09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html |
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Ho conosciuto una persona che per più di dieci anni si è servita di una croce fatta rozzamente con un ramo benedetto, fissata con un fil di ferro ripiegato all’intorno; non l’aveva mai lasciata e la portò sempre addosso finché non gliela tolsi. |
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La differenza che intercorre tra le due purificazioni è simile a quella che esiste tra l’estirpare la radice di una pianta e il tagliarne un ramo; ovvero: togliere una macchia fresca oppure una secca e incrostata. |
10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html |
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all’arca con il ramo è ritornata. |
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A010001193 |
E aggiunge: all’arca con il ramo è ritornata.. |
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Ecco perché il ramo significa la vittoria riportata sui nemici e la ricompensa per i suoi meriti. |
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A010001195 |
La colomba non solo ora torna all’arca del suo Dio, bianca e limpida come ne era uscita quando egli la creò, ma in più porta il ramo del premio e della pace ottenuta con la vittoria. |
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Queste stesse caratteristiche si riscontrano nell’anima: prima di giungere all’unione spirituale con il suo Amato, deve rinunciare a ogni piacere, cioè non posarsi su alcun ramo verde; deve, altresì, rinunciare a ogni onore, gloria e gioia di questo mondo, rappresentati dall’acqua chiara e fresca; infine non deve appoggiarsi su nessuna soddisfazione e favore di questo mondo, simboleggiati dall’ombra ristoratrice, né voler riposare in niente, ma gemere nell’isolamento riguardo a tutte le cose di quaggiù fino a trovare il suo Sposo.. |
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A010001197 |
Si può comprendere meglio questo paragone ricordando quanto si dice della tortora: finché non trova il suo compagno, non si posa mai su un ramo verde, non beve acqua chiara o fresca, non si ripara all’ombra, né si unisce ad altri uccelli. |
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Ciò significa che ormai l’anima sposa si appoggia su un ramo verde, godendo del suo Amato; ormai beve l’acqua limpida dell’altissima contemplazione e della sapienza di Dio, acqua fresca, perché è il sollievo che trova in lui; si rinfranca all’ombra della sua protezione e del suo favore, che aveva tanto sospirato, dove è colmata di consolazioni, nutrita e ristorata soavemente e divinamente, come essa stessa dice nel Cantico dei Cantici: Sub umbra illius, quem desideraveram sedi, et fructus eius dulcis gutturi meo: Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo e dolce è il suo frutto al mio palato (Ct 2,3).. |