Parola «Dove» [ Frequenza = 187 ]


01-Giovanni della Croce - Poesie.html
  A001000029 

 là dove mi attendeva.

  A001000031 

 e dove nessun altro si vedeva..

  A001000083 

 dove solo e in segreto tu dimori!.


03-Giovanni della Croce - Cautele.html
  A003000020 

 L’anima che intende pervenire in breve tempo al santo raccoglimento, al silenzio interiore, alla nudità e alla povertà di spirito, dove si gode il dolce refrigerio dello Spirito Santo e si raggiunge l’unione con Dio, quest’anima che vuole liberarsi dagli impedimenti di ogni creatura di questo mondo, difendersi dalle astuzie e dagli inganni del demonio, nonché liberarsi da se stessa, deve praticare i seguenti consigli, considerando che tutti i danni che essa riceve derivano dai nemici già detti, cioè dal mondo, dal demonio e dalla carne..


08.1-Giovanni della Croce - Il monte della perfezione o Monte Carmelo.html
  A007000019 

 devi passare per dove non godi..

  A007000021 

 devi passare per dove non sai..

  A007000023 

 devi passare per dove non hai..

  A007000025 

 devi passare per dove non sei..


08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html
  A008000136 

 là dove mi aspettava.

  A008000248 

 Continua col dire che le grandi ricchezze e la gloria che essi amano si trovano non dove essi pensano, ma con e nella sapienza, ove abitano, altresì, le vere ricchezze e la giustizia.

  A008000256 

 Di tale verità abbiamo un’immagine nel libro dell’Esodo (16,3-4), dove si legge che Dio non diede ai figli d’Israele il cibo celeste, cioè la manna, finché non venne a mancare loro la farina che avevano portato dall’Egitto.

  A008000264 

 Ivi l’anima serve solo da altare, dove Dio viene adorato in pura lode e amore e dove egli abita solo.

  A008000266 

 Per questo motivo nella sacra Scrittura si legge che Dio ordinava di mettere nell’arca, dove si conservava la manna, solo il libro della Legge e il bastone di Mosè (cfr. Dt 31,26), immagine della croce.

  A008000320 

 Questa varietà di appetiti è ben raffigurata nel libro di Ezechiele (8,10-16), dove si legge che Dio gli mostrò, dipinti sulle pareti interne del tempio, ogni sorta di rettili che strisciano sulla terra e ogni genere abominevole di animali immondi.

  A008000409 

 devi passare per dove non godi..

  A008000411 

 devi passare per dove non sai..

  A008000413 

 devi passare per dove non hai..

  A008000415 

 devi passare per dove non sei..

  A008000537 

 È bene ricordare a questo punto la parabola del Signore trasmessa nel vangelo di Luca, dove si parla di un uomo che andò da un suo amico a mezzanotte per chiedergli tre pani (Lc 11,5), che rappresentano le tre virtù.

  A008000557 

 Chi potrà far comprendere fin dove il Signore vuole che arrivi questa rinuncia? Essa dev’essere, certamente, come una morte e un totale annientamento temporale, naturale e spirituale in relazione alla volontà, nella quale si opera ogni rinuncia.

  A008000565 

 In primo luogo è certo che egli morì ai sensi, in modo spirituale, durante la sua vita, e fisicamente, alla fine della sua vita, poiché, come egli stesso afferma, in vita non aveva dove posare il capo (Mt 8,20) né tanto meno lo ebbe in croce..

  A008000595 

 Tutte le volte che Dio si manifestava nella sua maestà, appariva in una nube, come vediamo nel libro di Giobbe (38,1 e 40,1), dove si legge che Dio gli parlò di mezzo al turbine.

  A008000595 

 Ugualmente in una nube, dove si nascondeva, Dio apparve a Mosè sul monte.

  A008000613 

 Ne ho già trattato nel libro I, dove ho indicato come l’anima debba introdursi nella notte dei sensi.

  A008000613 

 Per mezzo dell’olfatto si percepiscono, a volte, profumi soavissimi, senza sapere da dove vengano.

  A008000615 

 Infatti, abitualmente e convenientemente Dio si manifesta più allo spirito, dove c’è maggiore sicurezza e profitto per l’anima, che ai sensi, ove ordinariamente si celano molti pericoli e inganni.

  A008000641 

 Si procederà, così, dal meno al più, dal più esterno al più interno, fino a giungere a quella quiete intima dove l’anima si unisce con Dio.

  A008000641 

 Tale è stato l’argomento dei libro I, dove ho parlato della notte dei sensi.

  A008000651 

 Se si dovesse camminare sempre, non si arriverebbe mai, e se tutto si riducesse a un mezzo, dove e quando si godrebbero il fine o la meta del viaggio?.

  A008000653 

 In questo modo aumenta la loro aridità e invano si sforzano di ricevere giovamento da dove ormai non possono più averne.

  A008000697 

 Così, a volte, essa viene a trovarsi come in un profondo oblio, non sapendo dove si trova, né cosa abbia fatto, né se sia passato del tempo.

  A008000699 

 Per questo la sposa del Cantico afferma che, tra gli effetti prodotti in lei da questo suo sogno e oblio, c’era questo non sapere, quando, al momento in cui riceveva questa grazia, esclamò: Nescivi, cioè non seppi (Ct 6,12) da dove mi veniva tale grazia.

  A008000727 

 Essi, infatti, sono la porta d’entrata nell’anima e qui, come ho detto, l’intelletto attinge, quasi fosse un porto o un luogo dove prendere e deporre le sue provviste.

