01-Giovanni della Croce - Poesie.html |
A001000031 |
e dove nessun altro si vedeva.. |
02-Giovanni della Croce - Detti di luce e amore.html |
A002000136 |
Sono tre i segni del raccoglimento: il primo, se l’anima non è attratta dalle cose passeggere; il secondo, se ama la solitudine, il silenzio e attende solo a tutto ciò che è più perfetto; il terzo, se le cose che abitualmente le erano di aiuto, come le riflessioni, le meditazioni o atti di questo genere, ora la disturbano; l’anima, infatti, non ha altro sostegno nella preghiera che la fede, la speranza e la carità.. |
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A002000161 |
Viva come se in questo mondo non ci fosse altro che Dio e lei, affinché il suo cuore non possa essere trattenuto da alcuna cosa umana.. |
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A002000179 |
Altro detto per vincere gli appetiti disordinati: coltivare un abituale desiderio di imitare Gesù Cristo in tutte le sue opere, conformandosi alla sua vita, sulla quale occorre meditare per poterla imitare e comportarsi in tutto come avrebbe fatto lui (1S 13,3).. |
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A002000180 |
Per poter far questo è necessario rinunciare a qualsiasi appetito o gusto che non sia unicamente per la gloria e l’onore di Dio e rimanere nel vuoto per amore di colui che in questa vita non ebbe e non volle altro che fare la volontà del Padre suo, che diceva suo unico cibo (Gv 4,34).. |
03-Giovanni della Croce - Cautele.html |
A003000032 |
E se in questo vorrai prenderti qualche libertà, il demonio t’ingannerà certamente in un modo o in un altro, o tu ingannerai te stesso, sotto qualche apparenza di bene o di male. |
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A003000038 |
Questo perché tu comprenda che, anche se vivessi tra demoni, Dio vuole che tu viva tra loro in modo da non volgere neppure il tuo stesso pensiero alle loro cose, che anzi devi trascurare completamente, preoccupandoti solo di portare la tua anima pura e intatta a Dio, senza che la disturbi il pensiero di questo o di quest’altro. |
04-Giovanni della Croce - Quattro consigli a un religioso.html |
A004000020 |
Con questo non voglio dire che non svolga più, con tutta la sollecitudine possibile e necessaria, l’ufficio che ha e qualsiasi altro che le viene chiesto per obbedienza, ma lo faccia in modo da non contrarre alcuna colpa, perché questa non è voluta né da Dio né dall’obbedienza. |
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A004000020 |
Non voglia conoscere altro che il modo di servire maggiormente Dio e osservare meglio gli obblighi del suo istituto.. |
08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html |
A008000014 |
Ove si parla dei due principali danni, uno privativo e l’altro positivo, causati all’anima dagli appetiti.. |
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A008000174 |
Fin allora, infatti, per quanto esse facciano e quelli dicano, non c’è altro rimedio.. |
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A008000180 |
Andando avanti, però, comprenderà meglio anche il principio, perché un punto di dottrina illumina l’altro. |
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A008000201 |
Tutto questo è stato per l’anima una sorte fortunata: uscire senza esser notata, cioè senza che alcuna passione della sua carne o di altro genere glielo abbia impedito. |
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A008000226 |
Finché rimane nel corpo, quindi, assomiglia a colui che, chiuso in un carcere oscuro, conosce solo ciò che riesce a vedere attraverso le finestre di tale carcere; se non vedesse nulla da lì, non gli resterebbe altro modo per vedere. |
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A008000248 |
E se i tesori di questo mondo a loro sembrano superiori a qualunque altro bene, essa li invita a considerare che sono migliori i suoi tesori, perché il frutto che troveranno in questi ultimi sarà migliore dell’oro e delle pietre preziose. |
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A008000256 |
Dio, infatti, riteneva indegni di ricevere il pane del cielo coloro che avevano voglia di un altro cibo.. |
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A008000258 |
Così pure, chi vuole amare qualcos’altro insieme a Dio, è come se stimasse poco Dio, mettendo sulla stessa bilancia Dio e ciò che è infinitamente distante da lui.. |
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A008000258 |
In tal modo non vi sperimentavano tutto il gusto e la forza che avrebbero potuto trovarvi, non perché la manna non li avesse, ma perché essi cercavano qualcos’altro. |
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A008000266 |
Difatti l’anima che non desidera altro che osservare perfettamente la legge del Signore e portare la croce di Cristo, sarà l’arca vera, quella che racchiude in sé la vera manna, cioè Dio, quando avrà impressi in sé perfettamente questa legge e questo legno, senza affezione per nessun’altra cosa.. |
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A008000270 |
Il primo lo priva dello spirito di Dio; l’altro la stanca, la tormenta, la oscura, la sporca, l’indebolisce e la ferisce, proprio come afferma Geremia: Duo mala fecit populus meus: dereliquerunt fontem aquae vivae, et foderunt sibi cisternas dissipatas, quae continere non valent aquas, cioè: Il mio popolo ha commesso due iniquità: essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate che non tengono l’acqua (Ger 2,13). |
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A008000288 |
Quanto più forte è l’appetito, tanto più grande è il tormento per l’anima, cosicché l’uno è proporzionato all’altro; più numerosi sono gli appetiti, più numerosi sono i suoi tormenti. |
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A008000300 |
Di conseguenza risulta vero quanto il Signore dice nel vangelo di Matteo: Si caecus caeco ducatum praestet, ambo in foveam cadunt: Quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadono in un fosso (Mt 15,14). |
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A008000370 |
A tale proposito, occorre sapere che l’anima abitualmente entra in questa notte dei sensi in due modi: uno attivo e l’altro passivo. |
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A008000376 |
Ci si comporti allo stesso modo nel parlare, nel compiere qualche altra azione o nel soddisfare qualche altro senso, per quanto sarà possibile. |
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A008000376 |
Occorre liberarsene per amore di Gesù Cristo, che in questa vita non ebbe né cercò altro piacere che fare la volontà del Padre suo, che egli chiamava suo cibo e sua bevanda (Gv 4,34). |
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A008000475 |
Per esempio, se a uno dicessero che in una certa isola esiste un animale che egli non ha mai visto e non gli indicano qualche somiglianza di quell’animale con un altro da lui conosciuto, sebbene s’insista a parlargliene, non ne avrà un’idea più chiara di prima. |
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A008000511 |
L’anima, quindi, non deve fare altro che spogliarsi di quanto è opposto e dissimile, sul piano naturale, a Dio, perché questi, che le si è già comunicato naturalmente per mezzo della natura, le si conceda soprannaturalmente per grazia.. |
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A008000511 |
Solo così, eliminato tutto ciò che non somiglia o non è conforme a Dio, non restandole altro che la sua volontà, essa può raggiungere la somiglianza con lui e la trasformazione in lui. |
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A008000567 |
In esso, però, compì l’opera più grande di tutta la sua vita, quella che sorpassa i miracoli e ogni altro evento compiuto sulla terra e in cielo, cioè la riconciliazione del genere umano la sua unione con Dio per mezzo della grazia. |
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A008000645 |
Essi sono ordinati l’uno all’altro e si condizionano a vicenda, perché il primo procede per immagini, l’altro forma le immaginazioni, ossia ciò che è immaginato, lavorando con la fantasia. |
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A008000645 |
Per il nostro argomento è indifferente trattare dell’uno o dell’altro; perciò, quando li citerò entrambi, ci si ricordi di quello che ho detto qui. |
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A008000651 |
Sente il bisogno di un altro più delicato, più interiore e meno sensibile, che non consiste nel lavorare con l’immaginazione, ma nel riposo e nella quiete assoluta. |
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A008000653 |
Anzi si può dire che più si affannano, meno progrediscono, perché quanto più si ostinano, tanto più si trovano a disagio; non fanno altro che sottrarre l’anima alla pace spirituale, lasciare il più per il meno e ripercorrere il cammino già percorso, siccome vogliono rifare ciò che è già fatto.. |
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A008000667 |
