02-Giovanni della Croce - Detti di luce e amore.html |
A002000073 |
Il cammino della vita non è fatto di frastuono e di agitazione; esige più mortificazione della volontà che molta scienza. |
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A002000092 |
Poiché al momento della morte ti dovrai pentire di non aver impiegato il tempo presente a servire Dio, perché non lo organizzi e lo impieghi ora come vorresti averlo fatto in punto di morte?. |
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A002000179 |
Altro detto per vincere gli appetiti disordinati: coltivare un abituale desiderio di imitare Gesù Cristo in tutte le sue opere, conformandosi alla sua vita, sulla quale occorre meditare per poterla imitare e comportarsi in tutto come avrebbe fatto lui (1S 13,3).. |
04-Giovanni della Croce - Quattro consigli a un religioso.html |
A004000012 |
Per riuscire in questo intento, senza pericolo di sbagliare, non guardi mai al piacere o al dispiacere che le deriva dal compiere o non compiere una data azione, ma al fatto che deve compierla per Dio. |
05-Giovanni della Croce - Gradi di perfezione.html |
A005000004 |
Non fare cosa né dire parola importante che Cristo non avesse fatto o detto se si fosse trovato nella situazione in cui mi trovo io e avesse avuto la mia età e la mia salute.. |
08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html |
A008000174 |
Ma ciò dipende dal fatto che Dio, come dirò più avanti, in quella notte di contemplazione le concede tale luce di conoscenza. |
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A008000228 |
Anche se non può cessare di udire, vedere, odorare, gustare e toccare, tuttavia, se rinuncia e disprezza tutto questo, essa non ci pone attenzione né si lascia ostacolare più di quanto avverrebbe se di fatto non vedesse, non udisse, ecc. |
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A008000228 |
Dice di essere povero, mentre di fatto era ricco, perché non era affatto attaccato alle ricchezze; quindi era come se fosse stato realmente povero. |
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A008000228 |
Se, invece, fosse stato povero di fatto, senza esserlo con la volontà, non lo sarebbe stato per davvero, perché la sua anima sarebbe stata ricca e piena di desideri. |
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A008000236 |
La ragione di ciò, secondo quanto insegna la filosofia, sta nel fatto che due contrari non possono coesistere in uno stesso soggetto. |
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A008000244 |
In realtà non ha voluto seguire i dettami del Signore che c’insegna così: chi vuol essere il più grande si faccia il più piccolo e chi vuole essere piccolo sarà fatto grande (cfr. Lc 22,26). |
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A008000300 |
L’abbagliamento, infatti, è dovuto al fatto che quando si presenta agli occhi una luce diversa, la vista viene così catturata da questa tanto da non vedere più l’altra. |
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A008000314 |
Ora il loro aspetto s’è fatto più scuro della fuliggine, non si riconoscono più per le strade (Lam 4,7-8). |
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A008000346 |
Ho visto molte persone, alle quali Dio aveva fatto la grazia di avanzare molto nel distacco e nella libertà, perdere a poco a poco lo spirito e il gusto di Dio, la santa solitudine, la gioia e l’assiduità nelle pratiche di pietà, fino a perdere tutto, soltanto perché avevano incominciato a lasciarsi vincere da un piccolo attaccamento, un’affezione, una conversazione o un’amicizia, sotto il pretesto di bene. |
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A008000350 |
Con alcune anime Dio ha fatto proprio così: le ha tolte dal mondo, ha ucciso i giganti dei loro peccati e sterminato la moltitudine dei loro nemici, cioè le occasioni pericolose che avevano nel mondo, facendole entrare con maggior libertà in questa terra promessa dell’unione divina. |
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A008000352 |
Anche san Paolo, nella lettera ai Corinzi, c’insegna tale verità: Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d’ora innanzi quelli che hanno moglie vivano come se non l’avessero; coloro che piangono come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero; quelli che comprano come se non possedessero; quelli che usano del mondo come se non ne usassero appieno (1Cor 7,29-31). |
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A008000459 |
Fatto questo, l’anima si unisce all’Amato in un’unione piena di semplicità, purezza, amore e somiglianza.. |
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A008000487 |
Credo, ormai, di aver fatto capire un po’ come la fede sia notte oscura per l’anima e, altresì, come questa debba rimanere all’oscuro della sua luce naturale per lasciarsi guidare dalla fede alla sublime meta dell’unione divina. |
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A008000551 |
La causa, poi, dell’espressione: Pochi sono quelli che la trovano, va ricercata nel fatto che pochi sanno e vogliono entrare in questa estrema nudità e vuoto dello spirito. |
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A008000561 |
Per questo motivo vorrei convincere le persone spirituali circa il fatto che questo cammino che porta a Dio non consiste nella molteplicità delle meditazioni, nei metodi, negli esercizi, nei gusti – sebbene tutto questo sia in qualche modo necessario ai principianti –, ma in una sola cosa indispensabile: nel saper rinnegare davvero se stessi, esteriormente e interiormente, offrendosi alla sofferenza per amore di Cristo e annientandosi in tutto. |
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A008000571 |
Ora, però, parlo all’intelligenza dell’uomo spirituale, soprattutto di colui al quale Dio ha fatto il dono di elevarlo allo stato di contemplazione. |
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A008000623 |
Il motivo sta nel fatto che, se la visione corporea o qualunque sensazione proveniente dai sensi, o qualsiasi altra comunicazione interiore, viene da Dio, nel momento stesso in cui appare ed è avvertita produce il suo effetto nello spirito, ancor prima che l’anima abbia deciso di accettarla o di respingerla. |
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A008000641 |
L’ho fatto nel capitolo precedente, per introdurre l’anima nella notte dello spirito.. |
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A008000647 |