  A008000797 

 Sappiamo, infatti, che il santo vecchio Giacobbe morì in Egitto (Gn 49,32), da dove, quindi, non uscì vivo.

  A008000855 

 Facciamo un esempio: il demonio sa che la disposizione della terra, dell’aria e del sole è tale che, necessariamente, in un determinato momento, proprio in virtù della loro disposizione, quegli elementi si deterioreranno e diffonderanno, con la peste, il contagio alle persone; sa anche dove questa colpirà di più e dove meno.

  A008000873 

 Ciò è quanto si può osservare nel profeta Isaia, dove Dio li rimprovera perché avevano deciso di scendere in Egitto senza averlo consultato: Et os meum non interrogastis: Non avete consultato la mia bocca (Is 30,2), come invece avrebbero dovuto fare.

  A008000885 

 Se Davide alcune volte ha chiesto personalmente qualcosa a Dio, lo ha fatto perché era profeta; ma anche in questo caso non lo faceva senza indossare le vesti sacerdotali, come si legge nel brano del primo libro di Samuele, dove disse al sacerdote Ebiatar, figlio di Abimelech: Porta qui l’efod (1Sam 23,9), che era una delle vesti più rappresentative dei sacerdoti; soltanto dopo consultò Dio.

  A008000891 

 Per questo nel vangelo si afferma: Ubi fuerint duo vel tres congregati in nomine meo, ibi sum ego in medio eorum: Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro (Mt 18,20) per illuminare e confermare nei loro cuori le verità divine.

  A008000891 

 Va notato che il Signore non ha detto: dove sarà uno ci sarò anch’io, ma: dove saranno almeno due.

  A008000937 

 Accade, così, che l’anima sia infiammata d’ansie di amore molto puro per Dio, senza sapere da dove vengano né su cosa si fondino.

  A008000937 

 È vero che il loro ricordo suscita nell’anima qualche grado d’amore di Dio e la conduce alla contemplazione, ma molto di più ve la spingeranno e innalzeranno la fede pura e il cieco distacco da tutte quelle visioni, senza voler sapere come e da dove vengono.

  A008001142 

 Difatti l’anima turbata, che non possiede il fondamento del bene morale, non è capace, come tale, di beni spirituali, i quali s’imprimono solo nell’anima dove regnano l’equilibrio interiore e la pace.

  A008001158 

 Dobbiamo, del resto, lasciarci sempre guidare dal seguente principio: quanto più l’anima si attacca a qualche conoscenza naturale o soprannaturale chiara e distinta, tanto minore sarà la sua capacità e disposizione a entrare nell’abisso della fede, dove tutto il resto viene assorbito.

  A008001210 

 Per rispondere a questa obiezione occorre ricordare quanto ho detto nei capitoli 16 e 17 del libro II, dove si può trovare una soluzione a questo dubbio.

  A008001214 

 Per questo motivo egli le dice di metterlo come sigillo sul suo cuore (Ct 8,6), dove vengono a cadere tutte le frecce d’amore della faretra, cioè le opere e i motivi d’amore.

  A008001238 

 Ora, dovendo parlare della notte o purificazione attiva della volontà, per investirla e informarla della virtù della carità di Dio, non trovo testo migliore di Deuteronomio 6,5, dove Mosè afferma: Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.

  A008001246 

 Dove tende la tua speranza, là tendono anche la tua gioia, il tuo timore e il tuo dolore; se essa si distoglie da un oggetto, anche le altre si distolgono.

  A008001246 

 Occorre sapere che quando una di esse è ben diretta e regolata dalla ragione, anche le altre seguono la stessa sorte, perché queste quattro passioni sono talmente unite e accordate fra loro che, dove attualmente va una, vanno virtualmente anche le altre; se una si concentra in un’attività, anche le altre fanno altrettanto.

  A008001318 

 Dove non arriva il veleno di questo danno? E chi non beve, poco o molto, da questo calice dorato che porge la babilonia donna dell’Apocalisse (17,4), seduta sulla grande bestia dalle sette teste e dieci corna? Queste parole ci fanno capire che non c’è nobile o plebeo, santo o peccatore a cui ella non faccia bere il suo vino, assoggettando in qualcosa il suo cuore.

  A008001412 

 Arrivano persino a lasciare i segni di questo potere, i loro nomi e blasoni nelle chiese, come se volessero mettersi a posto delle immagini in quei luoghi dove tutti piegano le ginocchia.

  A008001488 

 Lascio da parte, per ora, i beni dolorosi, perché appartengono alla notte passiva, dove ne parlerò, e anche quelli gradevoli relativi a cose confuse e non distinte, per trattarne alla fine, in quanto appartengono alla conoscenza generale, confusa, amorosa, attraverso cui si realizza l’unione dell’anima con Dio; questa è stata riservata all’ultima parte del libro II nella divisione delle diverse concezioni dell’intelletto.

  A008001548 

 A tale scopo va bene un luogo solitario e impervio, dove lo spirito possa elevarsi sicuramente e direttamente a Dio, non impedito o trattenuto dalle cose visibili.

  A008001548 

 Pertanto, sebbene sia meglio pregare dove c’è maggior decoro, tuttavia, e malgrado ciò, va scelto il luogo dove i sensi siano meno attratti e lo spirito possa andare meglio a Dio.