Sua unica occupazione è godere la pace interiore, la quiete e il riposo divino, escludendo ogni attività ed esercizio delle potenze, della memoria, dell’intelletto e della volontà, o perlomeno gli atti discorsivi, nei quali si passa da un oggetto all’altro. |
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A008000671 |
Infatti, anche se l’anima si rende conto che non può meditare né riflettere sulle cose di Dio e che tanto meno le giova pensare a quelle diverse da lui, questo stato potrebbe derivare da malinconia o da qualche altro cattivo umore proveniente dalla testa o dal cuore. |
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A008000673 |
Ciò accade per due motivi: primo, perché agli inizi questa conoscenza amorosa è abitualmente molto sottile e delicata e quasi impercettibile; secondo, perché l’anima, essendo stata abituata all’altro esercizio della meditazione, completamente basato sui sensi, non riesce a vedere e quasi non avverte questa conoscenza nuova che non passa attraverso i sensi, in quanto è puramente spirituale. |
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A008000673 |
Ciò le capita soprattutto quando, non comprendendola, non vi si abbandona serenamente, ma continua a cercare l’altro stato più sensibile. |
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A008000681 |
Come molti atti, in qualsiasi altro campo, finiscono per generare nell’anima un’abitudine, così molti atti di queste conoscenze piene d’amore, che l’anima ha di volta in volta emesso in particolare, con il loro ripetersi finiscono per diventare in essa un abito. |
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A008000691 |
La differenza, dunque, che esiste nell’uso che l’anima fa delle potenze nell’uno e nell’altro stato, è la stessa che vige tra il lavorare a un’opera e il godere dell’opera fatta, oppure tra la fatica del cammino e la riposante quiete al termine del cammino. |
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A008000709 |
Prima di arrivare a questo stato, che è proprio dei proficienti, si deve ricorrere sia all’uno che all’altro esercizio, secondo i momenti.. |
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A008000711 |
Al contrario, si può veramente dire che, a questo punto, la conoscenza e il diletto abbondano in essa e l’unica sua attività consiste in uno sguardo pieno d’amore per Dio, senza cercare di sentire o di volere qualcos’altro. |
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A008000755 |
Il secondo è tratto dal libro della Sapienza, ove lo Spirito dice: Disponit omnia suaviter (Sap 8,1), come a dire: la sapienza di Dio, benché si estenda da un confine all’altro, cioè da un estremo all’altro, governa con bontà eccellente ogni cosa. |
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A008000757 |
Ora, poiché l’ordine seguito dalle persone nella conoscenza passa attraverso le forme e le immagini delle cose create, e il modo di conoscere e di apprendere passa attraverso i sensi, Dio per elevare l’anima alla somma conoscenza deve, agendo con soavità, cominciare a muoverla dall’estrema bassezza dei sensi ed elevarla, secondo la sua natura, verso l’altro estremo, quello della sapienza spirituale, che non cade sotto i sensi. |
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A008000761 |
Difatti, quanto più una cosa si avvicina a un estremo, tanto più si allontana e si estrania dall’altro estremo, e quanto più perfettamente aderisce all’uno, tanto più è distaccata dall’altro. |
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A008000775 |
Danno ragione alla seguente sentenza del Salvatore: Si caecus caeco ducatum praestet, ambo in foveam cadunt: Quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadono in un fosso! (Mt 15,14). |
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A008000781 |
Temo, altresì, di affrontare questo argomento così vasto, perché sembra che non si possa spiegare un punto senza far capire bene anche l’altro. |
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A008000793 |
Per due motivi ho affermato che, sebbene le visioni e le locuzioni di Dio siano vere e sempre certe in sé, tuttavia non sono sempre tali per noi: il primo dipende dal nostro modo difettoso d’intenderle; e l’altro è dovuto al fatto che le loro cause a volte possono cambiare. |
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A008000817 |
Faccio un altro esempio. |
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A008000829 |
Anche nel primo libro dei Re leggiamo che Dio, adirato contro Eli, sacerdote d’Israele, perché non puniva i peccati dei suoi figli, gli mandò a dire per mezzo di Samuele, tra l’altro, queste parole: Loquens locutus sum, ut domus tua, et domus patris tui, ministraret in conspectu meo, usque in sempiternum. |
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A008000833 |
Infatti i profeti di Dio passavano per burloni e a causa delle loro profezie soffrivano tanto che lo stesso Geremia, in un altro passo, dice: Formido et laqueus facta est nobis vaticinatio et contritio: Terrore e trabocchetto è divenuta per noi la profezia, e rovina (Lam 3,47).. |
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A008000849 |
In tutte le nostre necessità, sofferenze e difficoltà non ci resta, quindi, altro mezzo migliore e più sicuro che la preghiera e la speranza che Dio ci aiuterà nel modo che crederà opportuno. |
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A008000857 |
E allora potremmo con facilità dire: “Il tal giorno Dio farà loro questo o quest’altro; accadrà certamente questo”. |
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A008000863 |
Dio permise che fossero ingannati dallo spirito di menzogna, lasciando mano libera al demonio, in questi termini: Decipies, et praevalebis; egredere, et fac ita: Lo ingannerai senz’altro; ci riuscirai; va’ e fa’ così (1Re 22,22). |
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A008000875 |
Ci ha detto tutto in una volta e una volta per sempre in questa sola Parola, e non ha altro da aggiungere.. |
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A008000877 |
L’autore di questo testo vuol far capire che Dio ora tace: non ha altro da dire, perché ciò che aveva detto in parte mediante i profeti, l’ha ora rivelato completamente nel suo Figlio, e ci ha donato così il Tutto, che è suo Figlio.. |
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A008000879 |
Dio potrebbe rispondergli così: Se ti ho già detto tutto nella mia Parola, che è mio Figlio, non ho altro da aggiungere. |
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A008000881 |
Di queste si gloriava lo stesso Apostolo quando diceva: Io ritenni di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e questi crocifisso (1Cor 2,2). |
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A008000887 |
Dio, infatti, preferisce che l’uomo sia accompagnato e guidato da un altro uomo e che sia retto e governato dalla ragione, non prestando facilmente credito alle cose che gli vengono comunicate per via soprannaturale; vuole inoltre che non si creda confermato nella sicurezza e solidità di tali cose finché non siano passate per il canale umano della bocca di un uomo. |
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A008000891 |
D’altra parte Dio vuole così, perché egli si mostra presente laddove si uniscono le anime per cercare la verità e in questa li assicura con ragioni naturali, come promise a Mosè e ad Aronne insieme, parlando per bocca dell’uno e dell’altro. |
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A008000925 |
Le altre visioni, quelle cioè che riguardano le sostanze incorporee, non si possono vedere neanche con l’aiuto di questa luce proveniente da Dio di cui si parla qui, ma con un altro lume più elevato, denominato lume di gloria. |
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A008000941 |
Poiché la dottrina riguardante queste visioni è la stessa esposta nei capitoli 17-18 a proposito delle visioni e delle percezioni soprannaturali dei sensi, non spenderò qui altro tempo per ripetere quanto già detto.. |
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A008000945 |
A proposito di questo argomento, prima d’ogni cosa è opportuno sapere che la rivelazione non è altro che la manifestazione di qualche verità nascosta o di qualche segreto o mistero. |
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A008000979 |
Tuttavia, non bisogna fidarsi né dell’uno né dell’altro mezzo di conoscenza, perché il demonio s’intromette con molta facilità e astuzia, come dirò subito. |
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A008001013 |
Discorre sulla materia che lo attrae, passa da un pensiero all’altro, forma parole e ragionamenti molto appropriati con tale facilità e precisione da scoprire su quell’argomento cose che gli erano sconosciute; gli sembra di non essere lui l’autore di tutto questo, ma un’altra persona che formula ragionamenti nel suo intimo, che risponde e insegna. |
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A008001017 |
Proprio perché all’inizio l’intelletto comincia ad afferrare il filo della verità, ma poi vi aggiunge la sua abilità o la grossolanità dei suoi bassi modi d’intendere, esso può facilmente variare a seconda della sua capacità, e tutto come se gli stesse parlando un altro.. |
