Parola «Parlerò» [ Frequenza = 51 ]


08.3-Giovanni della Croce - La Salita del Monte Carmelo.html
  A008000176 

 A Dio piacendo, parlerò più avanti di tutto questo, di come la persone deve comportarsi in simili circostanze.

  A008000194 

 La seconda notte riguarda la parte spirituale, di cui parla la seconda strofa; del ruolo attivo dell’anima parlerò nei libri II e III, mentre del ruolo passivo nel libro quarto..

  A008000219 

 Per meglio comprendere questa dottrina, parlerò separatamente di ciascuna di queste notti..

  A008000230 

 Ora parlerò di quanto sia conveniente all’anima uscire dalla sua casa in questa notte oscura dei sensi, per avviarsi all’unione con Dio..

  A008000238 

 Per maggior chiarezza parlerò di ciò più diffusamente..

  A008000278 

 Ora parlerò del secondo danno che tali appetiti causano nell’anima.

  A008000278 

 Parlerò dettagliatamente di questi cinque effetti..

  A008000469 

 Parlerò, poi, degli ostacoli che la fede incontra e come l’anima debba disporsi attivamente per entrare in essa.

  A008000487 

 Per tale motivo, nel presente capitolo, parlerò in generale di detta virtù e più avanti, a Dio piacendo, indicherò più in particolare il modo da seguire per non smarrirsi in essa né ostacolarne la guida..

  A008000489 

 Affermo, quindi, che per farsi guidare in modo sicuro dalla fede verso questo stato di contemplazione l’anima non solo deve restare al buio nella sua parte sensitiva e inferiore, riguardante le cose create e quelle temporali, di cui ho già trattato, ma deve farsi cieca e porsi al buio anche nella sua parte razionale e superiore, quella riguardante Dio e le cose dello spirito, di cui ora parlerò.

  A008000501 

 Il capitolo che segue sarà, dunque, come una parentesi, posta dentro uno stesso sillogismo retorico, perché subito dopo parlerò, in particolare, delle tre potenze dell’anima e delle rispettive virtù teologali nell’ambito di questa seconda notte..

  A008000505 

 Ne parlerò nel corso della trattazione, quando si presenterà l’occasione, perché ora non aiuterebbe a capire ciò che occorre dire di esse, mentre lo capiremo molto meglio a suo luogo, allorché, trattando questo argomento, avremo sotto mano l’esempio vivo insieme alla presente teoria; allora si potrà esaminare e comprendere meglio ogni cosa e se ne potrà meglio giudicare..

  A008000543 

 Occorre ricordare che ora vorrei rivolgermi specialmente a coloro che hanno cominciato a entrare nello stato di contemplazione, perché per i principianti sarà necessario trattare questo argomento più a lungo, come farò nel libro secondo, con l’aiuto di Dio, quando parlerò delle loro disposizioni..

  A008000645 

 A queste, di cui parlerò più avanti, diamo il nome di visioni immaginarie.

  A008000737 

 At non talis servus meus Moyses, qui in omni domo mea fidelissimus est: ore enim ad os loquor ei, et palam, et non per aenigmata et figuras Dominum videt, che significa: Se ci sarà un vostro profeta, io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò, in sogno parlerò con lui.

  A008000765 

 Ciò non procura alcun giovamento, ma fa solo perdere tempo, crea ostacoli all’anima, la mette nell’occasione di molte imperfezioni, le impedisce di progredire, occupandola in cose che non sono del suo stato, liberandola cioè da queste minuzie di visioni e di conoscenze particolari, come ho detto a proposito delle visioni corporee e di quelle di cui parlerò più avanti..

  A008000779 

 Ma tralascio ora tale argomento, per riprenderlo quando parlerò del vizio della gola spirituale e degli altri sei.

  A008000833 

 Mi dicevo: Non penserò più a lui, non parlerò più in suo nome! (Ger 20,7-9).

  A008000923 

 Parlerò adesso specificamente delle visioni spirituali che si formano nell’intelletto senza mediazione alcuna dei sensi corporali.

  A008000929 

 Ne parlerò quando tratterò dell’intelligenza mistica, confusa e oscura, di cui si discuterà quando occorrerà mostrare come mediante questa conoscenza amorosa e oscura l’anima si unisca a Dio in grado elevato e divino.

  A008000929 

 Sebbene in questa vita l’intelletto non possa avere queste visioni di sostanze spirituali in modo chiaro ed evidente, tuttavia è possibile sentirle nella sostanza dell’anima con soavissimi tocchi e amplessi che appartengono ai sentimenti spirituali, dei quali, a Dio piacendo, parlerò in seguito: l’intento è, infatti, quello di guidare l’anima verso l’amplesso e l’unione con l’Essenza divina.

  A008000949 

 Ne parlerò il più brevemente possibile nei due capitoli seguenti, cominciando subito dalle prime..

  A008000955 

 Essa non consiste nel vedere con l’intelletto gli essere corporei, ma nel comprendere e nel vedere mediante tale facoltà alcune verità relative a Dio o alle cose presenti, passate e future; tutto ciò è molto vicino allo spirito di profezia, di cui parlerò più avanti..

  A008001080 

 Ne parlerò, con l’aiuto di Dio, cominciando dalle conoscenze naturali che si riferiscono a oggetti più esteriori.

  A008001110 

 Ne parlerò, invece, nella notte passiva, attraverso cui si realizza l’unione dell’anima con Dio.

