02-Giovanni della Croce - Detti di luce e amore.html |
A002000038 |
Allo stesso modo soffre due volte colui che soddisfa i suoi desideri sregolati: per distaccarsene e, una volta libero, per purificarsi dalle sue sozzure.. |
08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html |
A008000244 |
L’anima, quindi non potrà pervenire alla vera libertà di spirito, raggiungibile nell’unione divina, perché la schiavitù è assolutamente incompatibile con la libertà; quest’ultima, a sua volta, non può abitare in un cuore libero, come quello del figlio. |
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A008000288 |
Ivi si legge che il robusto Sansone, prima forte, libero e giudice di Israele, una volta caduto nelle mani dei suoi nemici perse la forza, fu accecato e costretto a girare una macina. |
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A008000328 |
Per questo il patriarca Giacobbe paragonò il figlio Ruben all’acqua versata, perché, nel commettere un certo peccato, aveva lasciato libero corso ai suoi appetiti: Ti sei versato come l’acqua e non crescerai (Gn 49,4), come se volesse dirgli: poiché ti sei disperso come l’acqua, seguendo i tuoi appetiti, non crescerai nella virtù. |
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A008000591 |
Da quanto detto si deduce che, per disporsi a questa unione divina, l’intelletto deve rimanere libero e purificato da tutto ciò che cade sotto i sensi, spoglio e sgombro da tutto quanto potrebbe conoscere chiaramente, intimamente pacificato, ridotto al silenzio, stabilito nella fede, unico mezzo immediato e adeguato all’unione dell’anima con Dio. |
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A008000627 |
Il demonio, al contrario, insinua e moltiplica i suoi falsi favori, perché trova spazio e libero accesso nell’anima; ma se questa ne è distaccata e contraria, il demonio a poco a poco si ritira, perché si accorge di non riuscire a causare danni; Dio, invece, con le sue grazie, si fa sempre più presente in quell’anima umile e distaccata, dandole autorità su molto, come al servo che era stato fedele nel poco (Mt 25,21).. |
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A008000701 |
Affinché essa produca l’effetto di cui sto parlando, basta che l’intelletto sia libero da qualsiasi conoscenza particolare, nell’ordine temporale e spirituale, e che la volontà non abbia alcun desiderio di pensare agli oggetti d’entrambi gli ordini, come ho detto, perché allora è segno che l’anima è occupata. |
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A008001027 |
Invece sono frutto soltanto del loro intelletto che, libero dall’attività dei sensi e senza alcun aiuto soprannaturale, può produrre questi e più grandi risultati. |
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A008001302 |
Consiste nel lasciare il cuore libero per Dio. |
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A008001306 |
Questi doni e favori della natura, infatti, sono talmente provocanti e attraenti sia per chi li possiede sia per chi li guarda, che pochi riescono a tenere il cuore completamente libero da qualsiasi legame con essi. |
09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html |
A009000276 |
In quest’aridità e notte dei sensi comincia a essere offerto il cibo dei forti allo spirito libero e distaccato da ogni consolazione sensibile. |
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A009000423 |
Ma poiché lo spirito in questo stato non è ancora ben purificato e libero dagli affetti contratti dalla sua parte inferiore, anche se come spirito non può vacillare, tuttavia in quanto unito alla parte inferiore può essere soggetto alla sofferenza. |
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A009000525 |
A questo punto sorge una domanda: se queste due potenze si vanno purificando contemporaneamente, perché all’inizio la volontà avverte l’incendio d’amore della contemplazione purgativa più facilmente di quanto l’intelletto ne avverta la conoscenza? A tale domanda si risponde che a questo punto l’amore passivo non ferisce direttamente la volontà, perché essa è libera; quest’incendio d’amore è più passione d’amore che atto libero della volontà, in quanto colpisce la sostanza dell’anima e quindi ne eccita passivamente gli affetti. |
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A009000525 |
Per questo motivo occorre chiamarlo passione d’amore piuttosto che atto libero della volontà: infatti lo si può dire atto della volontà in quanto è libero. |
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A009000525 |
Per questo motivo, ripeto, deve chiamarsi passione d’amore piuttosto che atto libero della volontà. |
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A009000573 |
Da ciò si deduce che ogni dono spirituale, se non viene dall’alto e discende dal Padre della luce ( Gc 1,17) sul libero arbitrio e sulla volontà umana, non viene gustato divinamente e spiritualmente, ma umanamente e naturalmente – come del resto tutte le altre cose – dal gusto e dalle potenze. |
10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
A010000409 |
Poiché per cercare Dio si richiede un cuore spoglio e forte, libero da tutti i mali e da tutti i beni che non siano esclusivamente Dio, nel verso presente e nei seguenti l’anima parla della libertà e della forza necessarie per cercarlo. |
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A010000939 |
L’anima, in effetti, sembra dire: hai amato quest’amore perché forte, libero da ogni pusillanimità o timore e solo, distaccato da ogni altra cosa, dallo slancio agile e pieno di fervore. |
11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html |
A011000297 |
Questo tocco divino nessun volume né corpo possiede, poiché il Verbo che lo fa è alieno da qualsiasi modo e maniera e libero da qualsiasi forma, figura e accidente, ossia da tutto ciò che è solito delimitare o porre limiti e confini alla sostanza; e così questo tocco di cui qui si parla, essendo sostanza, per meglio dire, sostanza divina, è ineffabile. |
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A011000449 |
Poiché l’appetito spirituale è vuoto e libero da ogni creatura e da ogni affezione, perduta la sua tempra naturale e forgiato in modo divino, fatto ormai l’anima il vuoto in sé, ma non avendo ancora avuto la comunicazione del divino nell’unione con Dio, essa avverte la pena di questo vuoto e una sete maggiore della morte, soprattutto quando da alcuni spiragli o riflessi traspare qualche raggio divino senza che tuttavia esso le si comunichi. |
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A011000463 |
Ugualmente avviene quando l’anima è arrivata a tanta purezza in sé e nelle sue potenze, che la sua volontà è purificata da tutti i gusti e gli appetiti estranei a Dio, sia secondo la parte inferiore che superiore, e ha dato il suo totale assenso a Dio; essendo la volontà di Dio e dell’anima ormai una sola grazie a un consenso personale e libero. |
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A011000490 |
Perciò l’anima non deve attaccarsi a nulla, né all’esercizio della meditazione, né a gusto sia sensibile sia spirituale; né a qualsiasi altra apprensione, poiché si richiede per questo stato che lo spirito sia libero e annichilito riguardo a qualsiasi cosa. |
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A011000498 |
E non solo questo, ma ha anche affogato i gitani nel mare ( Es 14,27-30) della contemplazione, dove il gitano del senso, non trovando spazio per posare il piede né sostegno, affoga e lascia libero il figlio di Dio, il quale è lo spirito uscito ormai fuori dai limiti angusti della sensibilità e libero dalla schiavitù dell’amore dei sensi. |