02-Giovanni della Croce - Detti di luce e amore.html |
A002000013 |
Potremo così rimuovere forse molti ostacoli e inciampi a tante anime che v’incappano per ignoranza e, per ignoranza, si smarriscono, convinte invece di seguire il tuo dolcissimo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, e di farsi simili a lui nella loro vita, nelle loro pratiche di pietà, nelle loro virtù, come pure nello spogliamento e nella povertà di spirito. |
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A002000131 |
La perfezione non sta nelle virtù che l’anima pensa di avere, ma in quelle che nostro Signore vede nell’anima, che è uno scrigno sigillato; essa, quindi, non dev’essere presuntuosa, ma, per quanto la riguarda, stia con il petto a terra.. |
08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html |
A008000170 |
Se poi nostro Signore le favorisce tanto da farle passare all’unione divina nonostante questi impedimenti, esse vi pervengono molto tardi, con molta fatica e con minor merito, perché non si sono abbandonate a Dio, lasciandosi introdurre senza resistenza alcuna nell’autentico e sicuro cammino dell’unione. |
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A008000254 |
Ecco perché nostro Signore c’insegna questa via di rinuncia, quando dice per mezzo di san Luca: Qui non renuntiat omnibus quae possidet, non potest meus esse discipulus, cioè: Chi non rinunzia a tutti i suoi averi non può essere mio discepolo (Lc 14,33). |
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A008000531 |
Per quanto riguarda il nostro argomento, queste parole vogliono dire che la fede è sostanza delle cose che si sperano. |
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A008000553 |
Per questo motivo e poiché fa al nostro caso, la riporto tutta, spiegandone il genuino e spirituale significato. |
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A008000555 |
Oh!, chi potrà far comprendere, praticare e gustare tutta l’importanza di questo consiglio del nostro Salvatore? Egli chiede di rinnegare se stessi, affinché le persone spirituali vedano quanto il modo di comportarsi in tale cammino sia diverso da quello che molte di loro immaginano. |
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A008000563 |
Ora voglio far comprendere come questo avvenga in noi, a imitazione di Cristo nostro modello e nostra luce.. |
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A008000567 |
Come dico, tutto questo accadde nel tempo e nel momento in cui nostro Signore toccò il massimo dell’annientamento: nella stima degli uomini, che vedendolo morire, anziché apprezzarlo, si burlavano di lui; nella natura, per mezzo della quale si annientò morendo; nel sostegno e nel conforto spirituale del Padre, che in quella circostanza lo abbandonò, affinché pagasse interamente il debito e unisse l’uomo a Dio, lasciandolo annientato e ridotto quasi a nulla. |
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A008000579 |
E altrove: O Dio, santa è la tua via; quale dio è grande come il nostro Dio? (Sal 76,14), come a dire: la via per arrivare a te, o Dio, è una via santa, cioè una via di pura fede; per cui, quale dio sarà così grande? Cioè: quale angelo sarà così elevato nel suo essere o quale santo così glorificato da poter essere una via proporzionata e sufficiente per venire a te? Sempre Davide, parlando delle creature terrene e celesti insieme, afferma: Eccelso è il Signore e guarda verso l’umile, ma al superbo volge lo sguardo da lontano (Sal 137,6). |
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A008000581 |
Di Elia, nostro padre, si dice che sul monte si coprì il volto alla presenza di Dio (1Re 19,13), cioè rese cieco il proprio intelletto. |
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A008000585 |
Aristotele afferma che l’infinita luce di Dio è fitta tenebra per il nostro intelletto, come il sole lo è per gli occhi del pipistrello. |
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A008000645 |
Per il nostro argomento è indifferente trattare dell’uno o dell’altro; perciò, quando li citerò entrambi, ci si ricordi di quello che ho detto qui. |
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A008000703 |
È dunque evidente, come dice Aristotele e ripetono i teologi, che quanto più alta ed eccelsa è la luce divina, tanto più oscura essa è per il nostro intelletto.. |
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A008000753 |
Perciò, nel presente capitolo, dirò soltanto ciò che serve per rispondere al nostro dubbio che era: dal momento che in queste visioni soprannaturali si nascondono tanti pericoli e molti ostacoli per andare avanti, come ho detto, perché Dio, che è sapientissimo e propenso a liberare le anime da ostacoli e insidie, le offre e le comunica?. |
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A008000783 |
Per quanto riguarda il nostro argomento, secondo me, le cose stanno così: se il padre spirituale è incline alle rivelazioni, tanto da attribuire loro importanza e provarne gusto, non potrà non istillare nel discepolo, seppure inconsapevolmente, questo suo stesso atteggiamento, a meno che il discepolo non sia più avanti di lui nella via della perfezione. |
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A008000785 |
Quando, al contrario, non si prendono in considerazione o si respingono queste visioni, si evitano i suddetti inconvenienti e si compie il nostro dovere. |