  A008001568 

 Così facevano gli anacoreti e i santi eremiti, che nei vastissimi e affascinanti deserti occupavano meno terra possibile per costruirvi celle anguste e grotte dove isolarsi.

  A008001570 

 Così, ordinariamente, accade che il cuore della persona favorita da Dio rimanga legato al luogo dove ha ricevuto la tal grazia e prova spesso il desiderio fortissimo di ritornarvi.

  A008001572 

 Anche Giacobbe contrassegnò il luogo dove gli era apparso Dio in cima alla scala, elevandovi un pietra cosparsa di olio (Gn 28,13-18).

  A008001572 

 E Agar, apprezzando molto il luogo dove le era apparso l’angelo, gli diede un nome dicendo: Qui dunque sono riuscita ancora a vedere, dopo la mia visione? (Gn 16,13)..

  A008001572 

 Leggiamo nella sacra Scrittura che Abramo innalzò un altare dove Dio gli era apparso e lì invocò il suo nome; in seguito, di ritorno dall’Egitto, ripercorse la stessa strada, ritornò dove gli era apparso Dio e lo invocò di nuovo sullo stesso altare che aveva edificato (Gn 12,8; 13,4).

  A008001574 

 Anche la gloriosa Vergine scelse a Roma, per mezzo del prodigio della neve, il luogo dove chiese a Patrizio di erigerle un tempio..

  A008001574 

 Il terzo tipo di luogo che stimola la devozione è quello che Dio sceglie in particolar modo per esservi invocato, come il monte Sinai, dove diede la legge a Mosè (Es 24,12), o il luogo che indicò ad Abramo per sacrificarvi suo figlio (Gn 22,2).

  A008001574 

 È altresì il monte Oreb, dove apparve al nostro padre Elia (1Re 19,8), e il monte Gargano – scelto da Dio per il suo servizio – dedicato a san Michele, che apparve al vescovo di Siponto, al quale rivelò di essere lui il custode di quel luogo e comandò di erigervi un oratorio in memoria degli angeli.


09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html
  A009000082 

 là dove mi aspettava.

  A009000130 

 Difatti, anche in questo modo, essi potranno comprendere lo stato di vita in cui giacciono, per poi sentirsi spinti a desiderare che Dio li faccia entrare in questa notte, dove l’anima si fortifica attraverso l’esercizio delle virtù e gusta le inestimabili delizie dell’amore di Dio.

  A009000190 

 Così, oltre all’imperfezione che commettono ricercando questi piaceri, la loro golosità li spinge a pretendere ancora di più, superando i limiti del giusto mezzo, dove risiede e si consolida la virtù.

  A009000224 

 Allora li svincola da questo basso esercizio dei sensi e dei ragionamenti, attraverso cui cercano Dio in una maniera così meschina e piena d’inconvenienti; li colloca nell’esercizio dello spirito, dove potranno comunicare con Dio molto più fruttuosamente e diverranno più liberi dalle loro imperfezioni.

  A009000224 

 Il Signore li lascia, dunque, in tenebre così profonde che essi non sanno dove andare con l’aiuto dell’immaginazione e del ragionamento.

  A009000252 

 Quando si verificano le aridità di questa notte dei sensi, nella quale Dio opera il cambiamento di cui ho parlato prima, egli sottrae l’anima alla vita dei sensi per elevarla a quella dello spirito, cioè la fa passare dalla meditazione alla contemplazione, dove essa non può più agire con le sue facoltà e discorrere sulle cose di Dio.

  A009000266 

 E io, aggiunge Davide, ero ridotto un niente e non capivo (ibid.); perché l’anima, senza sapere dove va, si vede annientata in tutte le cose di lassù e di quaggiù, ove era solita trovare le sue consolazioni.

  A009000300 

 In verità, sedate le passioni e spenta la concupiscenza, l’anima vive nella pace e nella tranquillità spirituale, perché dove non regnano più le passioni e la concupiscenza non c’è più turbamento, ma solo la pace e le consolazioni divine..

  A009000328 

 È qui dove Dio nutre l’anima di se stesso e la ristora, senza che essa vi contribuisca con i suoi ragionamenti o collaborazione alcuna.

  A009000351 

 Quelle abituali sono gli affetti e le abitudini difettose, le cui radici sono ancora rimaste nello spirito, dove non può giungere la purificazione dei sensi.

  A009000363 

 Questo perché tutte le imperfezioni e i disordini della parte sensitiva hanno la loro forza e la loro radice nello spirito, dove si formano tutte le abitudini buone e cattive; quindi, finché queste non vengono purificate, non potranno mai essere purificate completamente nemmeno le ribellioni e i vizi dei sensi..

  A009000363 

 È qui dove le due parti dell’anima, la spirituale e la sensitiva, devono essere purificate completamente, perché la purificazione dell’una non avviene mai senza che anche l’altra venga purificata, e quella del senso non è efficace se non è veramente cominciata quella dello spirito.

  A009000435 

 Al contrario, se si osserva bene, c’è più oscurità proprio dove passa il raggio, perché esso oscura e diminuisce alquanto ogni altra luce; esso poi non si vede perché, come ho detto, non ci sono oggetti visibili su cui possa riflettersi..

  A009000533 

 E ancora, spinta dall’ebbrezza e dall’ansia del suo amore, chiese a colui che credeva l’ortolano se avesse portato via lui dal sepolcro il corpo del Signore e dove l’avesse nascosto, perché voleva andare a prenderlo ( Gv 20,15).

