02-Giovanni della Croce - Detti di luce e amore.html |
A002000170 |
Non parli di ciò che Dio le ha dato e ricordi quel detto della sposa: Il mio segreto è per me (Is 24,16 Volg.).. |
08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html |
A008000213 |
Nel libro di Tobia (6,18-22 Volg.) questi tre generi di notti sono stati raffigurati dalle tre notti che, su richiesta dell’angelo, il giovane Tobia dovette attraversare prima di unirsi con la sua sposa. |
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A008000217 |
Difatti anche l’angelo aveva detto a Tobia che, trascorsa la terza notte, si sarebbe unito con la sua sposa nel timore del Signore. |
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A008000699 |
Per questo la sposa del Cantico afferma che, tra gli effetti prodotti in lei da questo suo sogno e oblio, c’era questo non sapere, quando, al momento in cui riceveva questa grazia, esclamò: Nescivi, cioè non seppi (Ct 6,12) da dove mi veniva tale grazia. |
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A008000699 |
Per questo motivo la sposa, che era saggia, sempre nel Cantico risponde a se stessa su questo dubbio, affermando: Ego dormio et cor meum vigilat (Ct 5,2), come a dire: sebbene io dorma, secondo la mia natura, cessando di agire naturalmente, il mio cuore vigila, elevato soprannaturalmente in una conoscenza soprannaturale.. |
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A008001126 |
Allo stesso modo lo sposo del Cantico voleva che fosse la sua sposa, quando diceva: Sorella mia sposa, giardino chiuso, fontana sigillata tu sei (Ct 4,12), chiusa cioè a tutte le cose che vi potrebbero entrare.. |
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A008001208 |
E lo Sposo dice alla sposa: Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio (Ct 8,6). |
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A008001214 |
Lo Sposo dice, inoltre, allo sposa di metterlo come sigillo sul suo braccio (Ct 8,6), che simboleggia l’esercizio dell’amore, ove l’amato si nutre e trova le sue delizie.. |
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A008001214 |
Quanto alle parole dello Sposo citate sopra, vanno riferite all’amore che egli porta alla sposa. |
09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html |
A009000244 |
Al riguardo possiamo capire ciò che la sposa dice allo Sposo nel Cantico: Distogli da me i tuoi occhi; il loro sguardo mi rapisce ( Ct 6,4). |
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A009000359 |
Ivi l’anima sarà obbligata a camminare nell’oscurità e nella purezza della fede, unico mezzo proprio e adeguato per l’unione con Dio, come afferma Osea: Ti farò mia sposa per sempre, cioè ti unirò a me nella fede ( Os 2,21-22).. |
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A009000533 |
Questo è il motivo per cui, quando la sposa del Cantico uscì per cercare il suo Amato per le piazze e le contrade, credendo che gli altri stessero facendo la stessa cosa, disse loro che, se l’avessero trovato, gli dicessero che lei soffriva d’amore per lui ( Ct 5,8). |
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A009000545 |
Per questo, anche la sposa del Cantico, che desiderava incontrarlo da solo, diceva: Oh, se tu fossi mio fratello… trovandoti fuori ti potrei baciare e nessuno potrebbe disprezzarmi! ( Ct 8,1). |
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A009000599 |
Si chiama, dunque, segreta proprio perché le suddette potenze non possono conseguirla, ma è lo Spirito Santo che la infonde nell’anima, come dice la sposa del Cantico (2,4), senza che essa lo sappia né comprenda come avvenga. |
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A009000627 |
Di questo grado d’amore parla la sposa quando dice: Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, se trovate il mio Diletto che cosa gli racconterete? Che sono malata d’amore! ( Ct 5,8). |
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A009000629 |
Così faceva la sposa, la quale, dopo aver chiesto alle guardie notizie del suo Diletto, passò oltre e le lasciò ( Ct 3,3-4). |
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A009000629 |
La sposa dice che, quando languiva nel primo grado d’amore, lo cercò di notte nel suo letto, ma non lo trovò. |
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A009000633 |
Trovandosi nel quarto grado, la sposa, che desidererebbe essere già nell’ultimo, dice allo Sposo: Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, cioè l’atto e l’opera d’amore, tenace come gli inferi è la passione ( Ct 8,6). |
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A009000635 |
Il desiderio che ha la sposa di abbracciare l’Amato e unirsi a lui è così ardente che ogni indugio, per quanto minimo, diventa lunghissimo, doloroso e insopportabile. |
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A009000641 |
Una volta pervenuta a questo grado la sposa osò dire: Osculetur me osculo oris sui!: Oh, mi baciasse col bacio della sua bocca! ( Ct 1,1 Volg.). |