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A008000789 |
Difatti, anche se possono essere sicure e vere in sé, non sempre lo sono nelle loro cause e nel nostro modo di comprenderle, come mostrerò nel capitolo seguente. |
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A008000793 |
Per due motivi ho affermato che, sebbene le visioni e le locuzioni di Dio siano vere e sempre certe in sé, tuttavia non sono sempre tali per noi: il primo dipende dal nostro modo difettoso d’intenderle; e l’altro è dovuto al fatto che le loro cause a volte possono cambiare. |
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A008000793 |
Quanto al primo motivo, è chiaro che non sempre tali rivelazioni sono e accadono secondo il nostro modo di comprenderle. |
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A008000797 |
Ora, questo evento non si realizzò secondo il nostro modo d’intendere. |
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A008000805 |
Non si deve, dunque, badare al nostro senso e al nostro linguaggio, sapendo che la parola di Dio ha un significato spirituale molto diverso dal nostro e più difficile da interpretare. |
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A008000811 |
Risulta chiaro, quindi, che, sebbene le parole e le rivelazioni vengano da Dio, non possiamo essere certi del loro significato, perché possiamo ingannarci facilmente nel nostro modo d’interpretarle. |
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A008000825 |
Messaggero di tale annuncio fu il nostro padre Elia. |
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A008000861 |
Le parole di Isaia fanno proprio al caso nostro, perché parlano di coloro che volevano conoscere il futuro per vie soprannaturali. |
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A008000867 |
Ma, a ben guardare, tutto ciò che ho detto serve al nostro scopo, perché in tutto vediamo che a Dio non piace che si vada in cerca di visioni: attraverso queste l’anima dà adito a tutti gli inganni in cui poi cade.. |
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A008000927 |
Ma queste visioni così sostanziali, come quelle accordate a san Paolo, a Mosè, al nostro padre Elia quando si coprì il volto al soffio soave di Dio (1Re 19,12-13), anche se passeggere, accadono raramente o quasi mai, e sono brevissime, perché Dio le riserva a quelli più forti nello spirito della Chiesa e nella sua legge, come i tre personaggi menzionati sopra.. |
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A008000981 |
Giezi, servo del nostro padre Eliseo, voleva nascondere il denaro ricevuto da Naaman il Siro. |
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A008001078 |
Tratterò, dunque, delle conoscenze proprie a ciascuna facoltà, anzitutto di quelle relative alla memoria, suddividendole quanto basta per il nostro argomento. |
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A008001408 |
Sembra che gli altri non agiscano e non si comportino così bene come noi; si ha poca stima di loro nel nostro cuore e talora la si esprime anche con le parole. |
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A008001480 |
Ora che in questo sesto genere dobbiamo trattare dei beni spirituali, i quali meglio contribuiscono alla realizzazione del nostro scopo, sia io sia il lettore dobbiamo riflettere con particolare attenzione su questo argomento. |
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A008001574 |
È altresì il monte Oreb, dove apparve al nostro padre Elia (1Re 19,8), e il monte Gargano – scelto da Dio per il suo servizio – dedicato a san Michele, che apparve al vescovo di Siponto, al quale rivelò di essere lui il custode di quel luogo e comandò di erigervi un oratorio in memoria degli angeli. |
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A008001576 |
A noi basti sapere che servono al nostro profitto spirituale e che Dio ascolta le nostre preghiere lì e ovunque lo preghiamo con fede viva. |
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A008001590 |
Per ottenere le richieste che abbiamo nel nostro cuore non c’è mezzo migliore che riporre la forza della nostra preghiera in quelle cose che piacciono di più a Dio; in tal caso, infatti, ci concederà non solo ciò che chiediamo, cioè la salvezza, ma anche ciò che secondo lui è utile e buono per noi, anche se non glielo chiediamo. |
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A008001594 |
Anzi, in un’altra circostanza, disse loro che, quando pregavano, non dovevano parlare molto, perché il Padre celeste sa molto bene ciò di cui hanno bisogno (Mt 6,7-8); soltanto raccomandò loro, insistentemente, di perseverare nella preghiera, cioè nel Padre nostro, dicendo che è necessario pregare sempre, senza stancarsi (Lc 18,1). |
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A008001594 |
In quell’occasione insegnò loro solo le sette domande del Padre nostro, che comprendono tutte le nostre necessità spirituali e temporali, e non già tantissime altre preghiere e cerimonie. |
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A008001594 |
Non dobbiamo neppure andare in cerca di formule, giochi di parole od orazioni diverse da quelle usati dalla Chiesa e secondo il rito di cui essa si serve, perché tutte le preghiere si riducono a quelle contenute nel Padre nostro.. |