Il motivo di questo sta nel fatto che l’immaginazione non può fabbricare né rappresentare una realtà diversa da quella sperimentata con i sensi esterni, cioè che ha visto con gli occhi, udito con le orecchie, ecc.; al massimo può formare immagini simili a quelle viste, udite o sperimentate, anche se queste non saranno mai superiori e così intense come quelle percepite attraverso i sensi esterni. |
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A008000653 |
Anzi si può dire che più si affannano, meno progrediscono, perché quanto più si ostinano, tanto più si trovano a disagio; non fanno altro che sottrarre l’anima alla pace spirituale, lasciare il più per il meno e ripercorrere il cammino già percorso, siccome vogliono rifare ciò che è già fatto.. |
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A008000679 |
L’indizio consiste nel fatto che non può più, come prima, né meditare né discorrere né trovare in tali esercizi gusto o piacere, perché fino a quel momento non era ancora arrivata al bene spirituale ad essa riservato in questo stato. |
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A008000681 |
Il secondo motivo sta nel fatto che a questo punto l’anima possiede lo spirito di meditazione sostanzialmente e abitualmente. |
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A008000697 |
Così, a volte, essa viene a trovarsi come in un profondo oblio, non sapendo dove si trova, né cosa abbia fatto, né se sia passato del tempo. |
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A008000705 |
Di fatto lo è, e molto anche, lo ammetto, perché si tratta di un argomento di cui si parla poco sia a voce che per iscritto, essendo di per sé straordinario e oscuro. |
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A008000747 |
Pensano in realtà che, per il solo fatto che tali visioni sono vere e vengono da Dio, sia bene accettarle e basarsi su di esse, non considerando che pure in esse l’anima può nutrire spirito di possesso, attaccamento e ostacolo, allo stesso modo delle cose del mondo, se non saprà rinunciarvi. |
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A008000765 |
Primo perché, come ho detto, tali visioni producono nell’anima il loro effetto senza che essa possa impedirlo, pur potendo impedire e impedisca di fatto la visione stessa, come accade spesso. |
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A008000777 |
Questa facilità deriva certamente dal fatto che l’anima è tutta presa da queste visioni. |
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A008000779 |
Ma oltre a questi danni e al fatto che tali anime non crescono nella fede se non si liberano da tali pensieri, vi sono altri danni, in tale comportamento, più sottili e più odiosi agli occhi di Dio, sebbene non così palpabili ed evidenti come i primi, perché impediscono all’anima di conseguire il perfetto spogliamento di sé. |
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A008000787 |
Se talvolta accade che Dio esaudisca la loro richiesta, tali anime si sentono ancora più rassicurate, pensando che il Signore, per il fatto stesso che risponde, si compiaccia e lo voglia. |
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A008000793 |
Per due motivi ho affermato che, sebbene le visioni e le locuzioni di Dio siano vere e sempre certe in sé, tuttavia non sono sempre tali per noi: il primo dipende dal nostro modo difettoso d’intenderle; e l’altro è dovuto al fatto che le loro cause a volte possono cambiare. |
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A008000797 |
Un fatto simile capitò a suo nipote Giacobbe, al tempo in cui il figlio di costui, Giuseppe, lo fece scendere in Egitto a causa della fame che attanagliava i cananei. |
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A008000799 |
Caduti in una grande confusione, non sapevano cosa fare: nonostante Dio avesse loro comandato di combattere, venivano sempre sconfitti, cosa strana soprattutto per il fatto che superavano in numero e forza gli avversari. |
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A008000831 |
Altre volte spiega le circostanze, come fece con Roboamo dicendogli: Se ascolterai quanto ti comanderò, se seguirai le mie vie e farai quanto è giusto ai miei occhi osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l’ho edificata per Davide (1Re 11,38). |
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A008000847 |
Ma anche in questi casi dovremmo considerare ed esaminare il fatto molto più attentamente che se non vi fosse stata rivelazione alcuna, perché il demonio insinua molte cose vere, cose che accadranno e del tutto conformi alla ragione, ma lo fa solo per ingannare.. |
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A008000851 |
Tuttavia Dio si adirò e anche Samuele rimproverò Saul per aver fatto una cosa simile: Quare inquietasti me, ut suscitarer?: Perché mi hai disturbato e costretto a salire? (1Sam 28,15). |
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A008000875 |
Il motivo principale per cui nella legge antica le richieste rivolte a Dio erano permesse ed era opportuno che i profeti e i sacerdoti domandassero rivelazioni e visioni divine, sta nel fatto che la fede non era ancora ben fondata e la legge evangelica non era stata ancora promulgata. |
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A008000879 |
Guarda bene a lui e saprai che in lui ho fatto e detto molto più di quanto mi domandi.. |
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A008000881 |
Se vuoi che ti spieghi qualche fatto o avvenimento misterioso, non hai che da guardare a lui e scoprirai i misteri nascosti, i tesori della sapienza e le meraviglie di Dio in lui racchiuse, come dice l’apostolo Paolo: In quo sunt omnes thesauri sapientiae et scientiae Dei asconditi: Nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza (Col 2,3). |
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A008000885 |
Se Davide alcune volte ha chiesto personalmente qualcosa a Dio, lo ha fatto perché era profeta; ma anche in questo caso non lo faceva senza indossare le vesti sacerdotali, come si legge nel brano del primo libro di Samuele, dove disse al sacerdote Ebiatar, figlio di Abimelech: Porta qui l’efod (1Sam 23,9), che era una delle vesti più rappresentative dei sacerdoti; soltanto dopo consultò Dio. |
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A008000887 |
Fin quando essa non ha fatto così, di solito non è confermata circa la rivelazione in questione. |