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A009000643 |
L’ottavo gradino d’amore fa sì che l’anima afferri e si stringa all’Amato senza mai più lasciarlo, come dice di sé la sposa: Quando trovai l’Amato del mio cuore, lo strinsi fortemente, e non lo lascerò ( Ct 3,4). |
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A009000661 |
Questi, in realtà, voleva provare la fede della sua sposa per mezzo delle sofferenze e delle tribolazioni, in modo che essa potesse poi ripetere in tutta verità ciò che Davide afferma: Seguendo la parola delle tue labbra ho camminato per sentieri difficili ( Sal 16,4 Volg.).. |
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A009000691 |
A questo punto conosce per esperienza la verità di quanto la sposa dice nel Cantico a tale proposito: Ecco la lettiga di Salomone, sessanta forti le stanno intorno… contro i pericoli della notte ( Ct 3,7-8). |
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A009000693 |
Ciò è quanto riferisce la sposa del Cantico, la quale ha sperimentato questo tormento quando ha voluto addentrarsi nel raccoglimento interiore per godere di questi beni: Nel giardino dei noci io sono scesa, per vedere il verdeggiare della valle, per vedere se la vite metteva germogli, se fiorivano i melograni; non lo so, il mio desiderio fu turbato per i carri di Amminadib ( Ct 6,11-12), cioè dal demonio.. |
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A009000707 |
Questi sono i tocchi che la sposa chiede all’inizio del Cantico: Osculetur me osculo oris sui: Oh, mi baciasse col bacio della sua bocca! ( Ct 1,1 Volg.), ecc. |
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A009000719 |
La stessa cosa fa capire la sposa del Cantico, quando dice che, dopo aver incontrato le guardie notturne che la percossero, la ferirono e le tolsero il mantello ( Ct 5,7), trovò l’Amato del suo cuore ( Ct 3,4).. |
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A009000721 |
Chi, dunque, rifiutasse di uscire nella notte suddetta in cerca dell’Amato ed essere spogliato e mortificato nella sua volontà, e volesse cercarlo nella tranquillità del suo letto, come faceva la sposa, non lo troverebbe; quest’anima, invece, dice che l’ha trovato, uscendo in una notte oscura, / con ansie, dal mio amor tutta infiammata.. |
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A009000721 |
Questo è significato dal mantello che viene tolto alla sposa e dalle ferite che riceve nella notte in cui si mette alla ricerca dello Sposo; non poteva infatti indossare il nuovo vestito nuziale che desiderava, senza prima togliersi il vecchio. |
10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
A010000005 |
La sposa. |
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A010000189 |
là gli promisi d’esser sua sposa.. |
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A010000241 |
Entrata ormai è la sposa. |
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A010000263 |
ché la sposa dorma più sicura.. |
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A010000326 |
Inizia la spiegazione delle strofe d’amore tra la sposa e lo Sposo. |
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A010000343 |
Questo appunto voleva dire la sposa nel Cantico dei Cantici allorché, desiderando unirsi intimamente alla divinità del Verbo, suo Sposo, si rivolse al Padre in questi termini: Indica mihi ubi pascas, ubi cubes in meridie, cioè: Dimmi dove vai a pascolare il gregge, dove lo fai riposare al meriggio (Ct 1,7). |
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A010000343 |
Questo nutrimento, di cui il Padre si pasce, e questo letto fiorito del Verbo divino, dove si adagia nascosto ad ogni creatura mortale, è ciò che l’anima sposa chiede in questi termini: Dove ti sei nascosto?. |
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A010000351 |
A questo punto occorre osservare che nel Cantico dei Cantici la sposa paragona lo Sposo al cervo e al capriolo, dicendo: Similis est dilectus meus capreae hinnuloque cervorum: Somiglia il mio Diletto a un capriolo o ad un cerbiatto (Ct 2,9). |
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A010000359 |
La sposa sembra, dunque, dire: Sposo mio, con quel tocco e quella ferita d’amore non solo mi hai strappata da tutte le cose, ma mi hai fatta uscire anche da me stessa – in verità, sembra che Dio la separi persino dal suo corpo –, mi elevi fino a te, facendomi gridare per te, distaccata da tutto, per aggrapparmi a te.. |
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A010000361 |
Ciò che qui l’anima esprime con «inseguire-uscire» per andare a Dio, la sposa del Cantico dei Cantici lo dice con «alzarsi». |
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A010000503 |
Di questa ferita, che si può anche chiamare malattia, parla la sposa del Cantico dei Cantici, quando dice: Adiuro vos, filiae Ierusalem, si inveneritis Dilectum meum ut nuntietis ei quia amore langueo, cioè: Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, se trovate il mio Diletto, ditegli che sono malata d’amore! (Ct 5,8). |