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A008001041 |
Queste parole a volte sono molto ben formulate, altre volte no; sono come pensieri che comunicano qualcosa allo spirito, sotto forma di risposta o in un altro modo, come se gli si parlasse. |
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A008001043 |
Abitualmente, infatti, non hanno altro scopo che quello d’insegnare o di far luce su qualcosa. |
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A008001045 |
Ciò non toglie che alcune parole successive producano talvolta un effetto maggiore, a causa dell’abbondanza di comunicazione tra lo Spirito divino e quello umano; ma questo modo di comunicare è molto diverso dall’altro. |
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A008001104 |
Ecco un altro esempio: una persona deve occuparsi di una faccenda necessaria in un momento determinato. |
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A008001126 |
Rispondo che se la memoria si ritrae contemporaneamente da tutti i ricordi, è impossibile che sia soggetta ai mali, alle distrazioni, ad altre divagazioni o difetti; infatti queste miserie arrivano sempre in seguito alle stravaganze della memoria, non trovando altro luogo donde poter entrare. |
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A008001146 |
Da quanto ho detto circa i danni causati all’anima dalle conoscenze della memoria, si possono anche dedurre i vantaggi che, al contrario, le derivano grazie all’oblio e al rifiuto di tali conoscenze, perché, come dicono i filosofi, la conoscenza di un contrario serve a conoscere l’altro contrario. |
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A008001150 |
E allora, anche se tutto finisse o crollasse, se tutti gli avvenimenti andassero male e fossero sfavorevoli, è inutile agitarsi perché, lungi dal trovare un rimedio a tali mali, non si farebbe altro che aumentarli. |
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A008001168 |
Circa la qualità, considerando ciò che è nella sua immaginazione, penserà a un oggetto determinato, mentre è un altro del tutto diverso, confondendo, come dice Isaia, le tenebre con la luce e la luce con le tenebre, l’amaro col dolce e il dolce con l’amaro (Is 5,20). |
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A008001168 |
Se poi indovinasse qualche aspetto, sarebbe strano che non si sbagliasse in un altro; e non c’è bisogno che dia volutamente un giudizio, ma basta che voglia accettare dette manifestazioni per subire, almeno passivamente, qualche danno: se non il presente di cui sto parlando, certamente qualcun altro di cui parlerò tra poco.. |
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A008001212 |
Da ciò si può dedurre, inoltre, che se l’anima vuole impiegare attivamente le sue potenze in queste conoscenze soprannaturali, nelle quali, come ho detto, Dio gliene comunica passivamente lo spirito, non farebbe altro che lasciare il già fatto per rifarlo daccapo, non godrebbe del lavoro compiuto e con la sua attività non farebbe che ostacolare il già fatto. |
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A008001216 |
Pertanto l’anima deve procurare in ogni conoscenza che le viene dall’alto (immaginaria o di altro genere, come visioni, locuzioni, sentimenti o rivelazioni), di non badare alla lettera o alla corteccia, cioè quanto significano, rappresentano o danno a intendere, ma di preoccuparsi soltanto di conservare l’amore divino che tali favori infondono nell’intimo. |
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A008001240 |
Quando tali passioni sono rivolte a Dio attraverso un esercizio assennato, in modo che l’anima non gioisca se non di ciò che è onore e gloria di Dio, non speri in altro che in Dio, non si dolga se non di ciò che lo ferisce, né tema se non Dio solo, è chiaro che dispone e conserva tutte le sue forze e le sue capacità per Dio. |
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A008001246 |
Avevano quattro facce e le ali dell’uno erano unite a quelle dell’altro, ciascuno andava nella direzione della propria faccia e quando andavano avanti non si volgevano indietro. |
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A008001252 |
Per quanto mi sono proposto di dire, essa non è altro che una contentezza della volontà accompagnata dalla stima per un oggetto che si ritiene conveniente, perché la volontà prova gioia solo quanto stima una cosa e ne trae soddisfazione. |
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A008001268 |
Essi, al contrario, dovrebbero provare confusione, perché il matrimonio, come dice san Paolo, fa sì che il cuore, diviso dall’amore che i coniugi nutrono l’uno per l’altro, non sia unicamente per Dio. |
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A008001274 |
Questo danno privativo, da cui – dicevo – nascono tutti gli altri danni privativi e positivi, racchiude quattro gradi, uno peggiore dell’altro. |
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A008001286 |
In questo quarto grado, infatti, si arriva fino a dimenticare Dio; l’uomo, che dovrebbe fissare il proprio cuore in Dio, lo mette nel denaro, come se non avesse altro dio.. |
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A008001298 |
Così gode di tali beni in un modo del tutto diverso da colui che vi è attaccato, traendone grandi vantaggi e utilità: l’uno li gusta secondo la loro vera natura, l’altro invece secondo le false apparenze; quegli nel loro lato migliore, questi nel lato peggiore; quegli secondo la sostanza, l’altro secondo i loro accidenti, perché si attacca ad essi in modo sensibile secondo gli aspetti meno validi. |
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A008001300 |
L’altro, invece, non fa che agitarsi nel laccio in cui è imprigionato il suo cuore e, pur dimostrando diligenza, difficilmente può liberarsi anche per poco tempo dai vincoli del pensiero e del piacere a cui è legato il suo cuore. |
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A008001302 |
C’è un altro vantaggio molto grande e importante per chi rinuncia alla gioia che proviene dai beni temporali. |
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A008001312 |
Li chiamo particolari perché sono prodotti in modo primario e immediato da un tal genere di gioia, ma in modo secondario e mediato da un tal altro genere. |
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A008001328 |
Un altro grande beneficio si ricava dalla negazione di questa gioia: quello di adempire e osservare fedelmente il consiglio offerto dal Signore nel vangelo di Matteo: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso (Mt 16,24). |
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A008001330 |
Vi è un altro grande vantaggio per chi rifiuta questo genere di gioia: una grande tranquillità nell’anima, l’eliminazione delle distrazioni e il raccoglimento dei sensi, soprattutto degli occhi. |
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A008001332 |
C’è un altro vantaggio, non minore, per coloro che hanno fatto dei progressi nella mortificazione di questo genere di gioia: gli oggetti e i cattivi pensieri non provocano in loro quelle impressioni impure che suscitano invece in quelli che ancora trovano un po’ di godimento in questi beni naturali. |
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A008001334 |
Ne deriva un altro vantaggio, che è generale. |
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A008001350 |
Il motivo per cui queste persone non danno molta importanza a tali impressioni, anche se le aiutano ad elevarsi a Dio, è il seguente: lo spirito che ha la prontezza di andare con tutto e per mezzo di tutto a Dio è talmente sazio, provvisto e soddisfatto dello spirito di Dio, da non sentire bisogno di nient’altro; e se lo sentisse, per questo motivo vi passerebbe subito sopra e lo dimenticherebbe senza farci caso. |
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A008001394 |
Questi beni morali, se posseduti ed esercitati, meritano forse la gioia della volontà più di qualunque altro genere di beni di cui ho finora parlato. |
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A008001440 |
Trattandosi, però, di doni e di grazie soprannaturali come le intendo qui, affermo che bisogna purificare la volontà dalla gioia vana che se ne prova, tenendo presenti due vantaggi che si ottengono in questo genere di beni, l’uno temporale e l’altro spirituale. |
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A008001472 |
Così, quando si rinuncia ad esse, per riporre la gioia solo in Dio, si attribuisce maggior gloria ed eccellenza a Dio piuttosto che ad esse; e difatti, quanto più elevate e superiori sono le cose che uno disprezza per un altro, tanto maggiore è la stima che ha per lui e la gloria che gli rende.. |
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A008001506 |
È senz’altro giusto desiderare di avere quelle immagini e quei mezzi che meglio favoriscono la devozione della persona, ragion per cui si devono scegliere sempre quelle che la stimolano di più. |
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A008001510 |