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A008000895 |
Ordinariamente Dio, pur trattando con familiarità e a lungo con un’anima, non fa né le dice tutto ciò che può essere fatto dall’abilità o dalla prudenza umana. |
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A008000907 |
Facciano loro comprendere che agli occhi di Dio è più preziosa un’opera o un atto di volontà, fatto per amore, che tutte le visioni, rivelazioni e comunicazioni celesti che possano avere, perché queste non costituiscono né un merito né un demerito; molte altre anime, che non hanno questi fenomeni, progrediscono assai più di quelle che ne sono abbondantemente favorite.. |
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A008000945 |
Così, ad esempio, Dio fa comprendere all’anima una cosa spiegandone all’intelletto la verità, o le svela qualcosa che egli ha fatto, fa o pensa di fare.. |
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A008001007 |
Questo è il motivo per cui ho trattato così brevemente delle conoscenze di profezie, così come ho fatto per le altre verità, pur avendo da dire molto di più su ciascuna di esse. |
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A008001031 |
Questo è uno dei modi attraverso cui egli si comunica a coloro che hanno fatto con lui un qualche patto, tacito o esplicito. |
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A008001039 |
Ora, tale differenza è dovuta non solo al fatto che esse si producono indipendentemente da qualsiasi attività dello spirito, come nel caso delle altre, ma, ripeto, anche perché a volte si verificano senza che lo spirito sia raccolto, anzi molto lontano da quanto gli viene comunicato. |
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A008001055 |
Sebbene siano anch’esse formali come le precedenti, perché s’imprimono nell’anima in un modo molto distinto, ne differiscono per il fatto che producono un effetto vivo e profondo nell’anima, al contrario di quelle puramente formali. |
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A008001063 |
Può capitare che una persona abbia praticato molte opere buone senza ricevere mai questi tocchi; un’altra, invece, può aver fatto molto meno e ricevere dei tocchi molto elevati e in grande abbondanza. |
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A008001098 |
Per questo motivo commette molto errori nelle sue abitudini e nel suo comportamento esteriore: non si ricorda di mangiare né di bere, di aver fatto o visto qualcosa, se le sia stato detto o meno una determinata cosa, appunto perché la sua memoria è assorbita in Dio. |
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A008001164 |
Il primo sta nel fatto che spesso essa s’inganna scambiando una cosa per un’altra. |
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A008001198 |
Sebbene la ragione e il giudizio non dicano espressamente che Dio è simile a qualcuna di quelle immagini, tuttavia la stima che l’anima nutre per esse, se di fatto le stima, fa sì che essa non apprezzi né senta Dio in modo così sublime come insegna la fede, la quale ci rivela un Dio incomparabile e incomprensibile, ecc. |
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A008001212 |
Da ciò deriva che la differenza e il vantaggio esistenti fra lo stato attivo e passivo equivale alla differenza e al vantaggio intercorrente fra ciò che si sta facendo e ciò che è già fatto, oppure fra quanto si vuole conseguire e ciò che abbiamo già raggiunto e ottenuto. |
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A008001212 |
Da ciò si può dedurre, inoltre, che se l’anima vuole impiegare attivamente le sue potenze in queste conoscenze soprannaturali, nelle quali, come ho detto, Dio gliene comunica passivamente lo spirito, non farebbe altro che lasciare il già fatto per rifarlo daccapo, non godrebbe del lavoro compiuto e con la sua attività non farebbe che ostacolare il già fatto. |
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A008001222 |
Chi ha fatto esperienza di queste ultime, può facilmente discernere le une dalle altre, perché la netta differenza che intercorre fra loro è molto chiara ai suoi occhi. |
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A008001246 |
Allo stesso modo le ali di ciascuna di queste passioni sono unite a quelle delle altre, così che, laddove una di esse di fatto volge la faccia, cioè la sua attività, in pratica anche le alte necessariamente la seguono; quando una di esse si spegne, si spengono anche le altre, e se si accende una, si accendono tutte. |
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A008001268 |
Questo, insieme a quanto abbiamo detto dei beni temporali, ce lo insegna con le seguenti parole: Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d’ora innanzi quelli che hanno moglie vivano come se non l’avessero; coloro che piangono come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero; quelli che comprano come se non possedessero; quelli che usano del mondo come se non ne usassero appieno (1Cor 7,29-31). |
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A008001274 |
Questi quattro gradi vengono elencati molto bene da Mosè nel Deuteronomio, con le parole: Si è ingrassato l’amato e ha fatto lunghi passi indietro – sì, ti sei ingrassato, impinguato, rimpinzato –, ha respinto il Dio che lo aveva fatto e si è allontanato da Dio, sua salvezza (Dt 32,15 Volg.).. |
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A008001284 |
Questo terzo grado è evidenziato dal seguito della citazione riportata sopra: Ha respinto Dio che lo aveva fatto (Dt 32,15). |
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A008001302 |
Difatti nel vangelo leggiamo che il Signore s’irritò talmente con quel ricco che si rallegrava solo del fatto di aver accumulato beni per molti anni, da dire che quella stessa notte la sua anima avrebbe dovuto rendere conto (Lc 12,20). |
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A008001320 |
Tutti questi danni provengono dal fatto che l’anima ha voluto assaporare quella gioia. |
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A008001332 |
C’è un altro vantaggio, non minore, per coloro che hanno fatto dei progressi nella mortificazione di questo genere di gioia: gli oggetti e i cattivi pensieri non provocano in loro quelle impressioni impure che suscitano invece in quelli che ancora trovano un po’ di godimento in questi beni naturali. |
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A008001334 |