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A010000505 |
Parlando di essa, lo Sposo del Cantico dei Cantici dice all’anima: Tu mi hai piagato il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai piagato il cuore, con un solo tuo sguardo, con un solo capello del tuo collo! (Ct 4,9). |
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A010000599 |
In realtà non esiste altro mezzo per arrivare alla vera unione con Dio, come lo Sposo ci fa comprendere tramite Osea: Ti farò mia sposa nella fede (Os 2,20 Volg.). |
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A010000603 |
Per questo, quando la sposa nel Cantico dei Cantici desiderava il possesso di Dio, lo Sposo glielo promise, compatibilmente con la condizione terrena, in questi termini: Farò per te pendenti d’oro, con grani d’argento (Ct 1,11). |
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A010000611 |
Ma quando in questa vita si raggiunge questo abbozzo di trasformazione, è una grande fortuna, perché di ciò si compiace moltissimo l’Amato, tanto da desiderare che la sposa lo metta come segnacolo nella sua anima, come le dice nel Cantico: Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio (Ct 8,6). |
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A010000627 |
La sposa si esprime così perché la sua anima sembra staccarsi dalla carne, come essa desiderava. |
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A010000627 |
Quando l’anima è animata dai grandi desideri e slanci d’amore espressi nelle strofe precedenti, l’Amato è solito visitare la sua sposa in modo elevato, delicatamente e affettuosamente, comunicandole la forza del suo amore. |
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A010000641 |
Così fa ora lo Sposo: vedendo la sposa ferita dal suo amore, sentendone il gemito, viene ferito dal gemito d’amore di lei. |
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A010000641 |
Per questo è come se dicesse: ritorna a me, mia sposa, perché se tu sei ferita d’amore per me, anch’io, come il cervo, ferito d’amore dalla tua stessa piaga, vengo a te affacciandomi dalle alture. |
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A010000645 |
La carità e l’amore dell’anima, quindi, fanno correre lo Sposo a dissetarsi alla fonte d’amore della sua sposa, come le acque fresche attirano il cervo assetato e ferito in cerca di refrigerio. |
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A010000647 |
Così, per soddisfare il desiderio di ardere sempre più al fuoco d’amore della sua sposa, rappresentato dal soffio del suo volo, dice di godere del fresco del suo passaggio. |
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A010000666 |
La prima volta che Dio accorda all’anima questa grazia, le comunica grandi lumi sul suo essere; l’adorna di magnificenza e di maestà; l’arricchisce di doni e di virtù; le offre come vestito la conoscenza di sé e del suo onore, come avviene per una futura sposa nel giorno del suo fidanzamento. |
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A010000677 |
La sposa dice che il suo Amato è tutte queste cose in se stesso e per lei. |
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A010000689 |
Per questo la sposa del Cantico dice: Sonet vox tua in auribus meis, vox enim tua dulcis: Fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave (Ct 2,14). |
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A010000736 |
Nelle due strofe precedenti l’anima sposa ha cantato le grazie e le grandezze del suo Amato, il Figlio di Dio. |
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A010000738 |
Così, infatti, nel Cantico dei Cantici, lo chiama la sposa parlando allo Sposo: Lectulus noster floridus: Il nostro letto è coperto di fiori ( Ct 1,15 Volg.). |
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A010000738 |
Questo talamo fiorito è il petto amoroso dell’Amato, sul quale l’anima, divenuta ormai sposa, si abbandona. |
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A010000742 |
La stessa cosa desiderava la sposa del Cantico dei Cantici quando diceva: Quis det te mihi fratrem meum sugentem ubera ma tris meae, ut inveniam te solum foris, et deosculer te, et iam me nemo despiciat?: Oh, se tu fossi mio fratello, allattato al seno di mia madre! Trovandoti fuori ti potrei baciare e nessuno potrebbe disprezzarmi ( Ct 8,1). |
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A010000750 |
Lo stesso dice la sposa del Cantico dei Cantici: En lectulum Salomonis sexaginta fortes ambiunt ex fortissimis Israel, uniuscuiusque ensis super femur suum propter timores nocturnos: Ecco la lettiga di Salomone: sessanta prodi le stanno intorno, tra i più valorosi d’Israele…Ognuno porta la spada al fianco contro i pericoli della notte (Ct 3,7-8).. |
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A010000750 |
Per questo il talamo fiorito è coronato dalle virtù, che sono premio per la sposa e suoi scudi di protezione. |
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A010000763 |
