03-Giovanni della Croce - Cautele.html |
A003000038 |
Al riguardo prendi esempio dalla moglie di Lot ( Gn 19,26): poiché si fermò a pensare alla rovina dei sodomiti, volgendosi indietro per guardare, il Signore la punì trasformandola in una statua di sale. |
08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html |
A008000551 |
Poiché questo sentiero verso il sublime “Monte della perfezione” sale verso l’alto ed è angusto, può essere percorso soltanto da viandanti che non portano pesi aggravanti la parte inferiore, cioè i sensi, né impedimenti che ingombrano quella superiore, cioè lo spirito. |
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A008000649 |
Perciò, se colui che sale non lasciasse dietro di sé i gradini, ma volesse fermarsi su qualcuno di essi, non salirebbe né giungerebbe mai al pianerottolo e alla piacevole dimora in cima alla scala. |
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A008000679 |
A tale proposito Giobbe afferma: Numquid poterit comedi insulsum, quod non est sale conditum?: Si mangia forse un cibo insipido, senza sale? (Gb 6,6). |
09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html |
A009000615 |
Anzitutto perché, come mediante la scala si sale fino a raggiungere la sommità d’una fortezza, per impossessarsi dei beni, dei tesori e di tutte le ricchezze in essa nascoste, così attraverso questa contemplazione segreta, senza sapere come, l’anima prende a salire fino alla conoscenza e al possesso dei beni e dei tesori del cielo. |
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A009000627 |
Dico subito che i gradini della scala d’amore, attraverso i quali l’anima sale progressivamente verso Dio, sono dieci. |
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A009000673 |
Questo è, dunque, il travestimento che l’anima dice d’indossare nella notte della fede quando sale i gradini della scala segreta. |
10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
A010000796 |
Questo vuol dire che ce ne sono altre meno interne: tali sono i gradi d’amore attraverso i quali si sale per raggiungere quest’ultimo grado. |
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A010001178 |
Sono cioè della mia anima, che sale a te per mezzo di conoscenze straordinarie, per modi e vie inusitate ed estranee a tutti i sensi e alla maniera ordinaria di conoscere. |
11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html |
A011000168 |
E come se dicesse: non solo ormai non sei più oscura come in passato, bensì sei la divina luce del mio intelletto, con il quale già posso guardarti; e non solamente non distruggi la mia debolezza, ma anzi sei la forza della mia volontà con la quale ti posso amare e godere, essendomi tutta convertita in amor divino; e già non sei peso né oppressione per la sostanza dell’anima, ma al contrario ne sei gloria, diletto e immensità, così che di me si può dire ciò che si canta nel divino Cantico: Chi è colei che sale dal deserto abbondante di delizie, appoggiata al suo diletto, spargendo amore in ogni dove? (8,5). |