Parola «Festa» [ Frequenza = 16 ]


08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html
  A008001266 

 Dice il Saggio: Il cuore degli stolti è rivolto alla casa in festa e il cuore dei saggi alla casa in lutto (Qo 7,4).

  A008001266 

 Ne consegue, dice ancora il Saggio, che è preferibile la mestizia al riso (Qo 7,3); pertanto è meglio andare in una casa in pianto che andare in una casa in festa, perché quella è la fine di ogni uomo (Qo 7,2)..

  A008001536 

 Anche oggi non mancano persone che, quando vi è una festa solenne da qualche parte, si rallegrano, più che per l’onore che ne viene a Dio, per i divertimenti che vi trovano, per la possibilità di ammirare ed essere ammirati, per il mangiare bene e per altre cose di questo genere.

  A008001536 

 In realtà facevano festa più a se stessi che a Dio.

  A008001536 

 Tutto questo lo puoi comprendere molto bene se pensi alla festa che fecero al Re divino quando entrò in Gerusalemme.

  A008001538 

 In ogni caso, quando accade così, siano pur certi che fanno festa a se stessi, non a Dio.


09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html
  A009000276 

 Come Abramo fece gran festa quando svezzò il figlio Isacco ( Gn 21,8), così in cielo ci si rallegra quando Dio toglie un’anima dalle fasce, non la tiene più in braccio, ma la fa camminare sui suoi piedi.

  A009000278 

 Questo esempio mostra all’anima la realtà della propria miseria che prima ignorava, cioè quando era in festa e trovava in Dio molta gioia, consolazione e sostegno; si sentiva più soddisfatta e contenta; le sembrava di servirlo in qualcosa.

  A009000278 

 Tale espressione vuol dire questo: il vestito che indossate è un abito di festa e d’allegria; per voi è occasione di non ritenervi tanto umili quanto invece siete; toglietevi dunque queste vesti, perché d’ora in poi, vedendovi ricoperti di abiti dimessi, sappiate che non meritate di più e chi siete in realtà.

  A009000619 

 Se l’anima vorrà riflettere su questo cammino, vedrà bene a quanti alti e bassi va soggetta e che, dopo il godimento di un periodo di prosperità, subentra subito quello della tempesta o della prova; vedrà, altresì, che le è stata concessa la bonaccia per prepararla e rafforzarla in vista delle tribolazioni successive; in breve, l’anima deve convincersi che alla miseria e alla tormenta fa seguito l’abbondanza e la pace: per questo motivo deve passare la vigilia nella prova, se vuole godere le gioie della festa.

  A009000703 

 In realtà egli intende disporla attraverso questa preparazione spirituale a qualche grande festa o grazia interiore che le vuole accordare.


10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html
  A010001122 

 A quest’anima possiamo riferire ciò che dice il Saggio: Secura mens quasi iuge convivium: Per un cuore felice è sempre festa (Pro 15,15); come in un banchetto si gustano il sapore di tutti i cibi e la soavità di tutte le musiche, così l’anima, in questa festa conviviale che tiene sempre sul petto dell’Amato, gode ogni diletto e gusta ogni soavità..


11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html
  A011000113 

 Questa festa dello Spirito Santo accade nella sostanza dell’anima, dove né la forza del senso né il demonio possono arrivare, e perciò è più sicura, sostanziale e dilettevole, quanto più è interiore; perché quanto più è interiore, più è pura, e quanta più purezza vi è, tanto più abbondantemente, frequentemente, abitualmente Dio si comunica.

  A011000364 

 36. In questo stato di vita perfetta l’anima, interiormente ed esteriormente, è come se fosse sempre in festa, e frequentemente sente nel palato del suo spirito un grande giubilo divino, come un canto nuovo [ Sal 39,4; 143,9; Ap 5,9;14,3], sempre nuovo, intonato con allegria, amore e consapevolezza del suo alto stato.

  A011000498 

 O maestro spirituale, poni l’anima nella pace, traendola fuori e liberandola dal giogo e dalla servitù delle deboli operazioni delle sue capacità, che è la sua schiavitù d’Egitto, dove tutto si riduce a mettere insieme la paglia per cuocere la creta ( Es 1,14; 5,7-19), e guidala alla terra promessa dove scorrono latte e miele ( Es 3,8.17; 13,5; 33,3; Lv 20,24; Dt 6,3; 26,9; Sir 46,10); e considera che per questa libertà dei figli di Dio e per questo riposo santo Dio la chiama nel deserto, dove si vestirà a festa e si adornerà con gioielli d’oro e d’argento ( Es 32,2-3; 33,5), avendo già spogliato l’Egitto, lasciandolo privo delle sue ricchezze ( Es 12,33-36), cioè la parte sensitiva.





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