Vengono quindi ritenuti prudenti e saggi, come di fatto lo sono, tutti coloro che non danno importanza a questi beni naturali, ma solo a ciò che piace a Dio.. |
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A008001418 |
Il sesto danno consiste nel fatto che tali anime generalmente s’ingannano quando giudicano le cose e le opere che piacciono a loro come migliori di quelle che non amano; lodano e stimano le une mentre disprezzano le altre. |
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A008001418 |
Questo deriva dal fatto che nelle loro azioni cercano la propria soddisfazione, non di piacere unicamente a Dio. |
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A008001440 |
Il vantaggio spirituale ed eterno sta nel fatto che Dio viene conosciuto e glorificato per queste opere da chi le compie e da coloro nei quali e di fronte ai quali vengono compiute.. |
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A008001500 |
Prova ne è il fatto che la santa madre Chiesa li approva e ne fa uso. |
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A008001510 |
Se la questione delle immagini ti suggerisce qualche obiezione, ciò dipende dal fatto che non hai ben compreso lo spogliamento e lo spirito di povertà richiesti dalla perfezione. |
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A008001512 |
Da che cosa deriva, infatti, che tu voglia avere una corona del rosario con certe caratteristiche, che sia fatta così e non diversamente, se non dal fatto che hai riposto la tua gioia in uno strumento? E perché vuoi scegliere questa immagine piuttosto che un’altra, non tenendo conto se ti risveglia maggiormente l’amore, ma solo se è più preziosa e più bella? Se tu non nutrissi altro desiderio e altra gioia che amare Dio, non ti importerebbe nulla di queste cose. |
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A008001518 |
Il motivo, quindi, per cui Dio compie miracoli e accorda grazie tramite alcune immagini piuttosto che altre, non è perché valgano di più, ma per il solo fatto che risvegliano maggiormente nei fedeli la devozione assopita e l’amore alla preghiera. |
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A008001520 |
Anzitutto perché lo stesso fatto di doversi muovere per andare a vederle accresce la devozione e rende più intenso l’atto. |
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A008001534 |
Credo di aver fatto capire come la persona spirituale che ripone la gioia e il compiacimento nelle cose accessorie delle immagini possa cadere in molte imperfezioni, forse anche più pericolose che se essa si attaccasse agli altri beni corporali e temporali. |
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A008001618 |
Per giungere all’unione con Dio deve, quindi, fare il vuoto nelle sue potenze e distaccarsi da tutte le gioie particolari, per quanto soavi e piacevoli appaiano, indipendentemente dal fatto che siano terrene o celesti. |
09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html |
A009000126 |
Se ha potuto operare il distacco – tiene a precisare –, lo ha fatto con la forza e la veemenza dell’amore che lo Sposo le ha concesso in questa contemplazione oscura. |
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A009000176 |
Alcune di queste persone nutrono per altre dell’affetto, facendolo passare per un fatto spirituale, ma molto spesso queste amicizie sono morbose e per niente spirituali. |
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A009000192 |
Alcuni di loro arrivano a un tale eccesso che, per il fatto di praticare per obbedienza certi esercizi di pietà, perdono la voglia e la devozione di farli: ma questo non perché sono loro comandati, bensì perché loro unico gusto e voglia è seguire le proprie inclinazioni. |
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A009000198 |
E si attaccano tanto a quest’idea che, se non vi trovano qualche gusto o consolazione sensibile, pensano di non aver fatto nulla. |
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A009000204 |
I principianti, perciò, devono fare tutto il possibile, per quanto sta in loro, finché Dio li purificherà di fatto, introducendoli nella notte oscura. |
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A009000208 |
Quanto all’invidia, di solito porta molti di loro a essere gelosi del bene spirituale altrui; provano una pena visibile quando vedono gli altri più avanti nel cammino spirituale e non vorrebbero che venissero lodati, perché le loro virtù li rattristano; a volte non possono sopportare questo fatto, al punto che oppongono il contrario, confutando come possono le lodi: crepano, come si dice, d’invidia. |
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A009000224 |
Il motivo, ripeto, sta nel fatto che sono un po’ cresciuti, e allora Dio, per fortificarli e farli uscire dal loro infantilismo, li stacca dal petto delle sue consolazioni; non li tiene più in braccio e insegna loro a camminare da soli. |
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A009000238 |
Quest’aridità è dovuta al fatto che Dio trasferisce allo spirito i beni e la forza dei sensi, e poiché i sensi e la natura non sono capaci di tali beni spirituali, restano privi di nutrimento, nell’aridità e nel vuoto. |
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A009000252 |
Somiglia a colui che abbandona il già fatto per rifarlo daccapo; a colui che esce dalla città per poi rientrarvi; o a colui che lascia la preda catturata per inseguirla di nuovo. |
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A009000280 |
Non quando godeva le delizie e la gloria che era solito avere da Dio, di cui lo stesso Giobbe ci parla (Gb 1,1-8), ma quando fu posto tutto nudo sul letamaio, abbandonato e persino tormentato dai suoi amici, colmo di angoscia e di amarezza, ricoperto di vermi, sulla nuda terra (Gb 29-30), solo allora colui che solleva l’indigente dalla polvere ( Sal 112,7), il Dio altissimo, si degnò di scendere e parlare con lui faccia a faccia, mostrandogli le profondità incommensurabili della sua sapienza, come non aveva mai fatto nel tempo della sua prosperità (Gb 38-42).. |
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A009000343 |
Simile a colui che è uscito da un angusto carcere, l’anima avanza nelle cose di Dio con molta maggiore facilità e soddisfazione, insieme a una gioia più abbondante e intima, di quanto non avesse fatto agli inizi, prima di entrare nella notte dei sensi. |