  A009000533 

 Pensava che, se l’ortolano le avesse detto dove aveva nascosto il corpo del Signore, lei sarebbe andata a prelevarlo, anche se gliel’avesse impedito..

  A009000577 

 Dio ti ha presa per mano, ti guida come un cieco nell’oscurità dove tu non sai, e per una strada che non conosci, e dove mai riusciresti a camminare con i tuoi occhi e i tuoi piedi..

  A009000579 

 Così l’anima più avanza nelle tenebre, senza sapere dove va, più progredisce nella perfezione.

  A009000579 

 E infatti, non avendo mai sperimentato quella novità che la fa uscire da se stessa, la confonde e sconvolge il suo primo modo di procedere, pensa di perdersi più che di guadagnare meriti, perché vede che nella realtà dei fatti si perde proprio relativamente alle sue conoscenze e ai suoi gusti ed è costretta ad andare dove non conosce e non le piace nulla.

  A009000579 

 Un altro motivo, per cui l’anima non solo avanza sicura al buio, ma riceve anche grande profitto, sta nel fatto che comunemente il suo progresso e la sua perfezione le vengono da dove meno se l’aspetta, anzi perlopiù di là dove pensa di perdersi.

  A009000607 

 Le sembra, allora, di trovarsi in una profonda e vasta solitudine, dove non ha accesso alcuna creatura umana; le sembra di essere come un immenso deserto che non ha confini, tanto più gustoso, piacevole e amabile, quanto più profondo, vasto e solitario.

  A009000643 

 Al profeta Daniele, uomo di grandi desideri, il Signore ordinò di restare in questo grado con le seguenti parole: Daniele, uomo dei desideri, resta in questo grado d’amore dove sei (cfr. Dn 10,1 Volg.).

  A009000671 

 Non solo, ma si difende e si mette al riparo dalla carne, suo terzo nemico (perché dove c’è vero amore di Dio non c’è amore di sé né interesse personale), ma rafforza anche le altre virtù.

  A009000697 

 Ne abbiamo una prova nell’Esodo (7,11-12.22; 8,3.14), dove si racconta che tutti i prodigi compiuti da Mosè erano contraffatti dai maghi del faraone.


10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html
  A010000069 

 Dove ti sei nascosto, Amato?.

  A010000251 

 dove tua madre fu violata..

  A010000298 

 dove pura sorgente d’acqua scorre,.

  A010000299 

 dove è più folto dentro penetriam..

  A010000330 

 Dove ti sei nascosto, Amato?.

  A010000339 

 Per questo dice: Dove ti sei nascosto?.

  A010000341 

 Con queste parole gli chiede di manifestarle la sua essenza divina, perché il luogo dove è nascosto il Figlio di Dio è, come dice san Giovanni, il seno del Padre (Gv 1,18), cioè l’essenza divina, inaccessibile a ogni occhio mortale e nascosta a ogni umana comprensione.

  A010000341 

 Nonostante tutte le perfezioni che scopre di lui, l’anima deve considerarlo un Dio nascosto e mettersi alla sua ricerca, dicendo: Dove ti sei nascosto? Né l’alta comunicazione né la presenza sensibile di Dio sono, infatti, una prova certa della sua presenza, come non sono testimonianza della sua assenza nell’anima l’aridità e la mancanza di tali interventi.

  A010000341 

 È come se dicesse: Verbo, Sposo mio, mostrami dove sei nascosto.

  A010000343 

 Chiedergli di mostrare dove va a pascolare, significa chiedergli di mostrare l’essenza del Verbo divino, suo Figlio, perché il Padre non si gloria né si nutre se non nel Verbo, suo unico Figlio.

  A010000343 

 Chiedergli, poi, di mostrare dove va a riposare al meriggio, significa chiedere la stessa cosa, perché il Padre non riposa e non si trova in nessun altro luogo se non nel Figlio, in cui riposa comunicandogli tutta la sua essenza, a mezzogiorno, cioè nell’eternità, dove sempre lo genera.

  A010000343 

 Questo appunto voleva dire la sposa nel Cantico dei Cantici allorché, desiderando unirsi intimamente alla divinità del Verbo, suo Sposo, si rivolse al Padre in questi termini: Indica mihi ubi pascas, ubi cubes in meridie, cioè: Dimmi dove vai a pascolare il gregge, dove lo fai riposare al meriggio (Ct 1,7).

  A010000343 

 Questo nutrimento, di cui il Padre si pasce, e questo letto fiorito del Verbo divino, dove si adagia nascosto ad ogni creatura mortale, è ciò che l’anima sposa chiede in questi termini: Dove ti sei nascosto?.

  A010000345 

 Dio, quindi, è nascosto nell’anima e il buon contemplativo deve cercarlo, dicendo: Dove ti sei nascosto, Amato? / Sola qui, gemente, mi hai lasciata!.

  A010000349 

 È come se dicesse: dentro il nostro cuore, dove abbiamo il pegno dell’Amato, sentiamo ciò che ci tormenta, cioè l’assenza.

  A010000434 

 Così, ogni specie degli animali vive nel proprio elemento e vi è collocata e come piantata nel suo bosco o regione dove nasce e si moltiplica.

  A010000507 

 Se ne parla nella Genesi, dove la Scrittura dice che era tale il desiderio che Rachele aveva di concepire, da dire al suo sposo Giacobbe: Da mihi liberos, alioquin moriar: Dammi dei figli, se no io muoio! (Gn 6,8.9 Volg.).