  A008001110 

 Quanto agli effetti divini che l’unione perfetta produce nell’anima, da parte sia dell’intelletto sia della memoria sia della volontà, non ne parlerò in questa notte o purificazione attiva, perché questa da sola non basta a produrre l’unione divina.

  A008001168 

 Se poi indovinasse qualche aspetto, sarebbe strano che non si sbagliasse in un altro; e non c’è bisogno che dia volutamente un giudizio, ma basta che voglia accettare dette manifestazioni per subire, almeno passivamente, qualche danno: se non il presente di cui sto parlando, certamente qualcun altro di cui parlerò tra poco..

  A008001240 

 Perché l’anima possa fare questo, parlerò adesso della purificazione della volontà da tutte le sue affezioni disordinate, da cui nascono gli appetiti, gli affetti e le operazioni sregolate, da cui deriva altresì che essa non conservi tutte le sue forze per il Signore.

  A008001252 

 Di questa parlerò più avanti.

  A008001254 

 Ne parlerò in ordine, indirizzando la volontà secondo la ragione, affinché non trovi in tali oggetti un ostacolo che le impedisca di concentrare la forza della sua gioia in Dio.

  A008001404 

 Di essi parlerò ora brevemente..

  A008001488 

 Lascio da parte, per ora, i beni dolorosi, perché appartengono alla notte passiva, dove ne parlerò, e anche quelli gradevoli relativi a cose confuse e non distinte, per trattarne alla fine, in quanto appartengono alla conoscenza generale, confusa, amorosa, attraverso cui si realizza l’unione dell’anima con Dio; questa è stata riservata all’ultima parte del libro II nella divisione delle diverse concezioni dell’intelletto.

  A008001488 

 Qui, dunque, parlerò dei beni gradevoli che hanno per oggetto cose chiare e distinte..

  A008001498 

 Ne parlerò nell’ordine enunciato, cominciando dai beni che motivano o accendono la devozione, e cioè le immagini e le raffigurazioni dei santi, gli oratori e le cerimonie..

  A008001536 

 Parlerò adesso dei luoghi di preghiera, in cui alcune persone non si stancano di appendere sempre nuove immagini.

  A008001628 

 Ora, poiché la gioia si sostiene attraverso la bocca della volontà che, come dicevo, è l’appetito, parlerò delle differenti specie di alimenti che essa può gustare e di come dobbiamo distaccarci da tutti.


09-Giovanni della Croce - Notte oscura.html
  A009000134 

 A tale scopo parlerò dei sette vizi capitali, enumerando alcune delle molte imperfezioni che i principianti commettono in ciascuno di essi.

  A009000134 

 Si potranno, altresì, notare i vantaggi che apporta la notte oscura, di cui parlerò tra poco, perché libera e purifica l’anima da tutte queste imperfezioni..

  A009000160 

 Ma l’anima non può purificarsi completamente nemmeno da queste imperfezioni, come anche dalle altre, finché Dio non la colloca nella purificazione passiva di quella notte oscura di cui parlerò tra poco.

  A009000166 

 Al contrario, quando la parte sensitiva ha subito la purificazione della notte oscura, di cui parlerò dopo, non ha più queste debolezze; non è più essa, infatti, a ricevere lo spirito divino, ma piuttosto è ricevuta nello spirito divino; così tutto ciò che possiede, lo possiede secondo le modalità di questo spirito divino..

  A009000200 

 Essi hanno estremo bisogno d’entrare nella notte oscura, di cui parlerò tra poco, per purificarsi da queste fanciullaggini..

  A009000216 

 Tale passaggio si realizza quando vengono introdotti nella notte oscura, di cui parlerò tra poco.

  A009000220 

 La notte dei sensi è abbastanza comune, e molti ne fanno esperienza, tra cui i principianti; di essa parlerò subito.

  A009000300 

 Non ne parlerò, dunque, qui, perché vorrei concludere con questa notte per passare all’altra, circa la quale ho da esporre importanti insegnamenti e una dottrina profonda.

  A009000575 

 Se in seguito si presenterà l’occasione, ne parlerò.

  A009000597 

 Parlerò di ciascuna di esse separatamente..


10-Giovanni della Croce - Cantico spirituale.html
  A010000060 

 Lasciando da parte i più comuni, parlerò brevemente di quelli più straordinari che si verificano in coloro che, con l’aiuto di Dio, hanno superato lo stato di principianti.

  A010000677 

 Resta inteso che le perfezioni di cui parlerò sono presenti in Dio in forma infinitamente eminente o, per meglio dire, ognuna di queste grandezze di cui si parla è Dio e tutte insieme sono Dio.

  A010001062 

 Per spiegare più chiaramente l’ordine di queste strofe e far comprendere il cammino solitamente percorso dall’anima per arrivare al matrimonio spirituale, lo stato più elevato cui essa possa pervenire e del quale ora, con l’aiuto di Dio, parlerò, si deve osservare che, prima di raggiungerlo, l’anima si è anzitutto esercitata nelle prove e nelle amarezze della mortificazione, nonché nella meditazione, cose di cui ha parlato dall’inizio fino alla strofa in cui dice: Mille grazie spargendo.

  A010001222 

 Al riguardo lo stesso Sposo dice dell’anima per bocca del profeta Osea: Ducam illam in solitudinem, et loquar ad cor eius: La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore ( Os 2,16; Volg, 2,14).

  A010001222 

 Quando dice: Parlerò al suo cuore, promette che si donerà all’anima, perché parlare al cuore di una persona significa accontentare il suo cuore, che si accontenta solo di Dio..





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