In questa strofa la sposa loda l’Amato per tre favori che egli accorda alle anime devote allo scopo d’incoraggiarle maggiormente e condurle a un più alto grado d’amore di Dio. |
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A010000767 |
Ecco perché la sposa, nel Cantico dei Cantici, chiede allo Sposo questa attrazione divina: Trahe me; post te curremus in odorem unguentorum tuorum: Attirami a te! Dietro a te correremo all’odore dei tuoi profumi (Ct 1,3 Volg.). |
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A010000769 |
Ora, in questi ultimi tre versi, la sposa ci fa comprendere l’esercizio interiore della volontà che tali anime compiono, spinte da due altri favori o visite intime dell’Amato. |
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A010000769 |
Tutti questi atti la sposa li chiama effusioni di balsamo divino; corrispondono al tocco di faville uscite dall’amore divino che sprigionò la scintilla; è il balsamo divino che fortifica e guarisce l’anima con il suo profumo e la sua sostanza.. |
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A010000771 |
Di questo tocco divino parla la sposa nel Cantico dei Cantici in questi termini: Dilectus meus misit manum suam per foramen, et venter meus intremuit ad tactum eius: Il mio Diletto passò la mano per la fessura dell’uscio, e mentre la toccava fremettero le mie viscere (Ct 5,4). |
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A010000800 |
Che poi l’intelletto beva sapienza, lo dice la sposa nello stesso libro, dove, desiderando arrivare al bacio d’unione e scongiurando lo Sposo di concedere tale favore, aggiunge: Ibi me docebis, et dabo tibi poculum ex vino condito: Colà m’insegnerai la sapienza e la scienza dell’amore, e io ti farò bere vino aromatico ( Ct 8,2), cioè il mio amore aromatizzato con il tuo ovvero trasformato nel tuo.. |
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A010000802 |
Quanto al terzo favore, cioè che la volontà beva amore, lo dice ancora la sposa sempre nel Cantico dei Cantici: Introduxit me rex in cellam vinariam, ordinavit in me charitatem: Il re mi ha introdotta nella cella segreta e ha ordinato in me la carità (Ct 2,4 Volg.), che vuol dire: mi ha fatto bere amore immergendomi nel suo amore, o più chiaramente, parlando con maggior esattezza: ha ordinato in me la sua carità, conformandomi ad essa e adattandola a me. |
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A010000814 |
Questo non sapere lascia intendere la sposa del Cantico dei Cantici, che, dopo aver parlato dell’unione amorosa con l’Amato, dice questa parola: Nescivi: Non seppi (Ct 6,12), cioè ignorai. |
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A010000828 |
là gli promisi d’essere sua sposa.. |
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A010000833 |
Dice che nella cella segreta ebbe luogo uno scambio d’amore: Dio si è consegnato a lei, offrendole liberamente il petto del suo amore e insegnandole la sua sapienza e i suoi segreti; da parte sua, la sposa si è consegnata a Dio, donandosi a lui di fatto e per intero, senza riservare nulla né per sé né per altri, proclamandosi sua per sempre. |
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A010000833 |
In questa strofa la sposa racconta come le due parti, cioè Dio e lei, si sono donate l’una all’altra in questo matrimonio spirituale. |
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A010000839 |
Per questo l’anima prosegue dicendo: là gli promisi d’esser sua sposa.. |
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A010000841 |
La sposa non ripone il suo amore, le sue attenzioni e le sue cure in nessun altro se non nel suo sposo. |
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A010000854 |
Nella strofa precedente l’anima, o meglio, la sposa ha detto che si è donata tutta allo Sposo senza riservare nulla per sé; nella presente strofa mostra in che modo ha mantenuto la promessa. |
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A010000856 |
Dicendo che la sua anima si è data, la sposa ricorda il dono che ha fatto di se stessa all’Amato in quest’unione d’amore. |
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A010000870 |
Felice vita, felice stato! Beata l’anima che vi arriva! Là tutto è ormai sostanza d’amore, gioia e delizie del matrimonio, dove la sposa, in tutta verità, può dire allo Sposo divino quelle parole di puro amore che gli rivolge nel Cantico dei Cantici: Omnia poma, nova et vetera, servavi tibi: Tutti i frutti, freschi e secchi, li ho serbati per te (Ct 7,13 Volg.). |
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A010000908 |
In questa strofa la sposa si rivolge di nuovo allo Sposo per parlargli d’amore e godere della sua presenza. |
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A010000908 |
Saranno ghirlande piene di bellezza e di grazia che lo Sposo nel suo amore nutre per la sposa, sostenute e conservate nell’amore che la sposa nutre per lo Sposo. |
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A010000914 |