  A010000517 

 Questo, in un certo qual modo, è simile alla visione di Dio in cielo, dove quelli che più lo conoscono, comprendono più chiaramente l’infinito che devono ancora comprendere, mentre a quelli che lo vedono meno, non appare tanto distintamente – come a quelli che più lo vedono – ciò che resta loro da vedere..

  A010000536 

 Per capire questi versi occorre sapere che l’anima vive più dove ama che nel corpo da essa animato, perché non ha la sua vita nel corpo, ma è lei che la comunica al corpo e vive per amore in ciò che ama.

  A010000561 

 Finché non lo possiede e si appaga, l’anima è come un vaso vuoto che attende di essere riempito, è come l’affamato che desidera il cibo, come l’infermo che geme per la salute o come colui che è sospeso a mezz’aria e non ha dove appoggiarsi.

  A010000633 

 L’anima, però, non chiede di ricevere questi favori fintanto che abita nella carne, dove non è possibile goderne se non imperfettamente e con sofferenza, ma chiede di riceverli laddove il suo spirito, avendo spiccato il volo fuori del corpo, potrà goderne liberamente.

  A010000671 

 Poiché questa piccola colomba dell’anima andava volando al soffio dell’amore sulle acque del diluvio dei suoi affanni e delle sue ansie d’amore manifestate fin qui, senza trovare dove posare il piede, ecco che all’ultimo volo, di cui si è parlato, il pietoso padre Noè stese la mano della sua misericordia, la raccolse e l’introdusse nell’arca della sua carità e del suo amore (Gn 8,8-9).

  A010000746 

 Così, tutte queste virtù nell’anima sono in qualche modo tessute con l’amore di Dio, come su un fondo dove si conservano molto bene; tutte e ciascuna sono come immerse nell’amore, perché inducono l’anima a innamorarsi sempre più di Dio; in tutte le cose e le azioni operano con amore per il maggior amore di Dio.

  A010000800 

 Che poi l’intelletto beva sapienza, lo dice la sposa nello stesso libro, dove, desiderando arrivare al bacio d’unione e scongiurando lo Sposo di concedere tale favore, aggiunge: Ibi me docebis, et dabo tibi poculum ex vino condito: Colà m’insegnerai la sapienza e la scienza dell’amore, e io ti farò bere vino aromatico ( Ct 8,2), cioè il mio amore aromatizzato con il tuo ovvero trasformato nel tuo..

  A010000870 

 Felice vita, felice stato! Beata l’anima che vi arriva! Là tutto è ormai sostanza d’amore, gioia e delizie del matrimonio, dove la sposa, in tutta verità, può dire allo Sposo divino quelle parole di puro amore che gli rivolge nel Cantico dei Cantici: Omnia poma, nova et vetera, servavi tibi: Tutti i frutti, freschi e secchi, li ho serbati per te (Ct 7,13 Volg.).

  A010000885 

 Per prato ordinariamente s’intende un luogo comune dove la gente è solita radunarsi per riposare e svagarsi e anche dove i pastori pascolano i loro greggi.

  A010000885 

 Qui l’anima per prato intende il mondo, dove i mondani hanno i loro passatempi e le loro relazioni, un vero e proprio pascolo per i greggi dei loro appetiti.

  A010000937 

 Dove c’è una virtù, ci sono tutte, ma se una manca, mancano tutte.

  A010001012 

 L’anima sente queste virtù in sé e in Dio, per cui le sembra di essere una vigna tutta in fiore e gradita, dove lei e il suo Amato si nutrono e si dilettano.

  A010001037 

 Ho già detto che l’anima della sposa è la vigna fiorita di virtù; qui la si chiama anche giardino, dove sono piantati i fiori della perfezione e delle virtù.

  A010001064 

 A questo giardino, dove si verifica una trasformazione totale che consiste nella gioia, nelle delizie e nella gloria del matrimonio spirituale, non si giunge senza passare prima attraverso il fidanzamento spirituale e l’amore sincero, abituale tra i fidanzati.

  A010001078 

 dove tua madre fu violata..

  A010001087 

 E fosti riscattata dove tua madre fu violata..

  A010001089 

 Quanto è contenuto in questa strofa corrisponde letteralmente alle parole proferite dallo Sposo alla sposa nel Cantico dei Cantici: Sub arbore malo suscitavi te; ibi corrupta est mater tua, ibi violata est genitrix tua: Sotto il melo ti ho svegliata; là dove tua madre fu corrotta, là dove colei che ti generò fu violata (Ct 8,5 Volg.)..

  A010001122 

 Nulla può avvicinarla né disturbarla, essendo ormai entrata, come ho detto, nel giardino desiato, dove gode ogni pace, gusta ogni soavità e prova piacere in ogni diletto, per quanto gliene consente la condizione del presente stato di vita.

  A010001132 

 Cioè: perché assapori meglio la quiete e la soavità godute nel giardino dove è entrata, il collo reclinato sopra le dolci braccia dell’Amato.

  A010001168 

 Nella presente strofa, la sposa si dedica al godimento dell’Amato nel raccoglimento profondo della sua anima, dove lo Sposo unito a lei per amore la colma di delizie in maniera del tutto nascosta.