Nulla di tutto questo giova perché Dio ascolti meglio la preghiera fatta con una corona piuttosto che con un’altra: egli ascolta l’anima che prega con cuore sincero e semplice, preoccupata solo di piacergli e non di avere un rosario piuttosto che un altro, a meno che non vi siano legate delle indulgenze.. |
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A008001510 |
Riconosci almeno, però, l’imperfezione in cui comunemente si cade riguardo alle corone del rosario; difficilmente troverai qualcuno che non dimostri in esse qualche debolezza: le vogliono così e non cosà; di questo colore e metallo piuttosto che quello; con questo ornamento o con quell’altro. |
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A008001512 |
Da che cosa deriva, infatti, che tu voglia avere una corona del rosario con certe caratteristiche, che sia fatta così e non diversamente, se non dal fatto che hai riposto la tua gioia in uno strumento? E perché vuoi scegliere questa immagine piuttosto che un’altra, non tenendo conto se ti risveglia maggiormente l’amore, ma solo se è più preziosa e più bella? Se tu non nutrissi altro desiderio e altra gioia che amare Dio, non ti importerebbe nulla di queste cose. |
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A008001518 |
Questa di per sé non è altro che una semplice pittura, ragion per cui Dio agisce in virtù della devozione e della fede che si ha per il santo rappresentato nell’immagine. |
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A008001524 |
Molte persone, poi, hanno devozione più per le immagini fatte in un modo che in un altro, e in alcuni ciò è solo questione di affetto o gusto naturale. |
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A008001524 |
Per esempio, a qualcuno il volto di una persona piace più di un altro, si affeziona naturalmente più ad essa e l’avrà sempre presente nella sua immaginazione, anche se non è bella come le altre, perché ha un’attrazione naturale per quella sorta di forma e di figura. |
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A008001546 |
Essi, infatti, non hanno ancora perduto il gusto e non sono ancora distaccati dalle cose di questo mondo, così da poterlo sostituire con il gusto dell’altro. |
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A008001550 |
La persona veramente spirituale, dunque, non si preoccupa se il luogo per pregare abbia un aspetto piuttosto che un altro, perché questo vorrebbe dire essere ancora legati ai sensi. |
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A008001562 |
Li vedrete oggi qua, domani là; ora scelgono un eremo, ora un altro; ora addobbano un oratorio, ora un altro. |
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A008001562 |
Ma poiché si lasciano muovere dall’attrazione sensibile, ben presto cercano qualcos’altro, perché l’attrazione sensibile non è costante, ma viene meno molto presto.. |
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A008001568 |
San Benedetto rimase tre anni in una grotta; un altro, di nome san Simone, si legò con una corda per non andare oltre il limite fissato da questo legame. |
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A008001572 |
L’anima, infatti, è il posto più adatto a Dio di qualsiasi altro luogo terreno. |
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A008001582 |
Così, per esempio, pretendono che la messa venga celebrata con un certo numero di candele, non di più né di meno; che il sacerdote la celebri in un modo ben preciso, a una determinata ora, né prima né dopo, in quel dato giorno e non prima; che le preghiere e le stazioni siano tante e tali e in giorni ben precisi e condotte con quelle specifiche cerimonie e non in altro modo; che la persona che le compie abbia determinate doti e caratteristiche. |
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A008001590 |
Un altro episodio simile lo troviamo nel libro della Genesi. |
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A008001596 |
Ciò che condanno, invece, è l’attaccamento a tale o tal altro esercizio di pietà o cerimonia determinata. |
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A008001606 |
Un altro, invece, darà poco frutto, nonostante che il suo stile e la sua dottrina siano elevati. |
09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html |
A009000054 |
Tutto questo è a firma di fra Giovanni della Croce, carmelitano scalzo, autore tra l’altro delle suddette strofe.. |
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A009000140 |
Così, all’occasione, li si vede parlare e agire per condannare e denigrare, osservando la pagliuzza nell’occhio del proprio fratello, mentre non si accorgono della trave che hanno nel proprio (Mt 7,3); filtrano il moscerino dell’altro e ingoiano il proprio cammello (Mt 23,24).. |
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A009000144 |
A volte cercano un altro confessore per accusare quanto hanno di grave, perché il confessore ordinario non pensi che hanno commesso qualcosa di male, ma conosca solo il bene. |
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A009000156 |
Oltre a questo, si caricano d’immagini e di corone del rosario molto originali; ne lasciano alcune per prenderne altre; le cambiano e le ricambiano; le vogliono ora in un modo ora in un altro, affezionandosi più a questa croce che a quella, perché più originale. |
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A009000176 |
Al contrario, quando l’amore di Dio cresce in un’anima, questa si raffredda nell’amore sensuale e lo dimentica, perché sono due amori contrari: non solo l’uno non aiuta l’altro, ma quello che predomina spegne e soffoca l’altro rafforzando se stesso, come insegnano i filosofi. |
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A009000176 |
Crescendo nell’una, cresce anche nell’altra, perché lo spirito di Dio ha la proprietà di accrescere un bene con un altro bene a motivo della somiglianza e dell’affinità che esiste fra loro. |
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A009000176 |
Difatti, se cresce l’amore sensuale, immediatamente si vede l’anima raffreddarsi nell’amore per Dio, dimenticarsi di lui al ricordo dell’altro e provare rimorsi di coscienza. |
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A009000178 |
A questo punto, però, purifica e rafforza l’amore che è secondo Dio, mentre abbandona e sopprime l’altro. |
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A009000200 |
Così, quando qualche volta non sentono piacere in tale o tal altro esercizio di pietà, provano dispiacere e ripugnanza a ripeterlo e a volte finiscono per abbandonarlo. |
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A009000236 |
Questa, sebbene a volte sia aggravata da malinconia o da altro umore cattivo – e accade spesso –, non per questo cessa di avere il suo effetto purificante nella volontà, poiché l’anima è privata di ogni consolazione e desidera solo servire Dio. |
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A009000254 |
Ora, tutto ciò è inutile, perché ormai Dio le guida per un altro cammino, quello della contemplazione, totalmente diverso dal precedente: quest’ultimo, infatti, è quello della meditazione e del ragionamento, mentre il nuovo si sviluppa senza l’immaginazione e il ragionamento.. |
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A009000258 |
Sarà già molto se conserverà la pazienza e persevererà nell’orazione, pur non facendo altro. |
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A009000260 |
Anche se le viene lo scrupolo di perdere tempo e pensa che sarebbe bene fare qualcos’altro, poiché nell’orazione non può fare né pensare nulla, abbia pazienza e rimanga tranquilla, perché non si va all’orazione per cercarvi un piacere personale o la libertà di spirito. |
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A009000262 |
La contemplazione, infatti, non è altro che infusione segreta, piena di pace e d’amore per Dio che, all’occasione, infiamma l’anima d’amore, come essa fa intendere nel verso seguente: con ansie, dal mio amor tutta infiammata.. |
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A009000280 |
Travolto dalla gioia e dal suo ardente desiderio, non pensava ad altro che ad avvicinarsi a Dio, se questi non gli avesse ordinato di fermarsi e di togliersi i calzari. |
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A009000282 |
È opportuno ricordare qui anche un altro prezioso vantaggio che proviene da questa notte o aridità della parte sensitiva, perché è arrivato il momento di parlarne. |
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A009000284 |
Queste parole ci fanno comprendere che la disposizione necessaria per ricevere le comunicazioni divine non è il primo latte della soavità spirituale, né il sostegno dei saporosi discorsi delle facoltà sensitive, già gustati dall’anima, ma la mancanza dell’uno e il distacco dall’altro. |
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A009000296 |
Essa bramava ora questo ora quell’altro bene spirituale; non si sentiva mai soddisfatta di alcuni esercizi di pietà, a motivo del desiderio delle dolcezze e delle soddisfazioni che trovava in essi. |