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A009000363 |
Le persone spirituali hanno fatto dei progressi, dunque, durante il tempo trascorso a nutrire i loro sensi di dolci comunicazioni. |
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A009000415 |
Ciò è quanto Giobbe, che ne aveva fatto esperienza, esprime molto bene in questi termini: Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha rovinato, mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato; ha fatto di me il suo bersaglio. |
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A009000417 |
Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce. |
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A009000417 |
Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi come i morti da lungo tempo. |
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A009000419 |
Oltre alle sofferenze che le vengono dalla solitudine e dall’abbandono che prova in questa oscura notte, l’anima soffre anche per il fatto di non trovare consolazione in solide letture né sostegno in maestri spirituali. |
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A009000431 |
Oltre a ciò, molte volte le accade di essere talmente distratta e avere delle dimenticanze così gravi da passare molto tempo senza sapere cosa ha fatto o ha detto, né ciò che fa o farà e, anche volendolo, non può prestare attenzione a nulla.. |
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A009000439 |
Ne segue che l’anima conosce e penetra con grande facilità ed estensione qualsiasi fatto divino e umano che le si presenta. |
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A009000451 |
Tutto ciò è dovuto al fatto che l’anima si sta allontanando ed estraniando dal comune modo di sentire le cose e di conoscerle. |
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A009000455 |
A tale scopo sarà meglio prendere in prestito le parole di Giobbe, che aveva fatto un’esperienza del genere: I miei ruggiti sgorgano come acqua (Gb 3,24). |
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A009000473 |
A tale proposito ci viene in aiuto la testimonianza dell’Ecclesiastico che racconta quanto dovette soffrire per attingere la sapienza e goderne: Ho impegnato tutte le mie forze per la sapienza… Il mio intimo si è sconvolto per cercarla, ma dopo ho fatto un grande acquisto (Sir 51,19.21).. |
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A009000481 |
Sesto: dal paragone fatto possiamo dedurre anche il motivo per cui l’anima crede che tutto il bene sia perduto e che, anzi, sia piena di mali, perché durante questa purificazione non prova altro che amarezza. |
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A009000507 |
Che l’anima venga purificata allorquando viene illuminata dal fuoco della sapienza piena d’amore (Dio non concede mai la sapienza mistica senza accordare allo stesso tempo l’amore, perché è lo stesso amore che la infonde), lo dimostra molto chiaramente Geremia quando dice: Dall’alto ha scagliato un fuoco e nelle mie ossa lo ha fatto penetrare ( Lam 1,13). |
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A009000507 |
Quest’oscura contemplazione, difatti, infonde nell’anima sia l’amore sia la sapienza, a ognuno secondo le proprie capacità e i propri bisogni, quando appunto l’anima è illuminata e purificata dalle sue ignoranze, come dice il Saggio (Sir 51,19), che ne aveva fatto esperienza.. |
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A009000529 |
Se soltanto potesse persuadersi che non tutto è perduto e finito per lei, ma che tutto quello che passa è per il meglio, come è di fatto, e che Dio non è irritato con lei, non le importerebbe nulla di tutte quelle pene; al contrario, se ne rallegrerebbe sapendo che servono a dare gloria a Dio. |
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A009000533 |
La sua richiesta, analizzata a mente serena, era insensata, dal momento che se l’ortolano avesse rubato lui il corpo, evidentemente non gliel’avrebbe detto, né tanto meno gliel’avrebbe fatto portare via. |
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A009000547 |
Pertanto è stata una sorte fortunata per l’anima il fatto che Dio abbia addormentato, durante questa notte, tutta la gente di casa, cioè tutte le sue potenze, le sue passioni, i suoi affetti e i suoi appetiti che vivono nella sua parte sensitiva e spirituale. |
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A009000577 |
Malgrado il buon uso che ne avevi fatto, non potevi agire così bene, perfettamente e sicuramente come ora, a causa della loro impurità e imperfezione. |
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A009000579 |
Un altro motivo, per cui l’anima non solo avanza sicura al buio, ma riceve anche grande profitto, sta nel fatto che comunemente il suo progresso e la sua perfezione le vengono da dove meno se l’aspetta, anzi perlopiù di là dove pensa di perdersi. |
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A009000617 |
Oltre al fatto che la virtù dell’umiltà è una grandezza per l’anima che vi si esercita, di solito Dio la fa salire per questa scala perché la discenda, e la fa scendere perché la risalga, affinché si compia ciò che dice il Saggio: Prima della caduta il cuore dell’uomo si esalta, ma l’umiltà viene prima della gloria (Pro 18,12).. |
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A009000621 |
Il motivo di questa norma sta nel fatto che lo stato di perfezione esige il perfetto amore di Dio e il disprezzo di sé, il che non può verificarsi senza conoscere Dio e se stessi. |
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A009000621 |
Prova ne è il fatto che ordinariamente si ritiene la peggiore delle sfortune ciò che è di grande profitto per l’uomo, come perdere o annientare se stesso; al contrario, si ritiene buona fortuna ciò che vale di meno, come le gioie e le consolazioni, ove generalmente ci si perde anziché guadagnare.. |
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A009000623 |
Il motivo principale per cui tale contemplazione viene qui chiamata scala sta nel fatto che essa è scienza d’amore, cioè conoscenza piena d’amore, infusa da Dio, che nello stesso tempo illumina e fa innamorare l’anima, fino a elevarla di gradino in gradino a Dio, suo creatore, dal momento che solo l’amore unisce definitivamente l’anima a Dio. |
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A009000633 |
