Parola «Ger» [ Frequenza = 21 ]


08.1-Giovanni della Croce - Il monte della perfezione o Monte Carmelo.html
  A007000076 

 Nel cerchio, che raffigura la cima ed è simbolo di Dio (CB 37,7), il testo latino di Ger 2,7 Volg.: Introduxi vos in terram Carmeli ut comederetis fructum eius et bona illius ( Hier.


08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html
  A008000238 

 Tutte le cose della terra e del cielo, paragonate a Dio, sono un nulla, secondo quanto afferma Geremia: Aspexi terram, et ecce vacua erat et nihil; et caelos, et non erat lux in eis: Guardai la terra, ed ecco solitudine e vuoto; i cieli, e non v’era luce (Ger 4,23).

  A008000270 

 Il primo lo priva dello spirito di Dio; l’altro la stanca, la tormenta, la oscura, la sporca, l’indebolisce e la ferisce, proprio come afferma Geremia: Duo mala fecit populus meus: dereliquerunt fontem aquae vivae, et foderunt sibi cisternas dissipatas, quae continere non valent aquas, cioè: Il mio popolo ha commesso due iniquità: essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate che non tengono l’acqua (Ger 2,13).

  A008000280 

 A questo proposito dice Geremia: In desiderio animae suae attraxit ventum amoris sui, cioè: Nell’ardore del suo desiderio aspira l’aria (Ger 2,24).

  A008000280 

 E subito dopo, per spiegare l’arsura in cui si trova quell’anima, le offre questo consiglio: Prohibe pedem tuum a nuditate, et guttur tuum a siti, che significa: Bada che il tuo piede, cioè il tuo pensiero, non resti scalzo e la tua gola non si inaridisca (Ger 2,25), ossia preserva la tua volontà dal soddisfare gli appetiti, che generano una più profonda aridità.

  A008000280 

 In fondo, quelle che scava, sono cisterne screpolate che non tengono l’acqua per spegnere la sete (Ger 2,13).

  A008000805 

 E dicevano quindi con Geremia: Expectavimus pacem, et non est bonum: Aspettavamo la pace, ma non c’è alcun bene (Ger 8,15).

  A008000805 

 Prende allora la difesa del popolo, dicendo: Heu, heu, heu, Domine, Deus, ergone decepisti populum istumet Ierusalem, dicens: Pax erit vobis, et ecce pervenit gladius usque ad animam?: Ah, Signore Dio, hai dunque del tutto ingannato questo popolo e Gerusalemme, quando dicevi: “Voi avrete pace”, mentre una spada giunge fino alla gola? (Ger 4,10).

  A008000833 

 Mi dicevo: Non penserò più a lui, non parlerò più in suo nome! (Ger 20,7-9).

  A008000985 

 A tale riguardo, per esempio, leggiamo che il Signore rivelò a Geremia la debolezza del profeta Baruc per indicargli la soluzione da prendere (cfr. Ger 45,3).

  A008001057 

 Per questo Dio dice per mezzo di Geremia: Che cosa ha in comune la paglia con il grano? La mia parola non è forse come il fuoco e come un martello che spacca la roccia? (Ger 23,28-29).

  A008001284 

 Di loro il Signore dice per bocca di Geremia: Essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono acqua (Ger 2,13).

  A008001424 

 Essere ingannati dal demonio segretamente in questa gioia non deve stupirci, perché, prima ancora delle sue suggestioni, la gioia vana è per se stessa un inganno, soprattutto quando vi è compiacenza nel cuore, come dice esplicitamente Geremia: Arrogantia tua decepit te: La tua superbia ti ha ingannato (Ger 49,16).

  A008001452 

 E più avanti aggiunge: Fanno deviare il mio popolo con le loro menzogne e i loro miracoli, mentre io non li ho inviati né ho dato loro ordini (Ger 23,32 Volg.).

  A008001452 

 Nello stesso capitolo dice: Predicono la menzogna e profetizzano le imposture del loro cuore (Ger 23,26 Volg.), cosa che non sarebbe accaduta se non avessero avuto questo deprecabile spirito di possesso per simili cose..

  A008001452 

 Per questo motivo Dio si lamenta di certi profeti, per bocca di Geremia, in questi termini: Io non ho inviato questi profeti, ma essi corrono; non ho parlato a loro, ma essi profetizzano (Ger 23,21).


09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html
  A009000334 

 Di questa verità rende testimonianza anche Geremia quando afferma: Tu mi hai castigato e io ho imparato ( Ger 31,18).

  A009000603 

 Geremia dimostra l’impotenza di manifestarlo e di parlarne esteriormente, quando, dopo che Dio si fu rivolto a lui, seppe soltanto dire: Ah, ah, ah ( Ger 1,6 Volg.).

  A009000633 

 Ciò è quanto afferma Geremia con queste parole: MI ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza, dell’amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto ( Ger 2,2).


11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html
  A011000098 

 Di questo genere sono le parole che Dio pronuncia nelle anime purificate e monde, parole tutte ardenti, poiché come disse Davide: La tua parola è accesa con veemenza ( Sal 118,140); e il profeta: Le mie parole non sono forse come fuoco? ( Ger 23,29).

  A011000322 

 E a proposito del martello dice ancora Geremia: Mi hai castigato, Signore, e imparai ( Ger 31,18).





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