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A009000304 |
In questa notte c’è un altro vantaggio molto grande, ed è che l’anima si esercita contemporaneamente nella pratica di più virtù. |
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A009000332 |
Altre volte essi vengono assaliti da un altro detestabile spirito che Isaia chiama spiritus vertiginis, spirito di smarrimento ( Is 19,14). |
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A009000391 |
Perciò, non potendo due contrari coesistere nell’unico soggetto che è l’anima, necessariamente essa deve penare e soffrire come campo di combattimento in cui si confrontano due opposti che lottano l’uno contro l’altro, dal momento che la contemplazione va purificando l’anima dalle sue imperfezioni. |
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A009000407 |
Il quarto motivo di sofferenza è causato dalla contemplazione oscura, la cui eccessiva sublimità le fa sentire l’altro estremo, quello della sua povertà e miseria; questa è una delle sofferenze maggiori che sperimenta durante la purificazione. |
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A009000423 |
Questo accade perché due contrari non possono stare allo stesso tempo nel medesimo soggetto: l’uno scaccia naturalmente l’altro e il sentimento dell’uno esclude quello dell’altro. |
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A009000427 |
Essa ama tanto Dio da non preoccuparsi di null’altro che di lui, ma si vede tanto misera da non poter credere che Dio la ami, perché non ha e non avrà mai motivi per farlo. |
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A009000481 |
Sesto: dal paragone fatto possiamo dedurre anche il motivo per cui l’anima crede che tutto il bene sia perduto e che, anzi, sia piena di mali, perché durante questa purificazione non prova altro che amarezza. |
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A009000493 |
Davide, per poter ricevere la forza dell’amore di quest’unione con Dio, diceva al Signore: A te, mia forza, io mi rivolgo ( Sal 58,10), cioè con tutta la capacità, la brama e la forza delle mie facoltà, e non voglio impiegare la loro azione o la loro soddisfazione in nient’altro al di fuori di te.. |
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A009000505 |
La purezza del cuore, infatti, non è nient’altro che l’amore e la grazia di Dio. |
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A009000521 |
In compenso è avvolta da una pace e una semplicità tanto dolci e piacevoli ai sensi da non poterle descrivere; a volte ama Dio in un modo, altre volte in un altro.. |
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A009000527 |
Questo percepisce e comprende tale sete o la privazione del bene che desidera, tanto da non dare alcun peso alle sofferenze dei sensi, sebbene siano incomparabilmente superiori a quelle della notte dei sensi, perché sente nell’intimo la mancanza di un bene così grande che non può essere sostituito con nessun altro.. |
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A009000533 |
Ma la forza e la veemenza dell’amore ha proprio la caratteristica di credere che tutto sia possibile e che tutti pensino la stessa cosa; crede, infatti, che nessuno possa occuparsi di qualcos’altro o ricercare cosa diversa da ciò che essa ricerca o ama; pensa che l’oggetto del suo amore e della sua sollecitudine sia lo stesso per tutti. |
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A009000541 |
Questo non significa altro che illuminarle l’intelletto con la luce soprannaturale, di modo che da intelletto umano diventi divino, unito a quello di Dio. |
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A009000567 |
Non solo si libera da se stessa, ma altresì dagli altri nemici, che sono il mondo e il demonio, i quali, una volta soffocati gli affetti e le operazioni dell’anima, non le possono fare guerra in nessun altro modo.. |
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A009000579 |
Un altro motivo, per cui l’anima non solo avanza sicura al buio, ma riceve anche grande profitto, sta nel fatto che comunemente il suo progresso e la sua perfezione le vengono da dove meno se l’aspetta, anzi perlopiù di là dove pensa di perdersi. |
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A009000581 |
Un altro motivo per cui l’anima ha attraversato sicura queste tenebre è la sofferenza. |
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A009000583 |
Ma c’è ancora un altro motivo più importante per cui l’anima in questo stato avanza sicura nel buio. |
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A009000589 |
Proprio di queste anime Davide parla ancora in un altro salmo: Tu li nascondi al riparo del tuo volto, lontano dagli intrighi degli uomini; li metti al sicuro nella tua tenda, lontano dalla rissa delle lingue ( Sal 30,21): espressione con cui si lascia intendere ogni genere di protezione. |
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A009000591 |
C’è ancora un altro motivo non meno efficace del precedente, per comprendere in modo più chiaro perché l’anima cammina sicura al buio. |
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A009000601 |
Assomiglia a colui che vede per la prima volta una cosa senza aver mai conosciuto in precedenza altro di simile; anche se ne comprende la natura e ne gode, malgrado i suoi sforzi non saprebbe darle un nome né descriverla a parole. |
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A009000619 |
Questa è la norma ordinaria dello stato di contemplazione fino a quando l’anima non raggiunge lo stato di quiete; per dirla in una parola, l’anima non è mai nello stesso stato, non fa altro che salire e scendere.. |
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A009000631 |
Tutto questo produce in lei un altro effetto straordinario; è persuasa di essere la più cattiva di tutte le creature, prima perché l’amore le va insegnando quanto deve a Dio, poi perché, pur essendo molte le opere che in questo grado compie per Dio, le ritiene tutte insufficienti e imperfette. |
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A009000639 |
Il motivo di questa leggerezza d’amore posseduta dall’anima in questo sesto grado è dovuta al fatto che l’amore in lei è molto cresciuto, e anche perché è quasi del tutto purificata, come dicono il Salmo 58,5 ( Volg.): Sine iniquitate cucurri: Io corsi e regolai i miei passi senza iniquità, e l’altro Salmo 118,32: Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore. |
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A009000665 |
Del resto egli non sperava nessun altro bene, come dice altrove: Ecco, come gli occhi della schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi ( Sal 122,2) che abbiamo sperato in lui.. |
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A009000681 |
Ma oltre a questo l’anima ebbe sorte fortunata ancora per un altro motivo, di cui parla il verso seguente: al buio e ben celata.. |
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A009000699 |
E così, per contrastarle, presenta – allo stesso modo impiegato dall’angelo buono – uno spirito pieno di terrore, onde distruggere uno spirito con un altro spirito. |
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A009000701 |
Altre volte prevale il demonio, e l’anima viene invasa dal turbamento e dal terrore, che le provocano una pena maggiore di qualsiasi altro tormento in questa vita. |
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A009000701 |
Difatti, poiché questo terrore viene comunicato da uno spirito a un altro spirito in modo chiaro e alieno da tutto ciò che è corporeo, è più straziante del dolore dei sensi. |
10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
A010000056 |
Le seguenti strofe, reverenda Madre, sembra siano state scritte con un certo fervore nato dall’amore di Dio, la cui sapienza e il cui amore sono così immensi, che, come afferma il libro della Sapienza, si estendono da un confine all’altro (Sap 8,1) della terra; l’anima, che da lui è ispirata e mossa, partecipa in certo qual modo della sua abbondanza e del suo impeto nel suo dire. |
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A010000078 |
che più d’ogni altro amo,. |
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A010000182 |
null’altro più sapevo,. |
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A010000194 |
non ho più altro uffizio:. |
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A010000295 |
Orsù, godiam l’un l’altro, Amato,. |
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A010000311 |
ciò che l’altro dì m’hai già donato:. |
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A010000343 |
Chiedergli, poi, di mostrare dove va a riposare al meriggio, significa chiedere la stessa cosa, perché il Padre non riposa e non si trova in nessun altro luogo se non nel Figlio, in cui riposa comunicandogli tutta la sua essenza, a mezzogiorno, cioè nell’eternità, dove sempre lo genera. |
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A010000355 |