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A008001594 |
Per questo, quando nostro Signore si rivolse tre volte al Padre eterno, sempre pregò con le stesse parole del Padre nostro, come osservano gli evangelisti: Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu! (Mt 26,39). |
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A008001596 |
No, fratelli, non vogliate irritare il Signore nostro Dio (Gdt 8,11-12).. |
09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html |
A009000389 |
Lo stesso Davide per maggior chiarezza aggiunge: Davanti al tuo fulgore si interposero le nuvole ( Sal 17,13 Volg.), cioè tra Dio e il nostro intelletto. |
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A009000469 |
Ora possiamo applicare il nostro ragionamento al fuoco divino dell’amore contemplativo che, prima di unirsi all’anima e trasformarla in sé, la purifica da tutti i suoi elementi contrari. |
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A009000499 |
Parlando spiritualmente e in riferimento al nostro argomento, si tratta di una pena e di una sofferenza senza consolazione alcuna e senza offrire alcuna speranza di luce o di soccorso spirituale. |
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A009000545 |
Questi sono i familiari, di cui parla nostro Signore nel vangelo, dicendoli nemici dell’uomo (Mt 10,36). |
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A009000597 |
È opportuno spiegare tre vocaboli del nostro verso. |
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A009000665 |
Del resto egli non sperava nessun altro bene, come dice altrove: Ecco, come gli occhi della schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi ( Sal 122,2) che abbiamo sperato in lui.. |
10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
A010000060 |
E questo per due motivi: anzitutto perché è già stato scritto molto per i principianti; in secondo luogo perché in questo scritto mi rivolgo a Vostra Reverenza che me ne ha fatto richiesta, a cui nostro Signore ha concesso la grazia di averla tratta da questi stati iniziali per introdurla nel seno del suo amore divino. |
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A010000167 |
Fiorito è il nostro talamo,. |
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A010000349 |
È come se dicesse: dentro il nostro cuore, dove abbiamo il pegno dell’Amato, sentiamo ciò che ci tormenta, cioè l’assenza. |
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A010000357 |
Dio, infatti, concede tali cose solo per ferire più che per sanare, più far soffrire più che per rallegrare, poiché esse servono a ravvivare le nostre conoscenze, ad accrescere il nostro desiderio e, di conseguenza, le nostre sofferenze. |
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A010000536 |
Però, oltre a questa vita d’amore, in virtù della quale l’anima vive in qualsiasi cosa che ama, possiede la sua vita originariamente e naturalmente in Dio, come tutte le altre cose create, secondo quanto afferma san Paolo: In ipso vivimus, movemur et sumus (At 17,28), che significa: in Dio abbiamo la nostra vita, il nostro movimento e il nostro essere. |
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A010000601 |
Per questo Cristo nostro Signore, parlando con la samaritana, chiamò «fonte» la fede, dicendo che per coloro che avrebbero creduto in lui si sarebbe aperta una sorgente d’acqua zampillante per la vita eterna (cfr. Gv 4,14). |
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A010000695 |
Poiché questo sibilo rappresenta detta conoscenza, ricevuta nella sostanza dell’anima, alcuni teologi pensano che il nostro padre Elia abbia visto Dio nel mormorio di vento leggero sentito all’imboccatura della grotta sul monte. |
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A010000697 |
Da questo si può arguire che anche lui, come il nostro padre Elia, abbia visto Dio nel soffio del vento. |
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A010000701 |
Fatto questo, spiegherò brevemente quanto attiene al nostro argomento. |
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A010000701 |
Voglio citarla, anche se dovrò dilungarmi un po’, spiegandone le parti che riguardano il nostro argomento. |
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A010000727 |
Fiorito è il nostro talamo,. |
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A010000736 |
E così dice: Fiorito è il nostro talamo.. |
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A010000738 |
Così, infatti, nel Cantico dei Cantici, lo chiama la sposa parlando allo Sposo: Lectulus noster floridus: Il nostro letto è coperto di fiori ( Ct 1,15 Volg.). |
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A010000738 |
Lo chiama nostro perché le stesse virtù e lo stesso amore, quello dell’Amato, sono ormai d’entrambi, ed entrambi condividono lo stesso diletto, come dice lo Spirito Santo nei Proverbi: Le mie delizie sono tra i figli dell’uomo (Pro 8,31). |
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A010000744 |
A volte il piacere che tutti questi fiori insieme danno all’anima è tale che essa può veramente dire: Fiorito è il nostro talamo, da tane di leoni circondato. |
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A010000895 |
Per questo l’anima dice: venni conquistata, perché chi non sa perdere se stesso, non sa guadagnare se stesso, anzi si perde, come dice nostro Signore nel vangelo: Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà (Mt 16,25). |