  A010001199 

 Ciò significa che ormai l’anima sposa si appoggia su un ramo verde, godendo del suo Amato; ormai beve l’acqua limpida dell’altissima contemplazione e della sapienza di Dio, acqua fresca, perché è il sollievo che trova in lui; si rinfranca all’ombra della sua protezione e del suo favore, che aveva tanto sospirato, dove è colmata di consolazioni, nutrita e ristorata soavemente e divinamente, come essa stessa dice nel Cantico dei Cantici: Sub umbra illius, quem desideraveram sedi, et fructus eius dulcis gutturi meo: Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo e dolce è il suo frutto al mio palato (Ct 2,3)..

  A010001216 

 Lo Sposo sembra dunque dire: la solitudine in cui l’anima viveva prima, e dove si esercitava in prove e tormenti perché non era ancora perfetta, ora è suo riposo e sollievo perché l’ha acquistata pienamente in Dio.

  A010001216 

 Tale è il senso spirituale di quanto afferma Davide: Etenim passer invenit sibi domum, et turtur nidum, ubi reponat pullos suos: Anche il passero trova la casa, la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli (Sal 83,4), cioè l’anima stabilisce la sua dimora in Dio, che soddisfa tutte le sue aspirazioni e le sue potenze.

  A010001229 

 dove pura sorgente d’acqua scorre,.

  A010001230 

 dove è più folto dentro penetriam.

  A010001235 

 E la terza, di conoscere le ricchezze e scrutare i segreti dell’Amato, come mostra quando dice: dove è più folto dentro penetriam.

  A010001237 

 Come si è detto, questa infatti è la caratteristica dell’amore: dove dimora, ivi cerca sempre di gustare le sue gioie e dolcezze, che consistono nell’amare, interiormente ed esteriormente.

  A010001241 

 Per questo desidera andare al monte e alla collina, dove pura sorgente d’acqua scorre..

  A010001243 

 Intende dire: dove riceve la conoscenza e la sapienza di Dio, che qui chiama acqua pura per l’intelletto, conoscenza limpida e spoglia di tutto ciò che è accidentale e immaginario, priva delle tenebre dell’ignoranza.

  A010001243 

 Per questo chiede la terza grazia, in questi termini: dove è più folto dentro penetriam..

  A010001249 

 Pertanto, non contenta di una sofferenza qualsiasi, dice: dove è più folto dentro penetriam.

  A010001249 

 Questo verso significa altresì la profondità delle prove e delle tribolazioni che l’anima desidera affrontare dicendo: dove è più folto dentro penetriam, cioè nelle profondità delle angosce e sofferenze che permettono di addentrarsi nella profondità della sapienza di Dio, fonte di delizie; più la sofferenza è pura, più essa produce una conoscenza pura e, di conseguenza, una gioia più pura ed elevata perché più profonda.

  A010001316 

 La chiese Gesù stesso al Padre: Pater, volo ut quos dedisti mihi, ut ubi sum ego, et illi sint mecum: ut videant claritatem meam quam dedisti mihi: Padre, voglio che anche quelli che mi hai dati, siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai data (Gv 17,24).

  A010001355 

 È lo spirito che attira le facoltà e i sensi del corpo al raccoglimento interiore, dove l’anima beve le acque dei beni spirituali.


11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html
  A011000054 

 dove segretamente solo tu dimori!.

  A011000100 

 Infatti, lo gustò san Pietro quando disse a Cristo: Dove andremo Signore, che hai parole di vita eterna? ( Gv 6,69).

  A011000113 

 Questa festa dello Spirito Santo accade nella sostanza dell’anima, dove né la forza del senso né il demonio possono arrivare, e perciò è più sicura, sostanziale e dilettevole, quanto più è interiore; perché quanto più è interiore, più è pura, e quanta più purezza vi è, tanto più abbondantemente, frequentemente, abitualmente Dio si comunica.

  A011000134 

 E così, questi due modi, unione per solo amore e unione con fiamme d’amore, sono in un certo modo paragonabili al fuoco di Dio che, come dice Isaia, si trova in Sion, e alla fornace di Dio che è in Gerusalemme (31,9); di cui uno rappresenta la Chiesa militante, in cui si trova il fuoco della carità acceso non al massimo grado e l’altro rappresenta la visione della pace, ossia la Chiesa trionfante, dove il fuoco è come fornace accesa in perfezione d’amore..

  A011000151 

 E io non saprei far comprendere questo dolore quanto sia e fino dove può giungere ciò che in essa accade e sente, se non con le parole che a questo proposito Geremia pronuncia: Vedo la mia povertà sotto la verga della Sua ira; mi ha minacciato e trascinato per condurmi nelle tenebre e non nella luce; e contro di me Egli ha volto la Sua mano.

  A011000158 

 La volontà non sente infatti l’amore e la tenerezza della fiamma, impedita dalla sua stessa durezza e aridità, dove non possono entrare i contrari di tenerezza e amore, finché, espulsi i primi da questi ultimi, regna nella volontà amore e tenerezza di Dio.

  A011000168 

 E come se dicesse: non solo ormai non sei più oscura come in passato, bensì sei la divina luce del mio intelletto, con il quale già posso guardarti; e non solamente non distruggi la mia debolezza, ma anzi sei la forza della mia volontà con la quale ti posso amare e godere, essendomi tutta convertita in amor divino; e già non sei peso né oppressione per la sostanza dell’anima, ma al contrario ne sei gloria, diletto e immensità, così che di me si può dire ciò che si canta nel divino Cantico: Chi è colei che sale dal deserto abbondante di delizie, appoggiata al suo diletto, spargendo amore in ogni dove? (8,5).

