza aureola è quella dei rossi garofani dei martiri, ognuno con la sua aureola di martire; tutti insieme daranno la perfezione ultima all’aureola di Cristo Sposo. |
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A010000918 |
Ornato di queste tre aureole, Cristo Sposo apparirà splendente di bellezza e di grazia tanto che in cielo si dirà ciò che la sposa dice nel Cantico dei Cantici: Uscite, figlie di Sion, guardate il re Salomone con la corona che gli pose sua madre nel giorno delle sue nozze, nel giorno della gioia del suo cuore (Ct 3,11). |
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A010000918 |
Per ghirlande intende tutte le anime sante generate da Cristo nella Chiesa. |
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A010000918 |
Queste belle ghirlande possono significare anche quelle che con altro nome vengono dette aureole, anch’esse formate da Cristo e dalla sua Chiesa. |
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A010000918 |
Questo versetto si applica molto bene alla Chiesa e a Cristo; in esso la Chiesa, sua sposa, rivolgendosi a lui, dice: intesserem ghirlande. |
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A010001066 |
In quest’anima si verifica ciò che dice san Paolo ai Galati: Vivo autem, iam non ego, vivit vero in me Christus: Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20). |
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A010001122 |
Tale è l’anima, divenuta quella sorgente di cui parla Cristo per bocca di san Giovanni: La sua acqua zampilla per la vita eterna (Gv 4,14). |
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A010001266 |
Come le caverne sono profonde e hanno molte sinuosità, così ogni mistero del Cristo è molto profondo in sapienza e contiene molti recessi dei suoi segreti disegni sulla predestinazione e la prescienza riguardanti i figli degli uomini. |
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A010001266 |
La pietra di cui l’anima parla qui, secondo san Paolo, è Cristo: Petra autem erat Christus ( 1Cor 10,4). |
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A010001266 |
Le profonde caverne di pietra sono gli alti, sublimi e profondi misteri della sapienza di Dio, presente in Cristo, che riguardano l’unione ipostatica della natura umana con il Verbo divino, la correlazione che esiste tra quest’unione e quella degli uomini con Dio; l’armonia tra la giustizia e la misericordia di Dio nella salvezza del genere umano; la manifestazione dei suoi giudizi, che, a motivo della loro sublimità e profondità, molto giustamente sono chiamati profonde caverne: profonde, per la sublimità dei misteri divini; caverne per l’ insondabilità e immensità della sapienza di Dio racchiusa in essi. |
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A010001268 |
Ciò faceva dire a san Paolo, parlando del Cristo: In quo sunt omnes thesauri sapientiae et scientiae Dei asconditi: In lui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza (Col 2,3). |
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A010001268 |
Difatti tutti queste cose sono inferiori, anzi sono disposizioni per arrivare alle profonde caverne della conoscenza dei misteri di Cristo, che è la sapienza più alta che si possa raggiungere in questa vita. |
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A010001268 |
Facendolo entrare nella caverna di pietra che, come ho detto, è Cristo, gli mostrò le sue spalle (Es 33,21-23), cioè gli rivelò i misteri delle sue opere, soprattutto quelli dell’incarnazione del Figlio.. |
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A010001268 |
Resta molto da approfondire nel Cristo! Egli è come una ricca miniera piena di molte vene di tesori, delle quali, per quanto sfruttate, non si riuscirà mai a toccare il fondo o a vedere il termine; anzi, in ogni sinuosità, qua e là, si trovano nuovi filoni di altre ricchezze. |
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A010001274 |
Le melagrane qui significano i misteri di Cristo, i giudizi della sapienza di Dio, le virtù e gli attributi di Dio, che la conoscenza di questi misteri permette di scoprire in Dio. |
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A010001316 |
Per questo san Pietro scrive: Grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Cristo Signore nostro. |
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A010001322 |
Per essere perfetta, come dice lo Sposo, questa voce deve risuonare nelle profonde caverne di pietra, che sono le conoscenze amorose dei misteri di Cristo, nelle quali l’anima è unita a lui. |
11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html |
A011000100 |
Infatti, lo gustò san Pietro quando disse a Cristo: Dove andremo Signore, che hai parole di vita eterna? ( Gv 6,69). |
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A011000192 |
Infatti, in questo stato, Dio le permette di vedere la sua bellezza e si fa garante dei doni e delle virtù che le ha dato, perché tutto si trasformi in amore e lode, senza ombra di presunzione e vanità, non avendo già più lievito di imperfezione che possa corrompere la massa (1Cor 5,6; Gal 5,9); e siccome vede che solo le manca di strappare questo misero velo che è la vita naturale, nella quale sente irretita, presa e limitata la sua libertà, con desiderio di sentirsi liberata e unita con Cristo (Fil 1,23), sembrandole peccato che una vita tanto bassa e meschina gliene precluda un’altra così alta e forte, chiede che si rompa, e così dice: squarcia il velo di questo dolce incontro.. |
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A011000277 |
Così accadde a san Paolo, al quale ridondava nel corpo il grande sentimento che provava nell’anima per i patimenti di Cristo, come egli stesso fa comprendere ai Calati, dicendo: Nel mio corpo porto le ferite del Signore Gesù (6,17).. |
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A011000360 |
Infatti, ora l’anima può dire come san Paolo: Vivo, ma non più io, Cristo vive in me (Gal 2,20). |
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A011000422 |
Ma, così come, trovandosi l’aria nella propria sfera il fuoco non può riuscire nel suo intento, allo stesso modo, sebbene questi movimenti dello Spirito Santo siano efficacissimi nell’assorbire l’anima in grande gloria, tuttavia non vi riescono sino a quando non giunge il tempo nel quale essa esce dalla sfera dell’aria di questa vita corporea e può così entrare nel centro dello spirito della vita perfetta in Cristo.. |
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A011000567 |
Accadrà che Dio procederà all’unzione di alcune anime con unguenti di desideri santi e aspirazioni di lasciare il mondo, di cambiare il loro modo di vivere e di servire Dio, disprezzando le cose del secolo e per Dio è molto importante averle portate fino a questo punto, perché le cose del mondo non dipendono dalla Sua volontà, questi maestri invece con ragioni umane e motivi profondamente contrari alla dottrina di Cristo, alla sua umiltà e disprezzo di tutte le cose, guardando al proprio interesse e gusto, o temendo dove non c’è da temere, renderanno invece difficile ciò o lo faranno ritardare o, quel che è peggio, si impegneranno per toglierlo dal cuore. |