Nell’intimo del suo cuore prega così: “O mio Signore e mio Dio, sono tanti quelli che cercano in te conforto e piacere e desiderano grazie e doni, ma quanto pochi sono quelli che, mettendo da parte ogni interesse, si sforzano di piacere a te e di darti qualcosa che a loro costa! Il male, mio Dio, non sta nel fatto che tu non vuoi accordarci nuove grazie, ma nel cattivo uso che ne facciamo, quasi per obbligarti a concedercene continuamente!”. |
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A009000639 |
Il motivo di questa leggerezza d’amore posseduta dall’anima in questo sesto grado è dovuta al fatto che l’amore in lei è molto cresciuto, e anche perché è quasi del tutto purificata, come dicono il Salmo 58,5 ( Volg.): Sine iniquitate cucurri: Io corsi e regolai i miei passi senza iniquità, e l’altro Salmo 118,32: Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore. |
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A009000665 |
Questo è il compito abituale della speranza nell’anima, che leva gli occhi al cielo per guardare solo Dio, come dice di aver fatto Davide: Oculi mei semper ad Dominum: I miei occhi sono rivolti sempre al Signore ( Sal 24,15). |
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A009000691 |
E allora, vedendo che non può opporsi per il fatto che esse avvengono nel profondo dell’anima, fa quanto gli è possibile per sconvolgere e turbare la parte sensitiva, che può raggiungere facilmente. |
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A009000705 |
Il motivo sta nel fatto che sua Maestà dimora sostanzialmente nell’anima, ove né l’angelo né il demonio possono riuscire a comprendere quanto accade o a conoscere le comunicazioni intime e segrete che avvengono tra Dio e l’anima. |
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A009000735 |
La prima, dice l’anima, consiste nel fatto che in questa notte fortunata Dio la conduce per un cammino di contemplazione così solitario e segreto, così lontano ed estraneo ai sensi, che nulla di quello che le appartiene né creatura alcuna sono in grado d’influenzarla al punto di ostacolarla o frenarla nella via dell’unione d’amore.. |
10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
A010000060 |
E questo per due motivi: anzitutto perché è già stato scritto molto per i principianti; in secondo luogo perché in questo scritto mi rivolgo a Vostra Reverenza che me ne ha fatto richiesta, a cui nostro Signore ha concesso la grazia di averla tratta da questi stati iniziali per introdurla nel seno del suo amore divino. |
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A010000355 |
Questo supplizio non è provocato dal fatto d’essere stata ferita; al contrario, essa considera salutari queste ferite d’amore. |
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A010000355 |
Tale supplizio, invece, è provocato dal fatto che l’Amato, dopo averla ferita, l’ha lasciata nella sua pena. |
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A010000403 |
All’anima non bastano i gemiti e le preghiere né l’aiuto d’intermediari per conversare con l’Amato, come ha fatto nelle precedenti strofe, ma insieme a questo ella stessa deve mettersi a cercarlo. |
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A010000434 |
Per questo l’anima, considerando che egli ordinò così e che così fu fatto, canta nel verso successivo: piantati dalla mano dell’Amato!. |
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A010000463 |
In questo modo donò loro l’essere naturale, arricchito di molte grazie e doni naturali, facendole complete e perfette, come dice la Genesi: Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco era cosa molto buona (Gn 1,31). |
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A010000509 |
Secondo la strofa, queste due forme di sofferenza d’amore, cioè la piaga e il morire, sono prodotte dalle creature razionali: la piaga, per il fatto che le vanno raccontando infinite grazie dell’Amato nei misteri e nella sapienza di Dio insegnati dalla fede; quanto al morire, esso è dovuto a ciò che, come riferisce la strofa, vanno appena balbettando, cioè il sentimento e la nozione della Divinità che alcune volte l’anima scopre in quello che sente raccontare di Dio. |
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A010000517 |
È come se dicesse: oltre al fatto che queste creature mi feriscono con le infinite grazie che di te mi fanno conoscere, rimane sempre un non so che, qualcosa che resta ancora da dire, qualcosa che si riconosce ancora inespresso. |
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A010000534 |
L’anima, sentendosi morire d’amore, come ha appena detto, ma non potendo morire per godere con libertà dell’amore, si lamenta per il fatto di essere costretta nella vita corporale, a motivo della quale le viene dilazionata quella spirituale. |
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A010000536 |
E san Giovanni aggiunge: Quod factum est, in ipso vita erat: Tutto ciò che è stato fatto, era vita in Dio (Gv 1,3.4). |
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A010000553 |
Vedendosi ferita e sola, senza che alcuno l’aiuti e senz’altra medicina se non il suo Amato, proprio colui che l’ha ferita, gli chiede perché, avendole piagato il cuore con l’amore della sua conoscenza, non l’abbia poi sanato con la sua presenza visibile; e inoltre, avendole rubato il cuore con l’amore con cui l’ha fatto innamorare, sottraendolo al suo stesso potere, perché mai gliel’abbia lasciato così, cioè non più suo – chi ama, infatti, non possiede più il suo cuore perché lo ha dato all’Amato –, e non l’abbia posto davvero nel proprio cuore, appropriandosene con totale e definitiva trasformazione amorosa nella gloria. |
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A010000557 |
Questo è il lamento che l’anima rivolge all’Amato: se egli le ha rubato il cuore per amore e lo ha sottratto al suo stesso potere e possesso, perché gliel’ha lasciato in quello stato, senza appropriarsene davvero prendendoselo, come fa il ladro con la refurtiva rubata, che di fatto porta via con sé?. |
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A010000631 |
Il motivo di tutto ciò sta nel fatto che simili grazie non possono essere sopportate a lungo nella carne, perché lo spirito viene elevato per unirsi con lo Spirito divino che si dà all’anima e quindi necessariamente deve in qualche modo abbandonare la carne. |
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A010000677 |