I desideri e le passioni, di cui parla qui il profeta adoperando il termine reni, si agitano e si trasformano tutti in divini nell’infiammarsi del cuore, e l’anima per amore si dissolve in nulla, non sapendo far altro che amare. |
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A010000359 |
Il primo si verifica quando si viene fuori da tutte le cose, aborrendole e disprezzandole; l’altro, quando si esce da se stessi, dimenticandosi completamente, cioè avendo un santo orrore di sé per amore di Dio. |
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A010000370 |
che più d’ogni altro amo,. |
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A010000382 |
C he più d’ogni altro amo.. |
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A010000478 |
Quando si accorge che nulla può curare la sua afflizione se non la vista e la presenza dell’Amato, diffidando di ogni altro rimedio, gli chiede in questa strofa di concederle il dono e il possesso della sua presenza. |
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A010000557 |
Rubare non è altro che sottrarre al padrone ciò che è suo e impossessarsene come un ladro. |
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A010000563 |
È per questa ricompensa che serve l’Amato, altrimenti il suo non sarebbe vero amore, perché il salario e la paga dell’amore non è altro – né l’anima può volere altra cosa – che un amore sempre più grande, fino ad arrivare alla perfezione stessa dell’amore. |
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A010000576 |
Non vi è nessuno, infatti, all’infuori di lui, in grado di farlo, e allora faccia in modo che gli occhi dell’anima possano vederlo, perché solo lui è la luce a cui essi guardano e non vuole fissarli su nient’altro che non sia lui. |
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A010000580 |
Per meglio commuovere e convincere l’Amato a esaudire le sue richieste, l’anima invita lo stesso Amato a estinguere le sue pene, perché nessun altro è in grado di soddisfare quanto lei chiede. |
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A010000599 |
In realtà non esiste altro mezzo per arrivare alla vera unione con Dio, come lo Sposo ci fa comprendere tramite Osea: Ti farò mia sposa nella fede (Os 2,20 Volg.). |
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A010000609 |
L’amore crea una tale somiglianza nella trasformazione degli amanti da poter dire che ciascuno di loro è l’altro e che entrambi sono uno. |
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A010000609 |
Ma nell’anima innamorata, oltre a questo abbozzo di fede, vi è un altro abbozzo, quello dell’amore, che opera attraverso la volontà. |
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A010000609 |
Questo perché nell’unione e nella trasformazione d’amore l’uno si dà in possesso all’altro, ciascuno si abbandona, si consegna e si scambia con l’altro; ciascuno di essi vive nell’altro, l’uno è nell’altro ed entrambi sono uno per trasformazione d’amore. |
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A010000631 |
A volte, infatti, è talmente grande il tormento che si prova in simili visite e rapimenti, che non v’è alcun altro tormento che allo stesso modo sloghi le ossa e metta alle strette la natura. |
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A010000641 |
Fra gli innamorati, infatti, la ferita di uno è la ferita d’entrambi e ciò che prova l’uno lo prova anche l’altro. |
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A010000647 |
È come se dicesse: il mio amore aumenta all’ardore del tuo volo, perché un amore accende un altro amore. |
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A010000675 |
Sente in Dio un tremendo potere e una terribile forza, superiori a qualsiasi altro potere o forza, e vi gusta una meravigliosa dolcezza e delizia spirituale. |
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A010000685 |
I fiumi hanno tre caratteristiche: anzitutto, inondando e sommergono tutto ciò che incontrano; in secondo luogo, riempiono tutte le cavità e le zone basse che trovano; infine, fanno un tale fragore da dominare e coprire qualsiasi altro rumore. |
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A010000685 |
La terza proprietà, che l’anima sente quando è sommersa da questi fiumi gorgoglianti del suo Amato, consiste in un rumore o voce spirituale che è superiore a qualsiasi altro suono o voce. |
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A010000685 |
La voce dell’Amato copre ogni altra voce e domina ogni altro suono del mondo. |
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A010000695 |
E lo chiama sibilo, soffio, perché come il soffio causato dal vento penetra acutamente nell’interno dell’orecchio, così questa sottilissima e delicata conoscenza penetra nell’intimo della sostanza con un diletto e una soavità straordinari, superiori a ogni altro piacere. |
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A010000703 |
Per questo un altro profeta ripete due volte: Il mio segreto è per me (Is 24,16 Volg.). |
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A010000773 |
Questo vino aromatico è un altro favore, molto più grande, che Dio talvolta accorda alle anime già progredite. |
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A010000788 |
null’altro più sapevo,. |
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A010000798 |
Per dare, dunque, un’idea di ciò che riceve in questa cella divina dell’unione, l’anima non dice altro, né credo potrebbe dire qualcosa di più appropriato, se non il verso seguente: io dell’Amato bevvi.. |
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A010000812 |
cioè, nei vasti spazi del mondo, null’altro più sapevo.. |
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A010000814 |
Quella divinizzazione ed elevazione della mente in Dio, in cui l’anima viene come rapita, inebriata d’amore, trasformata tutta in Dio, non le consente di pensare a nessuna cosa di questo mondo, così che può ben dire: null’altro più sapevo. |
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A010000818 |
Quanto alla volontà, si lascia trasportare da piccoli gusti e sentimenti d’amor proprio: sul piano temporale, come il possesso di piccole cose, l’attaccamento a un oggetto piuttosto che a un altro, o alcune presunzioni, come la stima di sé e altri puntigli che ricordano lo spirito e il gusto del mondo; su piano fisico, come preoccuparsi di mangiare o di bere, preferire una cosa piuttosto che un’altra, scegliere e volere sempre il meglio; sul piano spirituale, come cercare le consolazioni di Dio e altre piccole imperfezioni, che non finiremmo mai di elencare, e che ordinariamente hanno le persone spirituali non ancora perfette. |
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A010000841 |
La sposa non ripone il suo amore, le sue attenzioni e le sue cure in nessun altro se non nel suo sposo. |
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A010000848 |
non ho più altro uffizio:. |
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A010000854 |
Anche nei suoi rapporti con Dio non segue altro stile o comportamento che l’esercizio dell’amore, perché ormai ha trasformato tutto il suo agire in amore, come ora si dirà. |
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A010000858 |
Quanto alle quattro passioni, esse sono ben occupate in Dio: l’anima non gode se non di Dio, non spera in nient’altro che in Dio, teme solo Dio, si rattrista solo secondo Dio. |
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A010000862 |
E non dice solo che non pasce più le greggi, ma aggiunge anche: non ho più altro uffizio.. |
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A010000895 |
Volendo interpretare questo versetto in un senso più spirituale e più in linea con il nostro argomento, è opportuno sapere quanto segue: quando un’anima, progredendo nella via spirituale, è giunta al punto di distaccarsi da tutti i metodi e mezzi naturali, di cui si serviva nel suo rapporto con Dio, tanto da non cercarlo più attraverso considerazioni, forme, sentimenti o altri mezzi forniti ad essa dalle creature e dai sensi, ma ha superato tutto questo e ogni altro mezzo umano per intrattenersi con Dio in fede e amore, allora si può dire che ha veramente guadagnato Dio. |
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A010000918 |
Queste belle ghirlande possono significare anche quelle che con altro nome vengono dette aureole, anch’esse formate da Cristo e dalla sua Chiesa. |
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A010001006 |
L’anima, quindi, desiderando che nulla impedisca questo diletto interiore, simboleggiato dalla vigna in fiore, chiede che le siano tolti non solo gli ostacoli suddetti, ma aspira a trovarsi in una solitudine profonda nei confronti di tutte le cose, in modo che tutte le potenze e gli appetiti, interiori ed esteriori, non trovino forma o immagine o altro che appaia e si presenti a essa e all’Amato. |
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A010001035 |
L’ austro è un altro vento, comunemente detto libeccio. |
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A010001112 |