Per questo l’anima sposa qui dice che con essi intesserem ghirlande.. |
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A010000916 |
Ma, dice lo Sposo, che non corre solo lui e neppure solo la sposa, bensì corrono tutti e due insieme, ciò che vuol significare l’opera congiunta di Dio e dell’anima.. |
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A010000916 |
Perciò la sposa dice allo Sposo, nel Cantico dei Cantici: Trahe me post te, curremus in odorem, ecc., ossia: Attirami dietro a te, corriamo! (Ct 1,4). |
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A010000916 |
Queste sono le ghirlande che la sposa, dice, deve intrecciare insieme allo Sposo. |
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A010000918 |
Ornato di queste tre aureole, Cristo Sposo apparirà splendente di bellezza e di grazia tanto che in cielo si dirà ciò che la sposa dice nel Cantico dei Cantici: Uscite, figlie di Sion, guardate il re Salomone con la corona che gli pose sua madre nel giorno delle sue nozze, nel giorno della gioia del suo cuore (Ct 3,11). |
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A010000918 |
Questo versetto si applica molto bene alla Chiesa e a Cristo; in esso la Chiesa, sua sposa, rivolgendosi a lui, dice: intesserem ghirlande. |
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A010000944 |
Ora, se è vero che l’amore che lo Sposo nutre per la sposa è davvero forte quando vede in lei questa fedeltà unica, tanto che si lascia prendere dal capello del suo amore, è solo dall’occhio della sua fede che si lascia catturare: tale prigionia d’amore è un nodo tanto stretto da provocare nello Sposo una ferita d’amore per la grande tenerezza d’affetto verso la sposa. |
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A010000946 |
Nel Cantico dei Cantici lo Sposo, rivolgendosi alla sposa, parla di questo stesso capello e di quest’occhio: Tu mi hai ferito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai ferito il cuore con uno dei tuoi occhi e con un capello del tuo collo (Ct 4,9). |
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A010000959 |
Se questa è la legge persino dell’amore umano, quanto più lo è dell’amore di Dio, come logica vuole! Nelle due strofe precedenti la sposa sembrava attribuirsi qualche merito. |
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A010000983 |
La sposa si fa coraggio e nutre apprezzamento per se stessa a motivo dei pegni e dei tesori ricevuti dall’Amato. |
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A010000991 |
Ciò è quanto la sposa rivela alle figlie di Gerusalemme, quando nel cantico dei Cantici dice loro: Nigra sum sed formosa, filiae Jerusalem, ideo dilexit me rex et introduxit me in cubiculum suum: Bruna sono, ma bella, o figlie di Gerusalemme… perciò il re mi ha amata e mi ha introdotta nelle sue stanze! (cfr. Ct 1,4 e 3 Volg.). |
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A010001006 |
A questo punto la sposa vede le virtù della sua anima giunte al loro grado perfetto e gode ormai le delizie, la soavità e la fragranza che esse promanano, come si gusta la vista e il profumo delle piante giunte a completa fioritura. |
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A010001010 |
La sposa del Cantico dei Cantici chiede la stessa cosa: Cápite nobis vulpes parvulas, quae demoliuntur vineas; nam vinea nostra floruit: Prendeteci le volpi piccoline che devastano le vigne, perché la nostra vigna è in fiore (Ct 2,15). |
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A010001014 |
In questa strofa la sposa non chiede solo di poter intrecciare bene la pigna, ma chiede altresì ciò che è detto nel verso seguente: nessuno appaia là, sulla collina.. |
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A010001031 |
Oltre a quanto detto nella strofa precedente, anche l’aridità di spirito impedisce all’anima sposa di gustare le dolcezze interiori di cui ha parlato prima. |
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A010001033 |
E poiché l’aridità spirituale produce nell’anima questo medesimo effetto, la sposa la chiama borea; e morto, perché essa soffoca e uccide il soave gusto spirituale. |
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A010001033 |
La sposa desidera, dunque, mantenersi nella soavità dell’amore, per questo comanda all’aridità di fermarsi. |
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A010001037 |
Ho già detto che l’anima della sposa è la vigna fiorita di virtù; qui la si chiama anche giardino, dove sono piantati i fiori della perfezione e delle virtù. |
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A010001037 |
Osserviamo qui che la sposa non dice: spira nel mio giardino, ma: spira per il mio giardino, perché vi è una grande differenza tra lo spirare di Dio nell’anima e lo spirare per l’anima. |
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A010001039 |
A volte, però, Dio accorda tali grazie all’anima sposa. |
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A010001043 |
