08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html |
A008000308 |
Ora, se gli appetiti poterono tanto in un uomo che conosceva a fondo la distanza vigente tra il bene e il male, cosa non potranno fare contro la nostra ignoranza se non li mortifichiamo? Ebbene, come disse Dio a Giona parlando dei niniviti, noi non conosciamo la differenza tra la sinistra e la destra (Gio 4,11), e ad ogni istante confondiamo il male con il bene e il bene con il male: ecco cosa siamo capaci di fare da soli! Cosa avverrà, allora, se alla tenebra naturale si aggiungerà l’appetito? Accadrà ciò che dice Isaia: Palpavimus sicut caeci parietem, et quasi absque oculis attrectavimus: impegimus meridie, quasi in tenebris (Is 59,10). |
10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
A010000701 |
In horrore visionis nocturnae, quando solet sopor occupare homines, pavor tenuit me et tremor, et omnia ossa mea perterrita sunt: et cum spiritus, me praesente, transiret, inhorruerunt pili carnis meae: stetit quidam, cuius non agnoscebam vultum, imago coram oculis meis, et vocem quasi aurae lenis audivi. |
||
A010000991 |
Questo anche lascia capire Dio quando, rivolgendosi al suo amico Giacobbe, tramite Isaia dice: Ex quo honorabilis factus es in oculis meis, et gloriosus, ego dilexi te: Dopo che sei divenuto degno d’onore ai miei occhi e glorioso, io ti ho amato (Is 43,4 Volg.). |