I cervi e i daini saltatori rappresentano l’altra potenza dell’anima, quella concupiscibile, cioè la facoltà dell’appetire, che ha due modi di procedere: il primo è quello tipico dei codardi, l’altro dei temerari. |
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A010001114 |
Ora, scongiurare i leoni vuol dire mettere un freno agli impeti e agli assalti dell’ira; scongiurare i cervi significa fortificare la concupiscenza nelle codardie e nelle pusillanimità dov’era prima; scongiurare, infine, i daini saltatori significa soddisfare e smorzare i desideri e gli appetiti che prima procuravano irrequietezza, balzando come daini da un oggetto all’altro per appagare la concupiscenza; questa, ormai, è soddisfatta dalle soavi lire, di cui gode la dolcezza, e dal canto di sirene, nelle cui delizie si sazia. |
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A010001116 |
Gli atti sono disordinati e difettosi quando sono troppo alti o troppo bassi e deboli, o quando, pur senza cadere negli eccessi, inclinano o verso l’uno o verso l’altro. |
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A010001197 |
Qui lo Sposo chiama l’anima con un altro nome, quello di tortorella, perché nella ricerca dello Sposo somiglia alla tortorella quando non trova il compagno desiderato. |
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A010001226 |
Orsù, godiam l’un l’altro, Amato,. |
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A010001235 |
La prima di godere dell’amore e di assaporarne la dolcezza, come dichiara nel verso: godiam l’un l’altro, Amato. |
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A010001235 |
Si commenta il verso: Orsù, godiam l’un l’altro, Amato.. |
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A010001239 |
Che significa: facciamo in modo che per mezzo di questo esercizio d’amore arriviamo fino a contemplarci nella tua bellezza; cioè che siamo somiglianti per la bellezza, e la tua bellezza sia tale che, guardandoci l’un l’altro, ognuno somigli a te nella tua bellezza e si veda nella tua bellezza; ciò avverrà trasformando me nella tua bellezza. |
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A010001284 |
ciò che l’altro dì m’hai già donato.. |
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A010001295 |
Qui l’anima aggiunge che lo Sposo le accorderà tale purezza in questa trasformazione d’amore, dicendo: e dopo mi darai, / là, tu vita mia, / ciò che l’altro dì m’hai già donato.. |
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A010001297 |
A questo allude nell’ultimo verso, quando afferma: ciò che l’altro dì m’hai già donato, perché, come ho detto, l’anima giunge a tale santità e candore in questo stato di perfezione.. |
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A010001297 |
Chiama l ’ altro dì lo stato di giustizia originale, nel quale Dio aveva dato ad Adamo la grazie e l’innocenza, oppure il giorno del battesimo, in cui l’anima ha ricevuto una santità e una purezza totale. |
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A010001324 |
L’ incanto del bosco è un altro desiderio ardente dell’anima; esso è la grazia, la sapienza e la bellezza di Dio non solo in tutte le singole creature, ma anche nella sapiente armonia esistente tra di loro, sia tra quelle superiori che tra quelle inferiori. |
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A010001326 |
Infatti la contemplazione è oscura, ragion per cui le si dà un altro nome, quello di «teologia mistica», espressione che significa sapienza nascosta e segreta di Dio. |
11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html |
A011000123 |
Da ciò possiamo dedurre che, a seconda di quanti gradi di amore di Dio l’anima può possedere, così altrettanti centri può avere in Dio, uno più interno dell’altro; poiché l’amore più è forte più unisce, e, in questo modo, possiamo comprendere le molte dimore che, come disse il Figlio di Dio, ci sono nella casa di suo Padre ( Gv 14,2).. |
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A011000134 |
E così, questi due modi, unione per solo amore e unione con fiamme d’amore, sono in un certo modo paragonabili al fuoco di Dio che, come dice Isaia, si trova in Sion, e alla fornace di Dio che è in Gerusalemme (31,9); di cui uno rappresenta la Chiesa militante, in cui si trova il fuoco della carità acceso non al massimo grado e l’altro rappresenta la visione della pace, ossia la Chiesa trionfante, dove il fuoco è come fornace accesa in perfezione d’amore.. |
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A011000161 |
In tal maniera questa fiamma era prima dolorosa all’anima molto più di ciò che si può dire, combattendo in essa un contrario contro l’altro: infatti. |
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A011000200 |
Mentre quella che non è disposta impiega tutto il suo tempo nel preparare il suo spirito; e anche dopo tale preparazione il fuoco suole indugiare a entrare nel legno, ora perché questo è troppo umido, ora a causa del poco calore di cui dispone, ora per l’uno e l’altro motivo. |
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A011000201 |
La quarta ragione è perché si consumi al più presto il velo della vita; perché tagliare e consumare richiedono maggior riflessione, in quanto si attende che la cosa sia giunta a maturazione o al suo termine, o che intervenga qualche altro fatto, mentre squarciando non si deve attendere che le cose giungano al loro punto di maturazione né nulla di simile.. |
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A011000207 |
35. Vediamo ora perché usa la parola incontro, e non un altro termine, per definire questo assalto interiore dello Spirito. |
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A011000239 |
Ed essendo infinito fuoco d’amore, quando tocca l’anima con una certa veemenza, l’ardore dell’anima giunge a un così sommo grado d’amore, che a questa sembra di ardere più di ogni altro fuoco al mondo.. |
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A011000240 |
Infatti, così come nel cauterio si trova il fuoco più intenso e veemente e di maggiore effetto di qualsiasi altro fuoco, allo stesso modo l’atto di questa unione, essendo prodotto da un fuoco infiammato più di qualsiasi altro, è chiamato dall’anima – rispetto agli altri atti – cauterio. |
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A011000274 |
E così, quanto maggiore è il diletto e la forza dell’amore che produce la piaga nell’anima, tanto maggiore è quello esteriore prodotto dalla piaga corporale, cosicché crescendo uno, cresce in proporzione l’altro. |
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A011000287 |
O divina mano!, che mi piagasti per risanarmi e uccidesti in me ciò che mi teneva morta e priva della vita divina nella quale ora mi vedo vivere, facendolo con la liberalità della tua immensa grazia, che usasti con me nel tocco con cui mi toccasti, splendore della tua gloria e immagine della tua sostanza ( Eb 1,3) che è il tuo Figlio Unigenito, nel quale, essendo Egli la tua sapienza, tocchi con forza da un fine all’altro ( Sap 8,1). |
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A011000292 |
O tocco delicatissimo, tanto più forte e poderoso, quanto più soave, che con la forza della tua delicatezza distacchi e separi l’anima da tutti gli altri tocchi delle cose create e la serbi e unisci solo a te, e così delicato effetto lasci in esse, che qualsiasi altro tocco di tutte le cose alte e basse gli sembra grossolano e vile, cosicché l’offende il solo guardarle e le dà pena e grande tormento il doverle toccare e trattare.. |
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A011000348 |
32. La morte non è altro che privazione della vita; infatti, arrivando la vita, non resta traccia di morte. |
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A011000357 |
L’appetito naturale, che solo aveva capacità e forza per gustare il sapore della creatura, procurando così morte, ora è mutato in gusto e sapore divino, mosso e soddisfatto già da un altro principio dove vive più che mai, ossia dal diletto di Dio, ed essendo a lui unito è solamente appetito di Dio.. |
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A011000399 |
Bisogna notare che il diletto che l’anima riceve nel rapimento d’amore, comunicatole dal fuoco della luce di queste lampade, è mirabile e immenso, perché è così intenso come se provenisse da molte lampade, ciascuna delle quali bruciasse d’amore e con il proprio calore alimentasse quello delle altre e con la propria fiamma alimentasse quella delle altre, allo stesso modo in cui l’una comunica luce all’altra, poiché attraverso ognuno di questi attributi se ne conosce un altro. |
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A011000404 |
Infatti quando uno ama e fa del bene a un altro, lo ama e gli fa del bene secondo la propria condizione e le proprie capacità. |
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A011000419 |
E così possiamo dire che è come l’aria accesa e trasformata dentro la fiamma, poiché la fiamma non è altro che aria infiammata e i movimenti e gli splendori di quella fiamma non sono unicamente dell’aria né del fuoco di cui è composta, ma dell’aria e del fuoco insieme, e il fuoco li fa fare all’aria che tiene infiammata in sé.. |