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A010000895 |
Volendo interpretare questo versetto in un senso più spirituale e più in linea con il nostro argomento, è opportuno sapere quanto segue: quando un’anima, progredendo nella via spirituale, è giunta al punto di distaccarsi da tutti i metodi e mezzi naturali, di cui si serviva nel suo rapporto con Dio, tanto da non cercarlo più attraverso considerazioni, forme, sentimenti o altri mezzi forniti ad essa dalle creature e dai sensi, ma ha superato tutto questo e ogni altro mezzo umano per intrattenersi con Dio in fede e amore, allora si può dire che ha veramente guadagnato Dio. |
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A010000941 |
Ma poiché si è abbassato a guardarci, a provocare e sollevare il nostro volo (cfr. Dt 32,11), infondendo coraggio, egli stesso ha voluto farsi catturare. |
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A010000941 |
Oh, meraviglia degna di suscitare la nostra ammirazione e la nostra gioia! Dio fatto prigioniero da un capello! Il motivo di questa preziosa cattura sta nel fatto che Dio ha voluto fermarsi a guardare, cioè amare, come ho detto, il nostro umile essere. |
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A010000941 |
Se egli, nella sua grande misericordia non ci avesse guardato e amato per primo, come dice san Giovanni (1Gv 4,10), e non si fosse abbassato, in lui non avrebbe fatto alcuna presa lo svolazzo del capello del nostro misero amore, perché non si sarebbe elevato così in alto da riuscire a catturare quest’ uccello divino delle alture. |
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A010001316 |
Per questo san Pietro scrive: Grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Cristo Signore nostro. |
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A010001328 |
Infatti come la notte si dice serena quando è sgombra di nubi e di vapori dell’aria che ne possono impedire la serenità, così questa notte della contemplazione per la vista dell’intelletto è chiara e libera da tutte le nubi di forme, fantasie o conoscenze particolari, che possono entrare attraverso i sensi; e libera anche da qualsiasi vapore di affetti e tendenze della natura; per questo la contemplazione è notte serena per i sensi e per l’intelletto naturale, come insegna il Filosofo quando afferma: Come il raggio del sole è oscuro e tenebroso per l’occhio del pipistrello, così le conoscenze più profonde e chiarissime di Dio sono oscure per il nostro intelletto. |
11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html |
A011000166 |
Non è nostro proposito trattare di questa purificazione, né di quanto è più o meno intensa, né di come riguardi l’intelletto, la volontà e la memoria, né di come avviene secondo la sostanza dell’anima, o quando riguarda tutte queste cose insieme; né tratterò della purificazione della parte sensitiva, e di come si può conoscere quando è l’una o l’altra, e in che tempo e punto o momento del cammino spirituale comincia, poiché trattammo di ciò nella Notte oscura della Salita del Monte Carmelo, e perciò non ne parlo. |
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A011000239 |
Questo cauterio, come abbiamo detto, è lo Spirito Santo, perché, come afferma Mosè nel Deuteronomio, nostro Signore Iddio è fuoco consumante (4,24), ossia fuoco d’amore. |
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A011000341 |
31. Ritornando dunque al nostro commento, l’anima sapendo ora che tutto è riuscito bene, che già sicut tenebrae eius, ita et lumen eius ( Sal 138,12), e che, come partecipò alle tribolazioni, ora prende parte alle consolazioni e al regno (2Cor 1,7), essendo stata ripagata di tutte le tribolazioni patite, sia esteriori che interiori, con beni divini spirituali e materiali, così che non vi è travaglio a cui non corrisponda un gran premio, lo confessa, ormai appagata, dicendo: E ogni debito paga, ringraziando in questo verso Dio, così come fece David, essendo stato liberato dai travagli, dicendo: Quante tribolazioni mi mostrasti differenti e cattive! E da tutte loro mi hai liberato, dagli abissi della terra nuovamente mi hai tirato fuori; moltiplicasti la tua magnificenza e, rivolgendoti a me, mi consolasti ( Sal 70, 20-21).. |
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A011000567 |
Il nostro Salvatore minaccia costoro dicendo attraverso san Luca: Guai a voi, che prendete le chiavi della scienza, e non entrate, né lasciate entrare gli altri! (11,52).. |
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A011000694 |
Tale è la bassezza della nostra condizione di vita che, come noi viviamo, pensiamo che anche gli altri vivano, e che, come noi siamo, così giudichiamo gli altri, fondando il nostro giudizio su noi stessi e non sull’esterno. |
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A011000697 |
Ma siccome ogni bene dell’uomo viene da Dio ( Gc 17), non potendo l’uomo da sé fare nessuna cosa suona, è vero quando si afferma che il nostro risveglio è il risveglio di Dio e il nostro sollevarci è il sollevarsi di Dio. |
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A011000706 |
La seconda causa è quella che fa al caso nostro, e corrisponde a ciò che l’anima dice nel primo verso, ossia al fatto che Dio si mostra dolce con essa.. |