  A011000174 

 Sebbene sia vero che in questo stato così alto l’anima è tanto più conforme e soddisfatta quanto più è trasformata in amore, e non sa da sé nessuna cosa né osa chiedere, salvo che per il suo Amato, poiché la carità, come dice san Paolo, non pretende le sue cose per sé (1Cor 13,5), ma per il suo Amato; tuttavia, poiché vive nella speranza, nella quale non si può fare a meno di sentire un certo vuoto, prova un certo gemito, anche se soave e delicato, poiché le manca il possesso perfetto dell’adozione dei figli di Dio, dove, compiendosi la sua gloria, il suo appetito si farà quieto..

  A011000242 

 E ciò accade per la purezza e perfezione dello spirito in cui arde [nello Spirito Santo], come accadde negli Atti degli Apostoli (2,3), dove, venendo questo fuoco, con grande veemenza incendiò l’animo dei discepoli, i quali, come dice san Gregorio, arsero interiormente con amore in modo soave..

  A011000256 

 E per comprendere quale sia la natura di questa piaga con la quale qui l’anima parla, è bene sapere che il cauterio di fuoco materiale sempre produce una piaga dove tocca, e possiede tale proprietà: applicato su una piaga non di fuoco, la rende di fuoco.

  A011000267 

 Allora sembra all’anima che tutto l’universo è un mare d’amore nel quale essa è immersa, non riuscendo a vedere né il termine né la fine dove si esaurisce questo amore, sentendo in se stessa, come abbiamo detto, il punto vivo e il centro dell’amore..

  A011000267 

 E di questo intimo punto della ferita, che sembra avere luogo nella metà del cuore dello spirito, ossia dove si prova il massimo del diletto, chi potrà parlarne come conviene? Poiché in quel punto l’anima avverte come un piccolo granello di senape, vivissimo e accesissimo, che irradia intorno un vivo e acceso fuoco d’amore.

  A011000267 

 Questo fuoco, nascendo dalla sostanza e virtù di quel punto vivo dove è la sostanza e la proprietà dell’erba, si diffonde sottilmente attraverso tutte le vene spirituali e sostanziali dell’anima, secondo la sua potenza e forza.

  A011000297 

 Bisogna inoltre sapere che tanto più sottile e delicato è il tocco e tanto maggiore diletto e soavità comunica dove tocca, quanto minor volume e corpo possiede.

  A011000357 

 L’appetito naturale, che solo aveva capacità e forza per gustare il sapore della creatura, procurando così morte, ora è mutato in gusto e sapore divino, mosso e soddisfatto già da un altro principio dove vive più che mai, ossia dal diletto di Dio, ed essendo a lui unito è solamente appetito di Dio..

  A011000362 

 35. In questo modo l’anima è assorta in vita divina, aliena a tutto ciò che è mondano, temporale e appetito naturale, introdotta nelle stanze del Re, dove gode e si rallegra nel suo Amato, ricordandosi del suo petto più che del vino, dicendo: Sebbene sono bruna, figlie di Gerusalemme, sono bella ( Ct 1,4 - 5), perché il mio colore bruno naturale si trasformò nella bellezza del Re celeste..

  A011000397 

 Mosè vide queste lampade sul monte Sinai, dove, passando Dio, si gettò a terra e cominciò a enumerare alcuni attributi divini così dicendo: Imperatore, Signore, Dio, misericordioso, clemente, paziente, che hai molta compassione, verace, misericordioso nei millenni, che cancelli i peccati, le malvagità e i delitti e nessuno è di per sé innocente davanti a Te ( Es 34,6-7) Pertanto gli attributi e le virtù che Mosè lì conobbe in Dio sono quelli dell’onnipotenza, del dominio, della divinità, della misericordia, della giustizia, della verità e rettitudine di Dio.

  A011000440 

 O meravigliosa eccellenza di Dio! Infatti, queste lampade degli attributi divini si vedono e si assaporano in modo distinto, nonostante si gustino in un unico essere e siano accese allo stesso modo e ognuna sia sostanzialmente l’altra! O abisso di diletti! Tanto più abbondante quanto più le tue ricchezze sono raccolte nell’unità e nella semplicità infinita del tuo unico essere, dove il conoscere e il godere dell’uno non escludono la conoscenza e il godimento perfetto dell’altro; anzi ogni grazia e virtù che è in te è luce di qualsiasi altra tua grandezza.

  A011000449 

 Di norma l’anima sperimenta questo grande sentimento quando la sua illuminazione e purificazione sono quasi compiute, poco prima di arrivare all’unione, dove quei desideri sono soddisfatti.

  A011000474 

 L’anima deve sapere che in questa opera Dio è l’agente principale e la guida che la deve condurre per mano dove lei non saprebbe andare, cioè ai beni soprannaturali, poiché né il suo intelletto né la sua volontà né la sua memoria sono in grado di conoscerli.

  A011000498 

 E non solo questo, ma ha anche affogato i gitani nel mare ( Es 14,27-30) della contemplazione, dove il gitano del senso, non trovando spazio per posare il piede né sostegno, affoga e lascia libero il figlio di Dio, il quale è lo spirito uscito ormai fuori dai limiti angusti della sensibilità e libero dalla schiavitù dell’amore dei sensi.