Poiché l’anima in questo stato si unisce a Dio, sente che tutte le cose non sono che un solo essere con lui, come percepì san Giovanni quando disse: Quod factum est in ipso et vita erat, ossia: Ciò che fu fatto, in lui era vita (Gv 1,3-4). |
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A010000695 |
Il motivo sta nel fatto che viene comunicato all’anima una sostanza già tutta compresa e libera da ogni accidente e fantasma; viene comunicata all’intelletto che i filosofi chiamano passivo o possibile, perché la riceve passivamente, senza far nulla da parte sua. |
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A010000699 |
Il fatto che l’anima riceva questa conoscenza sostanziale spoglia di ogni accidente, di cui si è parlato, non significa che essa possieda la fruizione di Dio perfetta e chiara come in cielo. |
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A010000701 |
Fatto questo, spiegherò brevemente quanto attiene al nostro argomento. |
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A010000773 |
Difatti, come il vino aromatico è fatto fermentare con molte e diverse spezie odorose e corroboranti, così è per quest’amore che Dio concede a coloro che sono già perfetti: è fermentato e depositato nelle loro anime, aromatizzato con le virtù che l’anima ha ormai acquisito. |
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A010000794 |
In questa strofa l’anima canta il sublime favore che Dio le ha fatto accogliendola nell’intimo del suo amore, che è l’unione o trasformazione d’amore in Dio. |
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A010000802 |
Quanto al terzo favore, cioè che la volontà beva amore, lo dice ancora la sposa sempre nel Cantico dei Cantici: Introduxit me rex in cellam vinariam, ordinavit in me charitatem: Il re mi ha introdotta nella cella segreta e ha ordinato in me la carità (Ct 2,4 Volg.), che vuol dire: mi ha fatto bere amore immergendomi nel suo amore, o più chiaramente, parlando con maggior esattezza: ha ordinato in me la sua carità, conformandomi ad essa e adattandola a me. |
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A010000804 |
Questo fatto, del resto, è stato sperimentato da molte persone spirituali che spesso si sentono ardere d’amore di Dio senza averne una conoscenza più chiara di prima; possono, infatti, comprendere poco e amare molto e comprendere molto ma amare poco. |
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A010000833 |
Dice che nella cella segreta ebbe luogo uno scambio d’amore: Dio si è consegnato a lei, offrendole liberamente il petto del suo amore e insegnandole la sua sapienza e i suoi segreti; da parte sua, la sposa si è consegnata a Dio, donandosi a lui di fatto e per intero, senza riservare nulla né per sé né per altri, proclamandosi sua per sempre. |
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A010000839 |
Grazie al fatto che ha bevuto alla soave fonte di Dio, l’anima si è inebriata di Dio in tutta libertà e, con grande soavità, si è consegnata a lui. |
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A010000856 |
Dicendo che la sua anima si è data, la sposa ricorda il dono che ha fatto di se stessa all’Amato in quest’unione d’amore. |
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A010000895 |
E di fatto è così, come dice san Paolo: Mori lucrum (Fil 1,21), cioè il mio morire per Cristo è il mio guadagno. |
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A010000941 |
Oh, meraviglia degna di suscitare la nostra ammirazione e la nostra gioia! Dio fatto prigioniero da un capello! Il motivo di questa preziosa cattura sta nel fatto che Dio ha voluto fermarsi a guardare, cioè amare, come ho detto, il nostro umile essere. |
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A010000941 |
Se egli, nella sua grande misericordia non ci avesse guardato e amato per primo, come dice san Giovanni (1Gv 4,10), e non si fosse abbassato, in lui non avrebbe fatto alcuna presa lo svolazzo del capello del nostro misero amore, perché non si sarebbe elevato così in alto da riuscire a catturare quest’ uccello divino delle alture. |
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A010000968 |
6.In virtù di questo favore e di questa grazia che gli occhi della tua misericordia mi hanno fatto innalzandomi al tuo amore, ottennero e meritarono gli occhi miei adorar quanto vedean.. |
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A010001006 |
Ma è, altresì, una delle gioie più intime che l’anima prova abitualmente nel suo rapporto con Dio, quando è colmata, a sua volta, del dono che essa ha fatto al suo Amato. |
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A010001006 |
Quando l’Amato lo riceve, come di fatto avviene, ottiene una grande gloria, perché insieme alle virtù l’anima offre se stessa, e questo è il più grande onore che possa rendergli. |
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A010001041 |
Il profumo è così forte che è provato non solo dentro l’anima, ma suole riversarsi altresì all’esterno: lo sanno riconoscere coloro che ne hanno fatto esperienza. |
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A010001060 |
Ha, altresì, invocato e ottenuto il soffio dello Spirito Santo, come ha fatto nelle strofe precedenti, condizione necessaria e adeguata per arrivare alla perfezione di questo stato. |
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A010001060 |
L’anima ha già fatto di tutto per cacciare le volpi e fermare la tramontana: disturbi e inconvenienti che le impedivano la gioia perfetta dello stato di matrimonio spirituale. |
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A010001062 |
Successivamente ha raccontato che il Diletto le ha comunicato profonde verità e le ha fatto frequenti visite, grazie alle quali è cresciuta e si è perfezionata nel suo amore. |
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A010001066 |
La chiama sorella e sposa, perché lo era già per l’amore e il dono di sé che le aveva fatto prima di chiamarla a questo stato di matrimonio spirituale. |
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A010001070 |
Dopo aver fatto questo, ti possa io trovare fuori, cioè fuori di tutto il creato e di me stessa, nella solitudine e nella nudità di spirito. |
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A010001070 |
Il fatto di chiamarlo fratello fa comprendere l’uguaglianza che vige nel fidanzamento d’amore tra i due prima di arrivare a questo stato. |
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A010001145 |
