Parola «Lam» [ Frequenza = 18 ]


08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html
  A008000314 

 Ora il loro aspetto s’è fatto più scuro della fuliggine, non si riconoscono più per le strade (Lam 4,7-8).

  A008000833 

 Infatti i profeti di Dio passavano per burloni e a causa delle loro profezie soffrivano tanto che lo stesso Geremia, in un altro passo, dice: Formido et laqueus facta est nobis vaticinatio et contritio: Terrore e trabocchetto è divenuta per noi la profezia, e rovina (Lam 3,47)..

  A008001152 

 Per questo Geremia ha detto: Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me la mia anima (Lam 3,20)..

  A008001316 

 Si è annerito l’oro, si è alterato l’oro migliore; i preziosi e nobili figli di Sion, già vestiti di oro fino, sono stimati quali vasi di creta, rotti, diventati coccio (Lam 4,1-2)..


09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html
  A009000417 

 Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me la mia anima ( Lam 3,1-20)..

  A009000431 

 Come accadde a Geremia, le sembra che Dio si sia avvolto in una nube che impedisce alla supplica di giungere fino a lui ( Lam 3,44).

  A009000431 

 In verità questo non è il momento di parlare con Dio, ma di mettere, come dice Geremia, nella polvere la bocca: forse c’è ancora speranza ( Lam 3,29), sopportando con pazienza la prova di questa purificazione.

  A009000431 

 Questa espressione spiega la citazione già riportata: Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra ( Lam 3,9).

  A009000431 

 Se poi qualche volta prega, lo fa senza convinzione e devozione, perché le sembra che Dio non l’ascolti e non le badi, come fa capire lo stesso profeta quando dice: Anche se grido e invoco aiuto, egli soffoca la mia preghiera ( Lam 3,8).

  A009000453 

 Questo è quanto provava ed esprimeva piangendo Geremia nella citazione riportata sopra per descrivere le prove di questa terribile notte: Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere ( Lam 3,17)..

  A009000459 

 Questo è quanto dà a intendere Geremia in un passo già citato: Ho dimenticato il benessere ( Lam 3,17)..

  A009000507 

 Che l’anima venga purificata allorquando viene illuminata dal fuoco della sapienza piena d’amore (Dio non concede mai la sapienza mistica senza accordare allo stesso tempo l’amore, perché è lo stesso amore che la infonde), lo dimostra molto chiaramente Geremia quando dice: Dall’alto ha scagliato un fuoco e nelle mie ossa lo ha fatto penetrare ( Lam 1,13).

  A009000669 

 Libera da ogni possesso, facendo a meno di ogni appoggio, volge i suoi sguardi e il suo affetto solo a Dio, cacciando nella polvere la bocca, caso mai ci fosse ancora speranza ( Lam 3,29), secondo l’espressione di Geremia riportata sopra..


10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html
  A010000388 

 Queste tre forme di necessità vengono molto bene espresse da Geremia a Dio con queste parole: Recordare paupertatis meae, absynthii et fellis, che significano: Il ricordo della mia miseria e del mio vagare è come assenzio e veleno (Lam 3,19).


11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html
  A011000147 

 Infatti, in questo periodo di purificazione la fiamma non è chiara, bensì oscura, e se dà una qualche luce all’anima è solo per vedere e sentire le sue miserie e i suoi difetti; né è soave, ma dolorosa, perché sebbene alcune volte le conceda calore di amore, è con tormento e oppressione; e non è dilettevole, ma arida, poiché, sebbene per sua benignità talvolta le conceda qualche piacere per incoraggiarla e animarla, prima o poi l’anima lo sconta e lo paga con altrettanta pena né è ristoratrice e pacifica, ma distruttrice e accusatrice, facendola morire e soffrire nella conoscenza di sé; e così non le dà gloria, ma prima la rende miserabile e disgustosa nella luce spirituale che le concede della sua propria conoscenza, inviando Dio, come dice Geremia, fuoco nelle sue ossa per ammaestrarla ( Lam 1,13) e, come dice David, provandola nel fuoco ( Sal 16,3)..

  A011000151 

 E anche quando ho alzato la mia voce e pregato, egli non mi ha ascoltato; ha sbarrato ogni mio cammino con pietre quadrate e ha confuso le mie tracce e i miei sentieri ( Lam 3,1-9).

  A011000322 

 Come il ferro non può essere utile e non può conformarsi all’idea dell’artefice se non è forgiato con il fuoco e il martello, così afferma Geremia quando parla del fuoco che Dio gli mise nell’intelligenza: Inviò fuoco nelle mie ossa e mi insegnò ( Lam 1,13).

  A011000455 

 La terza caverna è la memoria, e il vuoto di questa corrisponde allo struggimento e all’inquietudine dell’anima per il desiderio di possedere Dio, come nota Geremia quando dice: Memoria memor ero et tabescet in me anima mea ( Lam 3,20), cioè: con memoria me lo ricorderò ( id est: molto me ne ricorderò), e la n a anima si struggerà dentro di me; ripensando a queste cose nel mio cuore, vivrò nella speranza di Dio..





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