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A011000428 |
Da quanto è stato detto e da ciò che diremo, si comprenderà in modo più chiaro quale sia l’eccellenza degli splendori di queste lampade di fuoco, e come questi splendori sono chiamati con altro nome adombramenti.. |
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A011000440 |
O meravigliosa eccellenza di Dio! Infatti, queste lampade degli attributi divini si vedono e si assaporano in modo distinto, nonostante si gustino in un unico essere e siano accese allo stesso modo e ognuna sia sostanzialmente l’altra! O abisso di diletti! Tanto più abbondante quanto più le tue ricchezze sono raccolte nell’unità e nella semplicità infinita del tuo unico essere, dove il conoscere e il godere dell’uno non escludono la conoscenza e il godimento perfetto dell’altro; anzi ogni grazia e virtù che è in te è luce di qualsiasi altra tua grandezza. |
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A011000458 |
Tale sofferenza però è di un altro tipo, poiché avviene nel seno dell’amore della volontà, il che non allevia la pena poiché quanto più grande è l’amore tanto più è impaziente di possedere il suo Dio che sempre aspetta con intenso desiderio.. |
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A011000475 |
Ora, l’anima pone tali impedimenti se si lascia condurre e guidare da un altro cieco. |
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A011000509 |
Infatti, quante volte mentre Dio sta ungendo delicatamente l’anima contemplativa con notizia amorosa, serena, pacifica, solitaria, estranea ai sensi e a ciò che si può pensare, cosicché essa non può né meditare, né pensare a nulla, né provare piacere in alcuna cosa del cielo e della terra, poiché Dio la tiene occupata in quell’unzione solitaria, inclinandola all’ozio e alla solitudine, verrà un maestro spirituale che saprà solo dare martellate e colpire le potenze come un fabbro, e dal momento che non sa insegnare che quello e non sa fare altro che meditare, dirà: su, lasciate questi riposi che non sono altro che ozi e perdite di tempo, meditate invece facendo atti interiori, poiché è necessario che voi da parte vostra facciate ciò che dipende da voi, mentre queste altre cose sono illusioni e sciocchezze.. |
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A011000514 |
Tra ciò e quello che l’anima aveva vi è tanta differenza quanta ce n’è tra l’operare umano e quello divino, tra il naturale e il soprannaturale; poiché nell’un caso Dio opera nell’anima in modo soprannaturale, nell’altro è l’anima a operare solo naturalmente.. |
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A011000538 |
Dio infonde questo amore nella volontà, quando essa è vuota e distaccata da ogni altro gusto e affetto particolare, terreno o divino; per questo motivo si curi che la volontà sia vuota e distaccata dai suoi affetti, altrimenti, volendo gustare qualche sapore, torna indietro; mentre se non lo sente particolarmente in Dio, va avanti, innalzandosi sino a Lui al di sopra di tutte le cose, non provando piacere in nessuna di esse.. |
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A011000554 |
È certo che, dovendo essa proseguire nel cammino spirituale, in cui Dio sempre l’aiuta, deve cambiare modo di pregare e, dunque, ha bisogno di una dottrina più elevata di quella posseduta da questo maestro, e di un altro spirito.. |
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A011000559 |
Infatti, cosa ne sarà dell’immagine se continuerai a darle martellate e a sbozzarla, il che corrisponde nell’anima all’esercizio delle potenze? Quando sarà finita? Quando e come la dipingerà Dio? È possibile che tu possa compiere tutti questi offici e che ti ritenga tanto perfetto da pensare che essa non abbia bisogno di nessun altro che di te?. |
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A011000561 |
Chi, dunque, come san Paolo, saprà essere tutto per, tutti per guadagnare tutti (1Cor 9,22)? Così tu tiranneggi le anime, togli loro la libertà e reputi te solo arante della profondità della dottrina evangelica, in godo che non solo fai sì che non ti lascino, ma, ciò che è peggio, se per caso vieni a sapere che qualcuna è andata a trattare un argomento con qualcun altro – che non sarebbe stato conveniente trattare con te o condottavi da Dio, affinché le insegnasse ciò che tu non le insegni – ti comporti con lei, e lo dico con vergogna, con le dimostrazioni di gelosia che sono proprie di coloro che sono sposati, le quali non sono certamente a vantaggio dell’onore di Dio o di quell’anima – non è giusto infatti che tu creda che mancando essa contro di te abbia mancato verso Dio –, bensì sono gelosie dovute alla tua superbia e presunzione o a qualche altra tua imperfezione.. |
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A011000561 |
Infatti, poiché Dio conduce ciascuna anima per un diverso cammino, difficilmente si troverà uno spirito che corrisponda, anche solo a metà, con il modo di procedere di un altro. |
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A011000565 |
E questi maestri glielo devono consigliare, mentre qualsiasi altro comportamento nasce da superbia, presunzione o da qualche altra pretesa.. |
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A011000565 |
Poiché non sanno per quali sentieri Dio vorrà condurre tali anime, soprattutto quando non provano più gusto per la loro dottrina, il che è segno che non ne hanno più vantaggio, o perché Dio le conduce oltre o per un altro cammino rispetto a quello del maestro, o perché quest’ultimo ha cambiato metodo. |
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A011000567 |
Ma lasciamo da parte ciò, per parlare di un altro più dannoso modo di comportarsi e di altri peggiori usati da costoro. |
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A011000578 |
Perciò, se per caso qualche anima entra in profondo raccoglimento, se non può distrarla nel modo in cui abbiamo detto, per lo meno con orrori, timori, o dolori corporali, così come con suoni o rumori esterni, fa tutto ciò che è in suo potere perché essa percepisca i sensi, per tirarla fuori e allontanarla dallo spirito interiore, finché non potendo fare altro, la lascia.. |
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A011000585 |
E succederà che Dio insisterà affinché rimanga in quella silenziosa solitudine, ed essa da parte sua si ostinerà a volere agire da sé con l’immaginazione e l’intelletto, come il bambino che, volendo essere preso in braccio dalla madre, grida e pesta i piedi in terra, e in questo modo né cammina né lascia camminare la madre; o come un pittore che stesse dipingendo un’immagine e un altro gliela muovesse, cosicché o non si farebbe nulla o si rovinerebbe il dipinto.. |
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A011000603 |
E così un abisso chiama un altro abisso ( Sal 11,8), cioè un abisso di luce chiama un abisso di luce, come un abisso di tenebre uno di tenebre, poiché ogni simile chiama il suo simile e gli si comunica.. |
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A011000604 |
E così, la luce della grazia che Dio aveva dato prima a quest’anima, con cui le aveva illuminato l’occhio dell’abisso del suo spirito aprendolo alla luce divina, e avendola resa con ciò a sé gradita, chiamò un altro abisso di grazia, che è questa trasformazione divina dell’anima in Dio, per mezzo della quale l’occhio del senso rimane tanto illuminato e gradito a Dio, che possiamo dire chela luce di Dio e quella dell’anima sono una sola. |
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A011000608 |
Infatti, essendo questa cataratta e nube davanti all’occhio del giudizio, l’anima non vede che la cataratta, una volta di un colore, una volta di un altro, a seconda di come le si presenta, e pensa che la cataratta è Dio, perché, come dico, non vede nient’altro che la cataratta che è sul senso, dal quale Dio non può essere abbracciato. |
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A011000610 |
Per uomo animale qui si intende colui che vive tuttavia con appetiti e gusti naturali, poiché, sebbene alcuni gusti nascano nel senso dallo spirito, se l’uomo si attacca a quelli con l’appetito naturale, essi non sono altro che appetiti naturali. |
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A011000612 |
E così, quando tu, da te, vuoi avere appetito di Dio, non sarà nient’altro che appetito naturale, e tale rimarrà finché Dio non lo vorrà informare in modo soprannaturale. |
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A011000702 |
Allora, quanto qui doveva l’anima venire meno, dal momento che non aveva visto un angelo, bensì Dio, con il suo volto pieno delle grazie di tutte le creature, pieno di terribile potere, di gloria e con la voce di moltitudini di perfezioni? Di questa voce dice Giobbe: Quando ne udiremo appena un sussurro, chi potrà sopportare la grandezza del suo tuono? (26,14), e in un altro passo: Non voglio che discuta con me con forza, affinché per disgrazia non mi opprima con il peso della sua grandezza (23,6).. |