E così, con il desiderio più ardente possibile, l’anima sposa anela a tutto questo, cioè che cessi la tramontana, venga l’austro e soffi per il suo giardino, perché in questo modo ella guadagna molte cose insieme. |
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A010001043 |
Vi guadagna, altresì, il favore di veder permanere il sapore e la soavità delle virtù; ciò perdura nell’anima tutto il tempo in cui lo Sposo rimane in essa nel modo suddetto, mentre la sposa gli dona la soavità delle sue virtù, come essa medesima afferma nel Cantico dei Cantici: Cum esset rex in accubitu suo, nardus mea dedit odorem suavitatis: Mentre il re è sul suo giaciglio, cioè nell’anima, il mio alberello odoroso spande il suo dolce profumo (Ct 1,12). |
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A010001043 |
È a questo scopo che le invia, come fece per gli apostoli, dapprima lo Spirito Santo, suo precursore, perché gli prepari una dimora nell’anima, sua sposa: la colma di delizie, dispone a suo piacere il giardino della sua anima, vi fa sbocciare i fiori e risplendere i suoi doni; insomma, la riveste dell’insieme delle sue grazie e delle sue ricchezze. |
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A010001045 |
Essendo questa una cosa tanto necessaria, sorgente di tanto bene e gloria per l’anima, la sposa la desiderò e la chiese nel Cantico dei Cantici con le stesse parole di questa strofa, dicendo: Surge, aquilo, et veni, auster, perfla hortum meum, et fluent aromata illius: Lèvati, aquilone, e tu, austro, vieni, soffia per il mio giardino, si effondano i suoi aromi e le sue preziose spezie (Ct 4,16). |
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A010001047 |
La sposa del Cantico dei Cantici descrive questa situazione dello Sposo con queste parole: Dilectus meus descendit in hortum suum ad areolam aromatum, ut pascatur in hortis, et lilia coligat: Il mio Diletto era sceso nel suo giardino fra le aiuole del balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere gigli (Ct 6,2). |
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A010001051 |
Entrata ormai è la sposa. |
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A010001060 |
Entrata ormai è la sposa.. |
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A010001060 |
Non ci resta ora che trattarne nella presente strofa, in cui a parlare è lo Sposo, che ormai si rivolge all’anima chiamandola sposa e dicendo due cose. |
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A010001062 |
Di questo stato parla lo Sposo nel presente verso, dicendo: Entrata ormai è la sposa. |
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A010001062 |
In questo stato, quasi che fosse già sposata, ha ricevuto dallo Sposo preziosi doni e ricchezze, come ha cantato dalla strofa in cui è avvenuto il fidanzamento divino, che comincia con le parole: Distoglili, Amato, fino alla presente strofa, che inizia con: Entrata ormai è la sposa. |
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A010001066 |
Ciò è quanto lo Sposo lascia intendere molto bene nel Cantico dei Cantici, quando invita a questo stato l’anima divenuta ormai sua sposa dicendole: Veni in hortum meum, soror mea, sponsa; messui myrrham meam cum aromatibus meis: Vieni ed entra nel mio giardino, sorella mia, sposa, poiché ho già raccolto la mia mirra e il mio balsamo (Ct 5,1). |
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A010001066 |
La chiama sorella e sposa, perché lo era già per l’amore e il dono di sé che le aveva fatto prima di chiamarla a questo stato di matrimonio spirituale. |
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A010001070 |
Per questo nel Cantico dei Cantici, la sposa che desidera pervenire a questo stato dichiara allo Sposo: Quis det te mihi fratrem meum sugentem ubera matris meae, ut inveniam te solum foris, et deosculer te, et iam me nemo despiciat?: Oh, se tu fossi mio fratello, allattato al seno di mia madre! Trovandoti fuori ti potrei baciare e nessuno potrebbe disprezzarmi! (Ct 8,1). |
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A010001083 |
Così, rivolgendosi all’anima le dice come grazie all’albero della croce essa è diventata sua sposa, perché egli l’ha colmata della sua misericordia, decidendo di morire per essa e di renderla bella. |
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A010001087 |
Vale a dire: ti ho concesso il mio favore e il mio aiuto, elevandoti dalla tua misera e vile condizione per vivere in mia compagnia ed essere unita a me come sposa. |
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A010001089 |
Quanto è contenuto in questa strofa corrisponde letteralmente alle parole proferite dallo Sposo alla sposa nel Cantico dei Cantici: Sub arbore malo suscitavi te; ibi corrupta est mater tua, ibi violata est genitrix tua: Sotto il melo ti ho svegliata; là dove tua madre fu corrotta, là dove colei che ti generò fu violata (Ct 8,5 Volg.).. |
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A010001103 |