  A011000498 

 O maestro spirituale, poni l’anima nella pace, traendola fuori e liberandola dal giogo e dalla servitù delle deboli operazioni delle sue capacità, che è la sua schiavitù d’Egitto, dove tutto si riduce a mettere insieme la paglia per cuocere la creta ( Es 1,14; 5,7-19), e guidala alla terra promessa dove scorrono latte e miele ( Es 3,8.17; 13,5; 33,3; Lv 20,24; Dt 6,3; 26,9; Sir 46,10); e considera che per questa libertà dei figli di Dio e per questo riposo santo Dio la chiama nel deserto, dove si vestirà a festa e si adornerà con gioielli d’oro e d’argento ( Es 32,2-3; 33,5), avendo già spogliato l’Egitto, lasciandolo privo delle sue ricchezze ( Es 12,33-36), cioè la parte sensitiva.

  A011000499 

 Quando l’anima si avvicina a questo stato, cerca di distoglierla da tutti i desideri di piacere, sapore, gusto e meditazione spirituale, e non inquietarla con la cura e la sollecitudine di cose superiori e tanto meno di cose inferiori, rendendola il più possibile distaccata e solitaria; infatti quanto prima raggiungerà questa oziosa tranquillità, con tanta più abbondanza si infonderà in lei lo spirito della divina sapienza, che è amoroso, tranquillo, solitario, pacifico, soave, inebriante, nel quale essa si sente rapita e piagata teneramente e dolcemente, senza sapere da chi né da dove né come.

  A011000517 

 E così tutta la loro preoccupazione non sia nel rendere le anime conformi al loro modo e alla loro condizione, ma nel sapere dove Dio le vuole condurre, e se non lo sanno le lascino andare senza perturbarle.

  A011000547 

 Costoro non sanno che cosa sia lo spirito: offendono Dio e gli mancano di rispetto mettendo la loro rozza mano dove Egli opera.

  A011000552 

 Perché le cose di Dio devono essere trattate con molta attenzione e a occhi aperti, soprattutto in un caso così importante e in una questione così sublime come è quella di queste anime, dove c’è la possibilità di avere un guadagno infinito se si trova la via giusta e una perdita altrettanto infinita se si sbaglia..

  A011000567 

 Accadrà che Dio procederà all’unzione di alcune anime con unguenti di desideri santi e aspirazioni di lasciare il mondo, di cambiare il loro modo di vivere e di servire Dio, disprezzando le cose del secolo e per Dio è molto importante averle portate fino a questo punto, perché le cose del mondo non dipendono dalla Sua volontà, questi maestri invece con ragioni umane e motivi profondamente contrari alla dottrina di Cristo, alla sua umiltà e disprezzo di tutte le cose, guardando al proprio interesse e gusto, o temendo dove non c’è da temere, renderanno invece difficile ciò o lo faranno ritardare o, quel che è peggio, si impegneranno per toglierlo dal cuore.

  A011000575 

 Così, con poco più di nulla, il demonio causa gravissimi danni, facendo perdere all’anima grandi ricchezze, togliendola, con una piccola esca, dal golfo delle semplici acque dello spirito, dove era immersa e annegata in Dio senza sostegno né appoggio.

  A011000584 

 Infatti, poiché non sa agire se non con sensi e il ragionamento, quando Dio la vuole porre in quel vuoto e in quella solitudine dove non si possono usare le potenze né compiere atti, vedendosi in ozio, cerca di agire e così si distrae.

  A011000664 

 dove segretamente solo tu dimori!.

  A011000695 

 E così avviene che, quando noi siamo negligenti e addormentati davanti a Dio, ci sembra che Dio sia negligente e dimentico di noi, come si vede nel salmo dove David dice: Alzati, Signore, perché dormi? Alzati (43,23), attribuendo a Dio ciò che va attribuito agli uomini, poiché sono loro che dormono, mentre Colui che guarda Israele non dorme mai ( Sal 120,4)..

  A011000710 

 13. E siccome da questo momento il Re del cielo si comporta in modo amichevole con l’anima, come un suo pari e un suo fratello, l’anima non lo teme più; infatti, mostrandole con mansuetudine, e non con il furore, la forza del suo potere e l’amore della sua bontà, le comunica la forza e l’amore del suo petto, scendendo dal trono dell’anima stessa, dove era nascosto, e andando verso di lei come sposo dal suo talamo ( Sal 18,6), toccandola con lo scettro della sua maestà, inchinandosi a lei, e abbracciandola come un fratello.

  A011000714 

 dove segretamente solo tu dimori!.

  A011000717 

 Tuttavia vi è molta differenza fra i diversi modi di dimorare: perché in alcune dimora solo e in altre no; in alcune dimora contento e in altre scontento; in alcune si comporta come se fosse nella sua casa, comandando e reggendo tutto, e in altre si comporta come estraneo in casa altrui, dove non gli è permesso comandare né fare nulla..

  A011000718 

 L’anima dove dimorano meno appetiti e gusti propri è quella dove Dio è più solo, più contento ed è a suo agio come nella propria casa, reggendola e governandola, e dimorandovi tanto più segreto quanto più è solo..

  A011000719 

 E così, in quest’anima, dove non permane più nessun desiderio, né alcuna immagine e forma, né affezione nei confronti di alcuna cosa creata, dimora segretamente l’Amato stretto a lei in un abbraccio tanto più intimo e forte quanto più essa, come abbiamo detto, è pura e lontana da ogni altra cosa che non sia Dio..

  A011000720 

 Però non sempre avverte questi risvegli; poiché solo quando questi risvegli li compie l’Amato, all’anima sembra che Egli si risvegli nel suo seno, dove prima era come addormentato.





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