Ma la sua parte inferiore, ossia la sensualità, potrebbe impedire questo favore divino, e di fatto ostacola e disturba il possesso di un bene così grande. |
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A010001195 |
Come la colomba che uscì dall’arca di Noè, vi tornò con un ramoscello d’olivo nel becco, come segno della misericordia di Dio per aver fatto cessare le acque che avevano sommerso la terra (Gn 8.8-11), allo stesso modo l’anima, uscita dall’arca dell’onnipotenza di Dio al momento in cui fu creata, dopo aver attraversato le acque del diluvio dei suoi peccati e delle sue imperfezioni, delle pene e delle sofferenze di questa vita, ora ritorna all’arca del petto del suo Creatore con il ramoscello d’olivo, che è la clemenza e la misericordia che Dio le ha usato. |
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A010001195 |
Infatti l’ha condotta fino a questo sublime stato di perfezione avendo fatto ritirare dalla terra della sua anima le acque dei peccati, concedendole vittoria contro gli assalti e le forze dei nemici che le avevano impedito di ottenere questo favore. |
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A010001212 |
Lo Sposo, inoltre, mostra la sua gioia per il fatto che questa solitudine è la disposizione in cui l’anima si è posta per lasciarsi veramente guidare e muovere da lui. |
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A010001268 |
In essi l’anima non può penetrare, né può raggiungerli, come ho detto, se prima non passa per l’oscurità della sofferenza interiore ed esteriore, se non dopo che ha ricevuto da Dio molti favori intellettuali e sensibili e ha fatto molto esercizio spirituale. |
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A010001272 |
Infatti, anche se l’anima si esprime in questo modo, essa è già trasformata di fatto dallo stato del matrimonio spirituale (benché, come ho detto, sostanzialmente non le si aggiunga nulla); non per questo cessa di avere nuove illuminazioni e trasformazioni grazie alle nuove conoscenze e luci divine; anzi essa riceve, molto frequentemente, le illuminazioni di nuovi misteri che Dio le comunica, dati i rapporti che esistono tra loro due. |
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A010001314 |
Credo volesse dire questo san Paolo quando scriveva: Quoniam autem estis filii, misit Deus Spiritum Filii sui in corda vestra clamantem: Abba, Pater: Che voi siete figli lo prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! (Gal 4,6). |
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A010001316 |
La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. |
11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html |
A011000151 |
Fece invecchiare la mia pelle e la mia carne e spezzò le mie ossa; ha fatto una siepe intorno a me, circondandomi di amarezze e di fatiche; mi pose nell’oscurità, come i morti da secoli; costruì mura intorno a me affinché io non uscissi, ha reso pesanti le mie catene. |
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A011000201 |
La quarta ragione è perché si consumi al più presto il velo della vita; perché tagliare e consumare richiedono maggior riflessione, in quanto si attende che la cosa sia giunta a maturazione o al suo termine, o che intervenga qualche altro fatto, mentre squarciando non si deve attendere che le cose giungano al loro punto di maturazione né nulla di simile.. |
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A011000203 |
34. Ciò chiede l’anima innamorata, la quale non sopporta l’attesa implicita nel fatto che la vita si consumi in modo naturale né che termini in questo o quel tempo; infatti la forza dell’amore e la disposizione che vede in sé la spingono a desiderare e a chiedere che si spezzi immediatamente la tela della vita durante uno di questi soprannaturali incontri o impeti d’amore.. |
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A011000207 |
La ragione va ricercata nel fatto che, come già detto, provando l’anima in Dio un infinito desiderio che la vita finisca e siccome ciò non può accadere non essendo ancora giunto il tempo della sua perfezione, essa vede che, per consumarla e liberarla dalla carne, Dio la investe in maniera divina e gloriosa con tali incontri. |
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A011000297 |
O tocco ineffabilmente delicato del Verbo, perché fatto nell’anima se non con il tuo purissimo e semplicissimo essere, il quale, essendo infinito, infinitamente è delicato, e, per ciò, tanto sottilmente, amorosamente, eminentemente e delicatamente tocca,. |
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A011000449 |
Poiché l’appetito spirituale è vuoto e libero da ogni creatura e da ogni affezione, perduta la sua tempra naturale e forgiato in modo divino, fatto ormai l’anima il vuoto in sé, ma non avendo ancora avuto la comunicazione del divino nell’unione con Dio, essa avverte la pena di questo vuoto e una sete maggiore della morte, soprattutto quando da alcuni spiragli o riflessi traspare qualche raggio divino senza che tuttavia esso le si comunichi. |
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A011000483 |
E poiché, per natura, tutte le operazioni che può da sé compiere l’anima avvengono attraverso i sensi, ne consegue che in questo stato Dio è l’agente e l’anima la paziente; infatti essa si comporta solamente come colei che riceve e in cui viene fatto qualcosa, e Dio come colui che dà e che agisce in lei, comunicandole i beni spirituali nella contemplazione, la quale è notizia e amore divino al tempo stesso, ossia notizia amorosa, senza che lei faccia uso dei suoi atti e ragionamenti naturali, poiché ora non può più occuparsene come prima.. |
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A011000529 |
La ragione di ciò risiede nel fatto che la volontà non può amare se non ciò che l’intelletto conosce.. |
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A011000593 |
Perciò questo senso comune dell’anima, fatto ricettacolo e archivio delle grandezze di Dio, è tanto illuminato e ricco quanto maggiore è quel possesso sublime e splendente che ottiene.. |
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A011000706 |
La seconda causa è quella che fa al caso nostro, e corrisponde a ciò che l’anima dice nel primo verso, ossia al fatto che Dio si mostra dolce con essa.. |
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A011000726 |
Ma nel risveglio che lo Sposo compie in quest’anima perfetta, tutto ciò che accade è perfetto, perché tutto viene fatto da Lui. |