ché la sposa dorma più sicura.. |
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A010001118 |
Altre volte questi timori vengono anche da parte del demonio: quando l’anima è chiamata da Dio a raccogliersi in lui e a saggiare la sua dolcezza, il demonio è talmente invidioso e dispiaciuto del bene e della pace dell’anima che cerca d’insinuare in lei orrore e timore per impedire che ne goda, anzi a volte arriva quasi a minacciarla nella sua parte spirituale; quando vede che non può penetrare nell’intimo dell’anima, perché essa è tutta raccolta e unita a Dio, cerca quanto meno di attaccarla dall’esterno, nella sua parte sensitiva; e così insinua distrazioni e divagazioni, provoca angosce, dolori e orrori nei sensi, nel tentativo di turbare la sposa nel suo talamo. |
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A010001120 |
Infatti egli dona alla sposa, giunta a questo stato, abbondanza di beni, forza e felicità; grazie alle soavi lire, le fa gustare la sua dolcezza, e grazie al canto di sirene la colma delle sue delizie. |
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A010001130 |
Esorta quindi a non toccare questo muro, ché la sposa dorma più sicura.. |
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A010001145 |
Per questo motivo la sposa chiede alle potenze e ai sensi della parte inferiore che si acquietino e cessino le loro operazioni e gli stimoli; chiede, altresì, che non vadano oltre i confini del loro ambito, quello della sensitività, turbando e gettando inquietudine nella parte superiore e spirituale dell’anima, in modo da non impedirle, neppure con il più piccolo moto, il bene e la soavità di cui gode. |
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A010001145 |
È la sposa che parla in questa strofa. |
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A010001168 |
Nella presente strofa, la sposa si dedica al godimento dell’Amato nel raccoglimento profondo della sua anima, dove lo Sposo unito a lei per amore la colma di delizie in maniera del tutto nascosta. |
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A010001168 |
Nelle strofe precedenti lo Sposo e la sposa hanno sottomesso e ridotto al silenzio le passioni e le potenze dell’anima sia sensitive che spirituali che potevano disturbare l’anima. |
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A010001178 |
La sposa sembra, dunque, dire: poiché la mia anima si eleva a te attraverso conoscenze inusitate ed estranee ai sensi, degnati di comunicarti anche a me in modo così intimo e sublime da essere estraneo a tutti loro.. |
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A010001199 |
Ciò significa che ormai l’anima sposa si appoggia su un ramo verde, godendo del suo Amato; ormai beve l’acqua limpida dell’altissima contemplazione e della sapienza di Dio, acqua fresca, perché è il sollievo che trova in lui; si rinfranca all’ombra della sua protezione e del suo favore, che aveva tanto sospirato, dove è colmata di consolazioni, nutrita e ristorata soavemente e divinamente, come essa stessa dice nel Cantico dei Cantici: Sub umbra illius, quem desideraveram sedi, et fructus eius dulcis gutturi meo: Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo e dolce è il suo frutto al mio palato (Ct 2,3).. |
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A010001222 |
E così lo Sposo non vuole lasciare sola la sposa, ma, ugualmente ferito dall’amore che nella solitudine ella nutre per lui, egli solo la guida attirandola a sé e adempiendo i suoi desideri. |
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A010001264 |
Per questo, nella presente strofa, la sposa dice che, dopo essere entrata più intimamente nella Sapienza divina e nelle prove, conoscerà e penetrerà gli eccelsi misteri del Dio-uomo, misteri sublimi in sapienza e nascosti in Dio. |
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A010001266 |
Per questo la sposa aggiunge subito: son ben nascoste esse.. |
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A010001270 |
Di esse la sposa dice: e lì ci addentreremo.. |
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A010001272 |
La sposa non dice mi addentrerò da sola, ma ci addentreremo, cioè io e l’Amato, per far capire che non è lei a compiere quest’opera, ma lo Sposo insieme a lei. |
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A010001276 |
Il succo di queste melagrane, che la sposa dice gusteranno, è la fruizione che l’anima gode, secondo la misura possibile in questo stato, nella conoscenza e penetrazione di questi misteri e il diletto dell’amore divino che gusta in essi. |
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A010001276 |
Subito la sposa offre tutto al suo Dio, con grande tenerezza d’amore. |
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A010001310 |
Nella strofa precedente ho detto che la sposa chiedeva due cose: la prima era l’oggetto dei suoi desideri; la seconda era che lo Sposo le desse ciò che le aveva dato un tempo, come ho appena spiegato. |
