08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html |
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Come è tormentato e afflitto chi si distende nudo su spine e aculei, così è tormentata e afflitta l’anima quando si lascia andare ai suoi appetiti. |
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Di essi Davide dice ancora: Circumdederunt me sicut apes, et exarserunt sicut ignis in spinis: Mi hanno circondato come api, come fuoco che divampa tra le spine (Sal 117,12). |
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Negli appetiti, infatti, che sono le spine, divampa il fuoco dell’angoscia e del tormento. |
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Questi, infatti, come spine, la feriscono, la pungono, si attaccano ad essa e la torturano. |
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Davide, per mostrare la cecità degli appetiti, quanto essi impediscano all’anima di vedere la luce della verità e quanto irritino Dio, si esprime in questi termini: Priusquam intelligerent spinae vestrae rhamnum: sicut viventes, sic in ira absorbet eos (Sal 57,10 Volg.), come a dire: Prima che le vostre spine, cioè i vostri appetiti, si sentan fatte un roveto, così (Dio) nel suo sdegno li divorerà quasi ancora vivi. |
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Questo è anche il motivo per cui il Signore nel vangelo chiama spine le ricchezze (cfr. Mt 13,22; Lc 8,14), onde far capire che colui che vi è attaccato con la volontà rimarrà ferito da qualche peccato. |
09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html |
A009000417 |
Seminando di spine la mia via, mi ha lacerato, mi ha reso desolato. |