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A010001320 |
Infatti, come il canto della filomena, cioè dell’usignolo, si ode a primavera, quando ormai sono passati il freddo e le piogge dell’inverno, ed è melodia per l’udito e gioia per lo spirito, così avviene in questa comunicazione e trasformazione d’amore, di cui la sposa gode già in questa vita. |
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A010001322 |
Il fammi sentire indica che Dio vuole che lo lodiamo perfettamente; la voce che chiede alla sposa è lode perfetta e piena di giubilo per Dio. |
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A010001322 |
Nella voce dello Sposo, che risuona nell’intimo dell’anima, la sposa avverte che tutti i suoi mali sono cessati e che comincia a godere dei beni celesti. |
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A010001332 |
La sposa chiede che, in questa fiamma, lo Sposo le accordi tutti questi favori che desidera, come si è detto, perché non vuole possederli né valutarli o goderne senza essere bruciata, nello stesso tempo, dall’amore di Dio, perfetto e soave.. |
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A010001349 |
Ecco perché, a buon diritto, la sposa dice che neppure Aminadab più compariva. |
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A010001349 |
Nella sacra Scrittura (Ct 6,12) Aminadab rappresenta il demonio, cioè l’avversario dell’anima sposa. |
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A010001353 |
Per cavalleria, invece, intende le potenze interiori ed esteriori della parte sensitiva, che in questo stato, dice la sposa, vengono giù alla vista delle acque spirituali. |
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A010001355 |
Occorre notare che qui la sposa non dice che la cavalleria scendeva a gustare le acque, ma alla vista dell’acque. |
11-Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - B.html |
A011000105 |
Infatti, essendo questa fiamma di vita divina, essa ferisce l’anima con tenerezza di vita di Dio, e tanto e così profondamente e teneramente la ferisce che la scioglie in amore, affinché si compia in lei ciò che avvenne alla Sposa dei Cantici, che tanto si intenerì da sciogliersi e così disse: Appena il mio Sposo parlò, l’anima mia si sentì liquefare ( Ct 5,6). |
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A011000108 |
E’ cosa meravigliosa che l’amore non stia mai ozioso, bensì in continuo movimento e che, come la fiamma, getti di continuo vampate qui e là; e l’amore, il cui compito è ferire per innamorare e dilettare, siccome in quest’anima è presente quale viva fiamma, le procura le sue ferite, come fiammate tenerissime di delicato amore, esercitando in modo giocondo e festoso le arti e i giochi d’amore quasi fosse nel palazzo delle sue nozze, così come fece Assuero con la sua sposa Ester (2,17), mostrando le sue grazie, scoprendo le sue ricchezze e la gloria della sua grandezza, perché si compisse in quest’anima ciò che si dice nei Proverbi: Mi dilettavo tutto il giorno, giocando innanzi a lui tutto il tempo, scherzando sulla rotonda terra, e il mio diletto consiste nello stare con i figli degli uomini (8,30 - 31); vale a dire nel comunicarle a loro. |
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A011000179 |
Oltre a ciò, l’anima si accorge che in quella forza di dilettevole comunicazione dello Sposo è presente lo Spirito Santo, che la chiama e la invita con quella immensa gloria che le pone dinanzi agli occhi, con meravigliosi modi e soave affetto, dicendole nel suo spirito ciò che nei Cantici dice alla Sposa, che così lo riferisce: Ascolta ciò che mi dice il mio Sposo: Alzati, amica mia, colomba mia, bella mia, e vieni; poiché già è passato l’inverno e la pioggia cessò e si allontanò, e i fiori sono apparsi nei campi, ed è giunto il tempo della potatura; il tubare della tortorella si ode nella nostra terra; il fico ha il suo frutto, la vigna in fiore spande la sua fragranza. |
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A011000366 |
Provando essa ciò, lo confessa come la Sposa dei Cantici, dicendo: Dilectus meus mihi et ego illi (2,16; 6,2).. |
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A011000408 |
Il tuo ventre, che è la tua volontà, è come quello della Sposa, simile al mucchio di grano, ricoperto e circondato da gigli ( Ct 7,2), poiché insieme a questi granelli di pane di vita che stai gustando ricevi anche il diletto dei gigli delle virtù che ti circondano. |
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A011000535 |
In questo modo molte volte l’anima sentirà la volontà infiammata o intenerita o innamorata senza sapere né conoscere qualcosa di diverso da prima, ordinando Dio l’amore in lei, come afferma la Sposa dei Cantici: Il Re mi fece entrare nella cella del vino e ordinò in mela carità ( Ct 2,4).. |
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A011000723 |
Egli è lì di solito addormentato in quest’abbraccio con la Sposa, nella sostanza dell’anima, la quale ordinariamente lo sente molto bene dilettandosi. |